Dialogo settimanale su teatro e danza.

ANNO 2024 NUMERO 36
Dal 13/05/2024
al 20/05/2024


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Un palcoscenico per i grandi  
Il Festival dei Teatri Europei porta a Genova quattro giganti della scena internazionale.      
Genova, Teatro della Corte. Dal 14 ottobre al 27 novembre.
di Redazione Teatro
     

Si era aperta con l’incursione teatrale della Fura dels Baus la stagione di Genova Capitale Europea della Cultura e in autunno torna il teatro in primo piano con un festival organizzato dallo Stabile cittadino.
Il Festival dei Teatri Europei porterà dal 14 ottobre al 27 novembre nello storico teatro della Corte, oraintitolato a Ivo Chiesa quattro spettacolo di altissimo livello.

Ad aprire, questa settimana, sarà una produzione dello Stabile di Genova. La Centaura di Giovan Battista Andreini è l’attesissimo nuovo debutto di Luca Ronconi, che assieme ad uno dei suoi autori prediletti (ricordiamo l’esperienza ferrarese di Amor nello specchio) ritrova anche Mariangela Melato, partner di un sodalizio eccellente e forse vera nota integralmente positiva in queste ultime stagioni del regista.
Nello scenario ormai consueto del Barocco italiano La Centaura racconta una storia ricca di colpi di scena e di soluzioni fantastiche, che ha al proprio centro due sorelle – una donna e l’altra centaura – affidate entrambi alla interpretazione della Melato, e come partitura narrativa un testo in grado di attraversare infiniti generi, dal drama alla commediia pastorale alla farsa.
Ma è in novembre che il festival entrerà nel vivo con l’ospitalità di tre grandi teatri stranieri, l’Odéon di Parigi, il Tanztheater di Wuppertal e il Teatro di Vilnius.
Ad riaprire le danze sarà Georges Lavaudant (9-11 novembre) portando in scena il capolavoro assoluto di Anton Cechov, La cerisaie (Il giardino dei ciliegi).

Pina Bausch, protagonista della scena internazionale sempre troppo poco presente sui nostri palcoscenici, porterà a Genova uno degli spettacoli di culto degli ultimi anni, Kontakthof mit damen und herren ab 65 (18-21 novembre), un’elegia sulla difficoltà dell’amore, vissuta e danzata da donne e uomini tutti sopra i sessantacinque anni.
Chiude la rassegna (25-27 novembre) uno degli spettacoli che ha lasciato un segno indelebile nel teatro contemporaneo dando la consacrazione ad uno dei maestri delle ultime generazioni, il lituano Eimuntas Nekrosius. Hamletas (Amleto) è l’opera in cui le folgoranti visioni del regista, sorrette dalla potenza dell’impianto immaginifico shakespeariano, hanno trovato i loro picchi di perfezione raggiungendo una autonomia drammaturgica straordinaria.

Per informazioni: www.teatro-di-genova.it

L’ultimo numero di LifeGate Teatro
Pubblichiamo oggi, 30 marzo 2005 l’ultimo numero di LifeGate Teatro, settimanale di teatro e danza che per due anni e mezzo ha compiuto la sua attività editoriale all’interno del progetto LifeGate. Sono stati mesi importanti per noi. Abbiamo cercato di cambiare il modo di fare giornalismo teatrale. Di rifondare la critica italiana cercando di capire quale fosse il suo ruolo in questo presente storico. La nostra sfida non era riuscirci. Era provarci. E forse ci abbiamo provato piuttosto bene.
On-line rimarranno gli archivi di questi due anni. Il lettore “postumo” potrà trovarvi le tracce del nostro lavoro e certamente dei contributi utili alle sue ricerche sul teatro italiano contemporaneo.
Per il numero di chiusura avevamo chiesto ai nostri lettori di scrivere qualcosa su di noi. Alcuni lo hanno fatto. E pubblichiamo i loro piccoli, ma importanti, contributi nei due articoli intitolati Bon nuit. Altri, davvero molti, hanno preferito mandarci messaggi di carattere più strettamente personale, che scegliamo di non pubblicare. Ma li ringraziamo tutti. Quelli di cui riportiamo i commenti e quelli, troppi per poterli citare, di cui conserveremo gli appelli alla resistenza, che per noi sono stimolo di trasformazione. Per chiudere ci sembrava infine giusto puntare ancora una volta l’obiettivo su un problema centrale, quello che ha dato vita due anni e mezzo fa a questa rivista, ovvero la necessità di esigere di più dalla critica italiana. E un dovere degli artisti e noi ad essi ci rivolgiamo.
- Redazione Teatro -