Dialogo settimanale su teatro e danza.

ANNO 2024 NUMERO 36
Dal 13/05/2024
al 20/05/2024


Aggiornato il lunedì sera







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Dialogo multidisciplinare in una gabbia    
Dall'occupazione dell'ex-cinodromo di Roma nasce l'esperienza di Dromo.
Roma, ex Cinodromo. Sabato 18 gennaio.
     
di Gian Maria Tosatti      

ROMA - Il progetto Dromo è nato in seguito all'occupazione dell'ex cinodromo romano da parte di Acrobax Project. Tra le strutture che si sono proposte come luoghi per la creazione di un'iniziativa culturale multidisciplinare c'erano anche le gabbie dei cani. Ottanta gabbie, per l'esattezza, delle dimensioni di 50 centimetri di larghezza, due metri e mezzo di altezza e due metri di profondità. Dalla suggestione di questa architettura anomala è nata l'idea di realizzare una creazione collettiva ad opera di molti giovani artisti. Fabrizio Pallara (Teatro delle Apparizioni) ha assunto la direzione dell'iniziativa e ha radunato esperienze diverse e molteplici linguaggi per cercare di affondare lo sguardo artistico in un luogo dal fascino feroce.

La scelta di non legare le performance dei sessanta gruppi partecipanti ad alcun tema comune è un segno che indirizza verso il confronto diretto con i limiti di un non-luogo e con l'esplorazione intima che ogni artista potrà farne.

A partecipare saranno formazioni teatrali, videomakers, architetti, origamisti, pittori, scultori, fotografi, musicisti, cantanti, designer, writers.

Sabato 18 gennaio sarà un evento di notevole interesse, dunque, quello che potrà mettere in relazione il pubblico con un dialogo interartistico basato sulle possibilità di trasformare o di vivere una struttura spaziale. La manifestazione si svolgerà dalle ore 16.00 fino alla mezzanotte all'ex-cinodromo di Roma, in via della Vasca Navale 6 (zona Ponte Marconi). Per informazioni: www.teatrodelleapparizioni.it

L’ultimo numero di LifeGate Teatro
Pubblichiamo oggi, 30 marzo 2005 l’ultimo numero di LifeGate Teatro, settimanale di teatro e danza che per due anni e mezzo ha compiuto la sua attività editoriale all’interno del progetto LifeGate. Sono stati mesi importanti per noi. Abbiamo cercato di cambiare il modo di fare giornalismo teatrale. Di rifondare la critica italiana cercando di capire quale fosse il suo ruolo in questo presente storico. La nostra sfida non era riuscirci. Era provarci. E forse ci abbiamo provato piuttosto bene.
On-line rimarranno gli archivi di questi due anni. Il lettore “postumo” potrà trovarvi le tracce del nostro lavoro e certamente dei contributi utili alle sue ricerche sul teatro italiano contemporaneo.
Per il numero di chiusura avevamo chiesto ai nostri lettori di scrivere qualcosa su di noi. Alcuni lo hanno fatto. E pubblichiamo i loro piccoli, ma importanti, contributi nei due articoli intitolati Bon nuit. Altri, davvero molti, hanno preferito mandarci messaggi di carattere più strettamente personale, che scegliamo di non pubblicare. Ma li ringraziamo tutti. Quelli di cui riportiamo i commenti e quelli, troppi per poterli citare, di cui conserveremo gli appelli alla resistenza, che per noi sono stimolo di trasformazione. Per chiudere ci sembrava infine giusto puntare ancora una volta l’obiettivo su un problema centrale, quello che ha dato vita due anni e mezzo fa a questa rivista, ovvero la necessità di esigere di più dalla critica italiana. E un dovere degli artisti e noi ad essi ci rivolgiamo.
- Redazione Teatro -