Dialogo settimanale su teatro e danza.

ANNO 2024 NUMERO 36
Dal 13/05/2024
al 20/05/2024


Aggiornato il lunedì sera







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Una parabola affilata    
Detenuti ed ex detenuti per raccontare attraverso Finale di Partita l'intima condizione giornaliera in un carcere.
Napoli, Nuovo Teatro Nuovo. Dal 30 gennaio al 2 febbraio
     
di Gian Maria Tosatti      

NAPOLI - Il Nuovo Teatro Nuovo di Napoli ospita questa settimana, dal 30 gennaio al 2 febbraio, uno spettacolo che è forse qualcosa di più di un semplice evento rappresentativo. Finale di partita di Samuel Beckett, rielaborato e messo in scena dalla compagnia dei Liberanti con il titolo Per Finire, è una sorta di grande viaggio attraverso gli strati sociali dell'individuo nel nostro Paese. Costituitasi nel carcere di Lauro (Av), la compagnia usufruendo dell'art.21 ha potuto, in questi anni, condurre un programma di riabilitazione tramite strumenti di sviluppo artistico, che ha condotto i suoi componenti alla creazione di diversi spettacoli premiati dal gradimento del pubblico e dalla critica. Oggi che alcuni di loro hanno terminato il periodo di reclusione (alcuni trovando lavoro all'interno di compagnie professionali), e tornano in carcere per condurre le prove assieme agli altri compagni, il testo scelto è un classico del Novecento, che passa attraverso una rielaborazione orale per divenire parabola e analogia strettissima della condizione giornaliera delle vite all'interno di una casa circondariale. L'opera di Beckett, basata sui meccanismi di reclusione personale, diventa allora uno strumento ancora più affilato e preciso nell'indagare "la propria condizione di recluso. L'oppressione della prigionia come impossibilità di vedere il mondo o di muoversi dentro di esso, le relazioni violente e coatte, la fastidiosa vitalità della nostalgia , l'ineluttabilità della punizione, la scansione ripetitiva di un tempo fermo fuori dal tempo, l'incapacità di emanciparsi (in quanto detenuto), il giorno del "fine pena"". Uno strumento e articolato e complesso regge l'intero spettacolo che vede in scena Anselmo Cappanera (Clow), Antonio Madonna (Hamm), Antonella Monetti (Nell), Carmine Paternoster (Nagg) assieme alla Magic Band, composta da Gennaro De Felice, Gaetano Landi e Giuseppe Punzo, formatasi anch'essa all'interno del programma musicale del carcere di Lauro, dove tra l'altro sono state create le scene e gli strumenti della performance. Per informazioni: www.nuovoteatronuovo.it

L’ultimo numero di LifeGate Teatro
Pubblichiamo oggi, 30 marzo 2005 l’ultimo numero di LifeGate Teatro, settimanale di teatro e danza che per due anni e mezzo ha compiuto la sua attività editoriale all’interno del progetto LifeGate. Sono stati mesi importanti per noi. Abbiamo cercato di cambiare il modo di fare giornalismo teatrale. Di rifondare la critica italiana cercando di capire quale fosse il suo ruolo in questo presente storico. La nostra sfida non era riuscirci. Era provarci. E forse ci abbiamo provato piuttosto bene.
On-line rimarranno gli archivi di questi due anni. Il lettore “postumo” potrà trovarvi le tracce del nostro lavoro e certamente dei contributi utili alle sue ricerche sul teatro italiano contemporaneo.
Per il numero di chiusura avevamo chiesto ai nostri lettori di scrivere qualcosa su di noi. Alcuni lo hanno fatto. E pubblichiamo i loro piccoli, ma importanti, contributi nei due articoli intitolati Bon nuit. Altri, davvero molti, hanno preferito mandarci messaggi di carattere più strettamente personale, che scegliamo di non pubblicare. Ma li ringraziamo tutti. Quelli di cui riportiamo i commenti e quelli, troppi per poterli citare, di cui conserveremo gli appelli alla resistenza, che per noi sono stimolo di trasformazione. Per chiudere ci sembrava infine giusto puntare ancora una volta l’obiettivo su un problema centrale, quello che ha dato vita due anni e mezzo fa a questa rivista, ovvero la necessità di esigere di più dalla critica italiana. E un dovere degli artisti e noi ad essi ci rivolgiamo.
- Redazione Teatro -