Dialogo settimanale su teatro e danza.

ANNO 2024 NUMERO 34
Dal 29/04/2024
al 06/05/2024


Aggiornato il lunedì sera







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Nazionale


Obiettivo puntato sul "fare" teatro
Spina, una piccola rassegna tra laboratori e spettacoli per riciclare una città.
Comacchio (Fe), luoghi vari...
 
Esteri: Romaeuropa
Sempre più segnato da una linea d'impegno nel campo delle emergenze politiche internazionali il festival diretto da Monique Veaute...
 
Meeting along new routes
Danza und Tanz si ripensa e porta a nella capitale scorci significativi dai panorami della danza.
Roma, Teatro Vascello...
 
Teoria dello scatto alla Ben Johnson
Torino Danza affida il secondo "focus" di questo primo anno a Josef Nadj, uno specialista dei battesimi eccellenti.
Torino, Teatro Gobetti e Teatro Nuovo...
 
Architetture dinamiche
Un festival dedicato alla Danza Urbana animerà le strade del capoluogo emiliano.
Bologna, luoghi vari...
 
Benevento: si riparte!
La neo-direzione di Ruggero Cappuccio cambia volto ad uno dei principali festival italiani
Benevento, luoghi vari...
 
La danza guarda all'Europa
Un focus sulla coreografia olandese e la nascita di un Centro Internazionale di Danza al centro di Oriente Occidente 2003...
 
La strategia della lumaca
Il mito nelle riscritture al centro della quarta edizione del Festival SegnaleMosso.
Bologna, Giardini Margherita...
 
Le strade dell'arte
In giro per le più belle colline del mondo in cerca di spettacoli e concerti tra i festival della Val d'Orcia e di Montalcino...
 
Festival come incontro
A Dro, un cartellone di grande qualità che si pone il problema dell'incontro tra pubblico e artisti.
Dro (Tn), luoghi vari...
 
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L’ultimo numero di LifeGate Teatro
Pubblichiamo oggi, 30 marzo 2005 l’ultimo numero di LifeGate Teatro, settimanale di teatro e danza che per due anni e mezzo ha compiuto la sua attività editoriale all’interno del progetto LifeGate. Sono stati mesi importanti per noi. Abbiamo cercato di cambiare il modo di fare giornalismo teatrale. Di rifondare la critica italiana cercando di capire quale fosse il suo ruolo in questo presente storico. La nostra sfida non era riuscirci. Era provarci. E forse ci abbiamo provato piuttosto bene.
On-line rimarranno gli archivi di questi due anni. Il lettore “postumo” potrà trovarvi le tracce del nostro lavoro e certamente dei contributi utili alle sue ricerche sul teatro italiano contemporaneo.
Per il numero di chiusura avevamo chiesto ai nostri lettori di scrivere qualcosa su di noi. Alcuni lo hanno fatto. E pubblichiamo i loro piccoli, ma importanti, contributi nei due articoli intitolati Bon nuit. Altri, davvero molti, hanno preferito mandarci messaggi di carattere più strettamente personale, che scegliamo di non pubblicare. Ma li ringraziamo tutti. Quelli di cui riportiamo i commenti e quelli, troppi per poterli citare, di cui conserveremo gli appelli alla resistenza, che per noi sono stimolo di trasformazione. Per chiudere ci sembrava infine giusto puntare ancora una volta l’obiettivo su un problema centrale, quello che ha dato vita due anni e mezzo fa a questa rivista, ovvero la necessità di esigere di più dalla critica italiana. E un dovere degli artisti e noi ad essi ci rivolgiamo.
- Redazione Teatro -