Dialogo settimanale su teatro e danza.

ANNO 2024 NUMERO 36
Dal 13/05/2024
al 20/05/2024


Aggiornato il lunedì sera







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Nazionale

Nello storico Teatro di Via Manzoni    
Apre la stagione di Pontedera Teatro sulla scena contemporanea.
Pontedera (Pi), Teatro di Via Manzoni. Fino ad aprile.
     
di Gian Maria Tosatti      

Sabato 25 partirà come di consueto la stagione che la Fondazione Pontedera Teatro dedica alla scena contemporanea. Otto spettacoli in cartellone racconteranno altrettante storie che sconfinano la drammaturgia per definire scenari di ricerca artistica e sociale.

Ad aprire la rassegna che si terrà nello storico Teatro di Via Manzoni sarà, (25 e 26 gennaio) uno tra i più interessanti lavori di questa stagione, Quartett di Heiner Muller, messo in scena integralmente da Egum Teatro. Il giovane gruppo guidato da Annalisa Bianco e Virginio Liberti, che si conferma tra le più attive realtà sperimentali del nostro Paese conduce attraverso la scrittura del drammaturgo tedesco uno studio sulle sensazioni del pubblico e la sua gravitazione attorno all'azione performativa.

Alfonso Satagata e la sia indagine sulle Possibilità di Howard Barker sarà di scena il 7 febbraio. Uno spettacolo che fonde le poetiche di due artisti particolarmente vicini, che confondono il loro contorni nell'ombra di un cabaret notturno in cui si ritrova un'umanità alla deriva, traumatizzata dagli shock della propria esistenza, che per il pubblico è memoria collettiva del presente con echi mitici, e dalle fughe nei mondi segreti delle proprie perversioni.

In omaggio alla figura di Leo De Berardinis sono dedicate due serate che porteranno in scena due artisti del Teatro San Leonardo (cui vergognosamente il Comune di Bologna, nel probabile intento di voler immortalare una gestione del patrimonio culturale che ha per precedenti analoghi solo le razzie dei barbari, non ha rinnovato la concessione). Valentina Capone presenterà il suo intenso studio sulle troiane intitolato Sole (14 febbraio), mentre Marco Machismi in Letture Eduardiane interpreterà alcuni passaggi dalla produzione di De Filippo.

Giovedì 20 febbraio il giovane gruppo livornese Meridiano Zero condurrà in Passione un viaggio attraverso Macbeth per analizzare il tema dell'orrore partendo dalle relazioni intrinseche al nucle sociale essenziale: la coppia.

Un concerto per ricostruire gli intimi processi mentali che delineano un ritratto crudelmente vivido di Molly Bloom è quello che Francesca Della Monica, in Molly B e le rose di Gibilterra (in scena il 1 marzo), costruirà con la propria voce sulle musiche di Riccardo Vaglini, composte rielaborando Cage, Barber, Antheil, Schoeck, Thomson...

Carnezzeria, nuovo feroce lavoro della Compagnia Sud Costa Occidentale approderà a Pontedera il 7 marzo, col suo squarcio sulle inconfessabili passioni nel quadro intimo della famiglia, sostenut da una eccezionale ricerca espressiva.

Particolarmente interessante sarà l'appuntamento speciale che la Compagnia Laboratorio di Pontedera realizzerà tra il 18 e il 30 marzo. Il gruppo diretto da Roberto Bacci aprirà al pubbico una tappa del proprio processo di lavoro attorno all'Idiota di Dostoevski, il cui debutto è previsto per il prossimo ottobre. In questa fase verranno mostrate alcune delle possibilità di lavoro legate all'azione, alla musica, alla drammaturgia, in quello che possiamo definire il primo passo di un lungo percorso di studio articolato fino al debutto definitivo in dimostrazioni di lavoro, convegni , letture sul tema che dà anche il titolo a questa occasione: La bellezza salverà il mondo!

Chiude il festival un'altra produzione di Pontedera teatro, Rut (dal 25 al 27 aprile), percorso al femminile sul tema del ritorno, diretto da Silvia Pasello.

Per informazioni: www.potederateatro.it


L’ultimo numero di LifeGate Teatro
Pubblichiamo oggi, 30 marzo 2005 l’ultimo numero di LifeGate Teatro, settimanale di teatro e danza che per due anni e mezzo ha compiuto la sua attività editoriale all’interno del progetto LifeGate. Sono stati mesi importanti per noi. Abbiamo cercato di cambiare il modo di fare giornalismo teatrale. Di rifondare la critica italiana cercando di capire quale fosse il suo ruolo in questo presente storico. La nostra sfida non era riuscirci. Era provarci. E forse ci abbiamo provato piuttosto bene.
On-line rimarranno gli archivi di questi due anni. Il lettore “postumo” potrà trovarvi le tracce del nostro lavoro e certamente dei contributi utili alle sue ricerche sul teatro italiano contemporaneo.
Per il numero di chiusura avevamo chiesto ai nostri lettori di scrivere qualcosa su di noi. Alcuni lo hanno fatto. E pubblichiamo i loro piccoli, ma importanti, contributi nei due articoli intitolati Bon nuit. Altri, davvero molti, hanno preferito mandarci messaggi di carattere più strettamente personale, che scegliamo di non pubblicare. Ma li ringraziamo tutti. Quelli di cui riportiamo i commenti e quelli, troppi per poterli citare, di cui conserveremo gli appelli alla resistenza, che per noi sono stimolo di trasformazione. Per chiudere ci sembrava infine giusto puntare ancora una volta l’obiettivo su un problema centrale, quello che ha dato vita due anni e mezzo fa a questa rivista, ovvero la necessità di esigere di più dalla critica italiana. E un dovere degli artisti e noi ad essi ci rivolgiamo.
- Redazione Teatro -