Dialogo settimanale su teatro e danza.

ANNO 2024 NUMERO 36
Dal 13/05/2024
al 20/05/2024


Aggiornato il lunedì sera







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Una nota e una citazione  
Dagli appunti per lo spettacolo Voi zek di Hôtel de la Lune.      
di Hôtel de la Lune      

Una nota
Auschwitz è un nome simile a Edipo. E’ un mito della contemporaneità e dunque della sua tragedia. Da un altro punto di vista credo che Auschwitz non sia da considerarsi come un accadimento storico, ma come il prototipo dell’espressione di maggior progresso espresso da questa società. Oggi Auschwitz copre l’intero perimetro del pianeta ed è stato grandemente perfezionato. E’ integrato nel sistema. E’ il sistema. Per uscirne dobbiamo vomitare tutto quello che del sistema c’è dentro di noi e che crediamo sia la nostra identità.
(Gian Maria Tosatti)

Una citazione
"Mi sono trovato in mezzo al mondo, e mi manifestai loro in carne. Li trovai tutti ubriachi; tra essi non trovai alcuno assetato.
E l'anima mia è tormentata per i figli degli uomini, perché in cuor loro sono ciechi e non vedono: vennero nel mondo vuoti e cercano di uscire dal mondo vuoti.
Ma ora sono ubriachi. Allorché avranno vomitato il loro vino, allora faranno penitenza".
(dal Vangelo apocrifo di San Tomaso)

L’ultimo numero di LifeGate Teatro
Pubblichiamo oggi, 30 marzo 2005 l’ultimo numero di LifeGate Teatro, settimanale di teatro e danza che per due anni e mezzo ha compiuto la sua attività editoriale all’interno del progetto LifeGate. Sono stati mesi importanti per noi. Abbiamo cercato di cambiare il modo di fare giornalismo teatrale. Di rifondare la critica italiana cercando di capire quale fosse il suo ruolo in questo presente storico. La nostra sfida non era riuscirci. Era provarci. E forse ci abbiamo provato piuttosto bene.
On-line rimarranno gli archivi di questi due anni. Il lettore “postumo” potrà trovarvi le tracce del nostro lavoro e certamente dei contributi utili alle sue ricerche sul teatro italiano contemporaneo.
Per il numero di chiusura avevamo chiesto ai nostri lettori di scrivere qualcosa su di noi. Alcuni lo hanno fatto. E pubblichiamo i loro piccoli, ma importanti, contributi nei due articoli intitolati Bon nuit. Altri, davvero molti, hanno preferito mandarci messaggi di carattere più strettamente personale, che scegliamo di non pubblicare. Ma li ringraziamo tutti. Quelli di cui riportiamo i commenti e quelli, troppi per poterli citare, di cui conserveremo gli appelli alla resistenza, che per noi sono stimolo di trasformazione. Per chiudere ci sembrava infine giusto puntare ancora una volta l’obiettivo su un problema centrale, quello che ha dato vita due anni e mezzo fa a questa rivista, ovvero la necessità di esigere di più dalla critica italiana. E un dovere degli artisti e noi ad essi ci rivolgiamo.
- Redazione Teatro -