Dialogo settimanale su teatro e danza.

ANNO 2024 NUMERO 37
Dal 13/05/2024
al 20/05/2024


Aggiornato il lunedì sera







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Linguaggi diversi per un solo messaggio    
Un editoriale      
di Gian Maria Tosatti      

Oggi LifeGate Teatro va in radio. Si rafforzano i legami di un progetto come LifeGate, che si vuole unitario. Le componenti trovano nel tempo possibilità di dialogo sempre più interessanti per proporre, attraverso linguaggi diversi, un discorso unico, ampio ed importante.

Da questa sera il teatro sarà presente quattro volte a settimana all'interno dei Gr di LifeGate Radio. Il lunedì e il giovedì alle 19.15, il martedì e il venerdì alle 7. Saranno appuntamenti brevi, in cui si cercherà di costruire un itinerario possibile per gli ascoltatori nel panorama dell proposte teatrali. Tuttavia cercheremo di portare anche all'interno di questi scorci radiofonici lo stile che distingue il nostro modo di parlare di arte. Non faremo solo informazione, ma cercheremo di mettere in risalto quale valore porta ognuna delle proposte che presenteremo, perché siamo convinti che il pubblico non debba andare a teatro a tutti i costi, ma debba andarci per trovare qualcosa che altrove non esiste.

Così di volta in volta cercheremo di raccontare qual è il valore di cui uno spettacolo è portatore e perché è importante che lo spettatore non solo vi assista, ma tenti di trovare un contatto con esso.

Personalmente credo che un buon progetto sia un progetto che non si stabilizzi su formule funzionali e funzionanti, ma continui a cercare e a cercarsi, a cercare la propria lingua, il rapporto reale col pubblico, il proprio stato di necessità.

Con LifeGate Teatro ci abbiamo messo un anno. Alla fine abbiamo individuato una strada diversa dalle altre riviste. Abbiamo trovato una direzione attraverso cui sperimentare, settimana dopo settimana, un nuovo modo per fare giornalismo teatrale. Il rapporto tra pubblico e teatro è cambiato e noi, come mediatori ci siamo chiesti cosa potessimo fare, quale fosse il nostro posto. A partire da questa domanda stiamo pensando e realizzando un dialogo tra gli artisti e i lettori che numero dopo numero si interroga su cosa possa essere oggi il teatro, quale esattamente sia il suo ruolo, il suo senso, fuori da arcaici modelli o forse più a fondo nello spirito di questi.

LifeGate Teatro approda su LifeGate Radio con la volontà di capire quali dovranno essere il modo e il linguaggio giusti, quale il suo stato di necessità. Ci auguriamo di trovarlo o almeno di "essere davvero in questa ricerca". Col vostro aiuto.

L’ultimo numero di LifeGate Teatro
Pubblichiamo oggi, 30 marzo 2005 l’ultimo numero di LifeGate Teatro, settimanale di teatro e danza che per due anni e mezzo ha compiuto la sua attività editoriale all’interno del progetto LifeGate. Sono stati mesi importanti per noi. Abbiamo cercato di cambiare il modo di fare giornalismo teatrale. Di rifondare la critica italiana cercando di capire quale fosse il suo ruolo in questo presente storico. La nostra sfida non era riuscirci. Era provarci. E forse ci abbiamo provato piuttosto bene.
On-line rimarranno gli archivi di questi due anni. Il lettore “postumo” potrà trovarvi le tracce del nostro lavoro e certamente dei contributi utili alle sue ricerche sul teatro italiano contemporaneo.
Per il numero di chiusura avevamo chiesto ai nostri lettori di scrivere qualcosa su di noi. Alcuni lo hanno fatto. E pubblichiamo i loro piccoli, ma importanti, contributi nei due articoli intitolati Bon nuit. Altri, davvero molti, hanno preferito mandarci messaggi di carattere più strettamente personale, che scegliamo di non pubblicare. Ma li ringraziamo tutti. Quelli di cui riportiamo i commenti e quelli, troppi per poterli citare, di cui conserveremo gli appelli alla resistenza, che per noi sono stimolo di trasformazione. Per chiudere ci sembrava infine giusto puntare ancora una volta l’obiettivo su un problema centrale, quello che ha dato vita due anni e mezzo fa a questa rivista, ovvero la necessità di esigere di più dalla critica italiana. E un dovere degli artisti e noi ad essi ci rivolgiamo.
- Redazione Teatro -