Dialogo settimanale su teatro e danza.

ANNO 2024 NUMERO 36
Dal 13/05/2024
al 20/05/2024


Aggiornato il lunedì sera







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L'anomalia del gradimento    
Una nuova proroga per Favole di Oscar Wilde di Giancarlo Sepe, spettacolo eccellente che da più di un anno fa il pieno di pubblico.
Roma, Teatro della Comunità. Fino in primavera
     
di Gian Maria Tosatti      

ROMA - È stata pochi giorni fa l'ultima di una lunga serie di telefonate di amici o conoscenti ansiosi di segnalarmi il solito spettacolo da loro enormemente apprezzato. In realtà ci siamo già occupati di Favole di Oscar Wilde, la performance creata da Giancarlo Sepe, che da dodici mesi effettivi porta avanti il suo programma di repliche nel trasteverino Teatro della Comunità, ma l'anomalia che tale evento costituisce nel tessuto scenico non solo romano, ci impone di tornare sull'argomento. La volontà del pubblico di mantenerlo in scena espressa con una fittissima presenza in sala è infatti un vero e proprio caso straordinario nel panorama culturale italiano. Roma, la città dei teatri vuoti, tiene come in assedio la compagnia di Sepe nel suo teatro, costringendola a continue proroghe. Per una volta siamo felici di appoggiare il gusto del pubblico che si manifesta con inconsueto entusiasmo per un'opera di grande intelligenza e poesia.

La chiusura prevista per domenica 2 febbraio ha dovuto essere nuovamente posticipata in primavera.

Favole di Oscar Wilde è un'opera fortemente evocativa, in cui vengono riprodotte per lo spettatore, chiuso nel vortice di una scatola magica, le sensazioni e le immagini di quello strano stato di suggestione che prelude alla creazione artistica. In questo caso Sepe ha focalizzato la sua attenzione su ciò che sta immediatamente prima della produzione favolistica dell'autore inglese. Ne nasce una catena di sogni tetri che sono credibilmente distanti e allo stesso tempo endemicamente legati all'opera che li seguirà. Una estrema attenzione ai particolari e uno straordinario corpus musicale, che inscindibilmente si fonde all'immagine, concorrono a fare di questo spettacolo un vero e proprio piccolo capolavoro.

Per informazioni: 06-5817413

L’ultimo numero di LifeGate Teatro
Pubblichiamo oggi, 30 marzo 2005 l’ultimo numero di LifeGate Teatro, settimanale di teatro e danza che per due anni e mezzo ha compiuto la sua attività editoriale all’interno del progetto LifeGate. Sono stati mesi importanti per noi. Abbiamo cercato di cambiare il modo di fare giornalismo teatrale. Di rifondare la critica italiana cercando di capire quale fosse il suo ruolo in questo presente storico. La nostra sfida non era riuscirci. Era provarci. E forse ci abbiamo provato piuttosto bene.
On-line rimarranno gli archivi di questi due anni. Il lettore “postumo” potrà trovarvi le tracce del nostro lavoro e certamente dei contributi utili alle sue ricerche sul teatro italiano contemporaneo.
Per il numero di chiusura avevamo chiesto ai nostri lettori di scrivere qualcosa su di noi. Alcuni lo hanno fatto. E pubblichiamo i loro piccoli, ma importanti, contributi nei due articoli intitolati Bon nuit. Altri, davvero molti, hanno preferito mandarci messaggi di carattere più strettamente personale, che scegliamo di non pubblicare. Ma li ringraziamo tutti. Quelli di cui riportiamo i commenti e quelli, troppi per poterli citare, di cui conserveremo gli appelli alla resistenza, che per noi sono stimolo di trasformazione. Per chiudere ci sembrava infine giusto puntare ancora una volta l’obiettivo su un problema centrale, quello che ha dato vita due anni e mezzo fa a questa rivista, ovvero la necessità di esigere di più dalla critica italiana. E un dovere degli artisti e noi ad essi ci rivolgiamo.
- Redazione Teatro -