Dialogo settimanale su teatro e danza.

ANNO 2024 NUMERO 37
Dal 13/05/2024
al 20/05/2024


Aggiornato il lunedì sera







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Diceva Gaber: Io non mi sento italiano...  
Chiude 'Primavera dei Teatri', il festival organizzato a Castrovillari da Scena Verticale. Noi ci vergogniamo di quello che succede. Chissà i responsabili...
Un editoriale.
     
di Gian Maria Tosatti      

Riportiamo qui di seguito la lettera firmata da Scena Verticale che abbiamo il dovere di diffondere.

Al sindaco di Castrovillari domandiamo spiegazioni su come possa non vedere nello spazio di un piccolo paese di cui è primo cittadino il valore di un'esperienza che in questi anni ha attirato lo sguardo nazionale.

Al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e all'Eti chiediamo chiarimenti sull'attuale orientamento rispetto alla tutela delle attività artistiche nelle aree disagiate. Ai ragazzi del Sud chiediamo di pazientare se la cultura e l'arte dovranno ancora andarsela a cercare nei libri senza avere la possibilità di farla diventare pratica, oppure chiediamo loro di manifestare un dissenso che colpisca decisamente l'inadeguatezza di questa classe politica che giorno dopo giorno ci fa sentire indegnamente rappresentati.


SU 'PRIMAVERA DEI TEATRI' CHE VA A MORIRE

Fino a qualche giorno fa si poteva ancora sperare nello svolgimento a Castrovillari, nella prima metà di giugno, della quinta edizione di Primavera dei Teatri, festival curato dalla compagnia Scena Verticale. Unico appuntamento a Sud interamente dedicato all'ultima generazione teatrale, impegnato in un lavoro di formazione di un nuovo pubblico intorno ai nuovi linguaggi scenici e alla nuova drammaturgia. Un appuntamento raro per la Calabria e per tutto il meridione, che ha portato spesso la città di Castrovillari ad occupare una posizione rilevante all'interno del dibattito culturale nazionale. Ma il nuovo Sindaco di Castrovillari Franco Blaiotta ha deciso, per tutti, che Primavera dei Teatri non deve esistere più. Ha deciso di cancellare con un colpo di spugna il lavoro e le energie profuse da decine di persone in cinque anni (sic). Ha deciso di cancellare le opportunità di lavoro di cui beneficiano le molte persone impegnate nella preparazione e nella realizzazione del festival e di dare un colpo mortale a Scena Verticale (considerando gli altri suoi progetti azzerati dall'Amministrazione Comunale) mettendo a rischio il lavoro dei suoi componenti. Ha deciso di privare moltissimi cittadini castrovillaresi e calabresi di un'esperienza importante per la loro crescita culturale e civile. Ha preso questa decisione proprio nell'anno in cui, per alterne vicende, il sostegno del Comune era decisivo per resistere ed esistere. Una giusta ricompensa alla compagnia che canalizzando sul Comune del Pollino investimenti da parte dello Stato per centinaia di milioni di vecchie lire gli ha dato l'opportunità di realizzare le quattro edizioni del festival con il 50% dei costi effettivi. Ironia della sorte, Scena Verticale ha ritirato il 7 aprile a Trieste il Premio della Critica 2002, assegnato dall'Associazione Nazionale dei Critici di Teatro per la qualità del suo lavoro artistico e per il valore del progetto culturale realizzato con Primavera dei Teatri (sic). Riconoscimento che si aggiunge al conseguimento nel 2001 del Premio Bartolucci per una realtà nuova.

Lamentiamo con profonda amarezza il fatto che il Sindaco abbia rimandato all'infinito e colpevolmente una risposta, arrivata talmente a ridosso del festival da inficiare qualsiasi tentativo di salvarne le sorti. Lamentiamo la colpa e anche il delitto. Le persone muoiono anche perché muoiono le cose che le fanno vivere. Non si gioca con quelle cose o si finisce per giocare con le persone e il loro destino. Almeno fra persone civili in un paese minimamente degno di essere vissuto.

Rimproveriamo al nostro Sindaco di colpire proprio quel sud che dimostra di saper progettare, di ottenere risultati, di creare occupazione, di veicolare l'attenzione dei media nazionali in ragione della qualità dei suoi progetti. Rimproveriamo al nostro primo cittadino di non essere stato il primo cittadino a gioire di questi risultati. E gli rimproveriamo soprattutto il fatto di distruggere i risultati di quel sud che opera per la crescita culturale di un territorio a dir poco disagiato. Un compito da far tremare i polsi a chiunque, come l'epilogo di questa vicenda dimostra.

E non si baratti sempre la cultura con l'asfalto: una società caratterizzata da un alto dibattito culturale crea in se le premesse per la costruzione non di una strada asfaltata ma di cento, più belle, più vivibili, più trafficabili, più confortevoli, più moderne, più sicure perché dietro ha costruito i pensieri che possono portare a tutto ciò.

Castrovillari, 08/04/2003
Saverio La Ruina e Dario De Luca
Direttori Artistici di Primavera dei Teatri

Invitiamo tutti coloro che vogliono unire la loro voce alla nostra e contrastare questo ennesimo tentativo di imbavagliare i luoghi del rinnovamento culturale a inviare un messaggio al Sindaco di Castrovillari Franco Blaiotta (e-mail: [email protected] - fax: 0981/21007) e per conoscenza a Scena Verticale (e-mail: [email protected] - fax: 0981.26783)

L’ultimo numero di LifeGate Teatro
Pubblichiamo oggi, 30 marzo 2005 l’ultimo numero di LifeGate Teatro, settimanale di teatro e danza che per due anni e mezzo ha compiuto la sua attività editoriale all’interno del progetto LifeGate. Sono stati mesi importanti per noi. Abbiamo cercato di cambiare il modo di fare giornalismo teatrale. Di rifondare la critica italiana cercando di capire quale fosse il suo ruolo in questo presente storico. La nostra sfida non era riuscirci. Era provarci. E forse ci abbiamo provato piuttosto bene.
On-line rimarranno gli archivi di questi due anni. Il lettore “postumo” potrà trovarvi le tracce del nostro lavoro e certamente dei contributi utili alle sue ricerche sul teatro italiano contemporaneo.
Per il numero di chiusura avevamo chiesto ai nostri lettori di scrivere qualcosa su di noi. Alcuni lo hanno fatto. E pubblichiamo i loro piccoli, ma importanti, contributi nei due articoli intitolati Bon nuit. Altri, davvero molti, hanno preferito mandarci messaggi di carattere più strettamente personale, che scegliamo di non pubblicare. Ma li ringraziamo tutti. Quelli di cui riportiamo i commenti e quelli, troppi per poterli citare, di cui conserveremo gli appelli alla resistenza, che per noi sono stimolo di trasformazione. Per chiudere ci sembrava infine giusto puntare ancora una volta l’obiettivo su un problema centrale, quello che ha dato vita due anni e mezzo fa a questa rivista, ovvero la necessità di esigere di più dalla critica italiana. E un dovere degli artisti e noi ad essi ci rivolgiamo.
- Redazione Teatro -