Dialogo settimanale su teatro e danza.

ANNO 2024 NUMERO 36
Dal 13/05/2024
al 20/05/2024


Aggiornato il lunedì sera







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Nazionale

L'arte di creare Teatro    
Inizia questa settimana la nuova stagione del contemporaneo curata da Ravenna Teatro.
Ravenna, luoghi vari. Fino a giugno.
     
di Gian Maria Tosatti      

RAVENNA - Come dice Marco Martinelli, il Nobodaddy non è semplicemente una stagione teatrale, ma uno stile, stile di vita, di pensare il teatro, l'attività artistica. Per i lettori sparsi sul territorio nazionale questa affermazione potrà conservare un che di astratto, ma non certamente per i ravennati. In Nobodaddy, vocabolo arcaico, quasi archetipica, per il Teatro delle Albe, confluiscono una serie di tensioni innescate attraverso una gestione artistica capillare sul territorio ed esemplare in finalità e risultati. Nobodaddy è un dialogo aperto con la città, con la Romagna.

Non a caso proprio ad una delle città simbolo del teatro contemporaneo è dedicata metà della programmazione che da questa settimana si protrarrà fino a maggio.

Due sezioni ricchissime di eventi e specialmente di spunti sul presente, capaci di rendere ancora più attivo il dialogo nei luoghi della riflessione, nelle scuole o nelle "non-scuole", tra i ragazzi che frequentano i laboratori e scoprono il teatro, quello vero, quello vivo.

Una panoramica sull'oggi, sulle origini dell'oggi e il continuo ricorrere d'indentità mitiche porterà al Teatro Rasi molte tra le più interessanti realtà teatrali nazionali. Si comincia mercoledì con Ascanio Celestini e la sua Radio Clandestina, opera affilata sulla resistenza e sull'attentato romano di via Rasella che portò come conseguenza la strage delle fosse Ardeatine.

Lo seguiranno i Motus, con Splendid's, lavoro conclusivo della trilogia Rooms, Alfonso Santagata col suo Isaia l'Irriducibile, i video di GiPi, l'Andromaca di Massimiliano Civica, L'Ambleto di Testori riletto dalla Compagnia Lombardi-Tiezzi, di Kinkaleri e Carnezzeria della Compagnia Sud Costa Occidentale.

Intessuta in questa trama contemporanea sarà una traccia più specifica, legata alle compagnie della città. Ravenna Viso-in-aria è il titolo di questa occasione di confronto. Aprono le danze questa volta i Fanny & Alexander, il 17 gennaio con Alice vietato min. 18 anni.

Il programma che segue testimonia poi la consistenza della proposta ravennate all'interno del panorama nazionale e non solo.

Tra i protagonisti di questa sezione saranno infatti Lady Godiva Teatro con il suo Filottete da Muller, IMPUNEMENTE Woyyzeck della Compagnia Teatrale PLEIADI diretta da Maurizio Lupinelli, Monica Francia e il suo terzo studio su Un cuore così bianco, TCP Tanti Cosi Progetti con Paura e meraviglia e a chiudere l'attesissimo riallestimento de I refrattari ad opera del suo autore Marco Martinelli.

Per maggiori informazioni: www.teatrodellealbe.com

L’ultimo numero di LifeGate Teatro
Pubblichiamo oggi, 30 marzo 2005 l’ultimo numero di LifeGate Teatro, settimanale di teatro e danza che per due anni e mezzo ha compiuto la sua attività editoriale all’interno del progetto LifeGate. Sono stati mesi importanti per noi. Abbiamo cercato di cambiare il modo di fare giornalismo teatrale. Di rifondare la critica italiana cercando di capire quale fosse il suo ruolo in questo presente storico. La nostra sfida non era riuscirci. Era provarci. E forse ci abbiamo provato piuttosto bene.
On-line rimarranno gli archivi di questi due anni. Il lettore “postumo” potrà trovarvi le tracce del nostro lavoro e certamente dei contributi utili alle sue ricerche sul teatro italiano contemporaneo.
Per il numero di chiusura avevamo chiesto ai nostri lettori di scrivere qualcosa su di noi. Alcuni lo hanno fatto. E pubblichiamo i loro piccoli, ma importanti, contributi nei due articoli intitolati Bon nuit. Altri, davvero molti, hanno preferito mandarci messaggi di carattere più strettamente personale, che scegliamo di non pubblicare. Ma li ringraziamo tutti. Quelli di cui riportiamo i commenti e quelli, troppi per poterli citare, di cui conserveremo gli appelli alla resistenza, che per noi sono stimolo di trasformazione. Per chiudere ci sembrava infine giusto puntare ancora una volta l’obiettivo su un problema centrale, quello che ha dato vita due anni e mezzo fa a questa rivista, ovvero la necessità di esigere di più dalla critica italiana. E un dovere degli artisti e noi ad essi ci rivolgiamo.
- Redazione Teatro -