Dialogo settimanale su teatro e danza.

ANNO 2024 NUMERO 36
Dal 13/05/2024
al 20/05/2024


Aggiornato il lunedì sera







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Nazionale

La democrazia punto e basta.  
Nuova sessione a CanGo per una democrazia tra il pubblico e la scena.      
Firenze, CanGo.
di Gian Maria Tosatti
     

Ci siamo occupati a più riprese di CanGo, lo spazio-progetto aperto a Firenze da Virgilio Sieni (vedi archivio). E torniamo a parlarne per l'apertura di una nuova sessione del progetto La democrazia del corpo, spina dorsale di CanGo per questo primo triennio.

Iniziate nel dicembre scorso le "sessioni" sono aperture dello spazio attraversate da artisti internazionali in una cornice che nega le logiche usurate dell'edificio teatrale come obsoleto museo del "prodotto culturale".

Danzatori, poeti, artisti visivi, musicisti, teatranti. Non c'è una formula, non c'è un'etichetta. La direzione è quella che cerca di capire in che maniera l'urgenza di un artista può trasmettersi all'individuo, che non è soltanto uno "spettatore" (che cessa di essere tale alla chiusura di un ipotetico sipario), ma membro di una comunità sociale o semplicemente territoriale.

Tra settembre e dicembre di quest'anno, realtà culturali differenti "scandiranno un tempo flessibile ed espanso, dedicato alla narrazione e all'ascolto dei processi di creazione artistica".

L'esecizio del tempo è sottotitolo a questa serie di incursioni e ritorni che si consumeranno dentro CanGo.

Ha aperto le danze Virgilio Sieni con il suo Messaggero muto, e con la presentazione del work in progress Visitazione (fino al 30 settembre), mentre in questi giorni il testimone del lavoro è passato a Roberto Castello che sta conducendo una residenza artistica che culminerà con la presentazione di Non ama il nero (sabato 2 ottobre). Il resto del programma è diviso per sezioni o nuclei tecnico-tematici. A partire dall'ospitalità di spettacoli o dimostrazioni di lavoro come elementi di confronto con nuovi processi creativi. Sarà per il Ballo individuale in circostanze costrette elaborato dalla Stoa, la scuola di movimento e filosofia della Societas Raffaello Sanzio, e anche per Jonathan Burrows e Matteo Fargion, autori di Both sitting duet, esperimento in cui il coreografo e il compositore, uno accanto all'altro, seduti su due sedie, interpretano con precisione e in assoluta concentrazione una composizione musicale per il corpo, leggendone le 'note' da uno spartito. Tra le presenze importanti è da segnare anche Steve Paxton, iniziatore della Contact Dance, presente con il progetto Haecceity, improvvisazione per quintetto. A questi lavori seguiranno incontri di riflessione con il pubblico.

Altro nucleo di lavoro sarà quello dedicato alle Residenze artistiche, periodi di lavoro per le compagnie Aldes di Roberto Castello e Kinkaleri, che potranno essere seguite attraverso la presentazione di studi intermedi e dello spettacolo definitivo in dicembre. In questo quadro la coreografa gallese Sioned Huws condurrà un laboratorio di due settimane e presenterà contemporaneamente il progetto Passion no patience, un progetto in progress che coniuga danza, suono e nuove tecnologie.

Particolarmente interessante sarà la sezione "Inside/arti visive", altra colonna portante del progetto CanGo, nelle possibilità di stabilire una relazione reciproca col mondo delle arti performative.

Il tema del rapporto fra musica e teatro, che ricorre nella sua complessità in molte opere di questa sessione di CanGo, sarà oggetto di un incontro fra Luigi Ceccarelli, Ermanna Montanari e Sonia Bergamasco.

Ai "Soli di donna" sarà dedicata un'altra parte del calendario, con le proposte di Francesca Proia, Buio luce buio, e Marina Giovannini, della Compagnia Sieni Danza, con Solo Empty.

Un breve progetto dedicato alla formazione sarà portato avanti attraverso un laboratorio di Virgilio Sieni, mentre prosegue la ricerca di connessioni tra CanGo e le botteghe artigiane dell'oltrarno, luoghi naturali per il progetto Oltrarno Atelier.

Alla poesia e alla narrazione sono dedicate le ultime due sezioni del cartellone che vedrà in dicembre una sintesi con la presentazione di tutti i processi creativi sviluppati in questi mesi.

Per informazioni: www.sienidanza.it

L’ultimo numero di LifeGate Teatro
Pubblichiamo oggi, 30 marzo 2005 l’ultimo numero di LifeGate Teatro, settimanale di teatro e danza che per due anni e mezzo ha compiuto la sua attività editoriale all’interno del progetto LifeGate. Sono stati mesi importanti per noi. Abbiamo cercato di cambiare il modo di fare giornalismo teatrale. Di rifondare la critica italiana cercando di capire quale fosse il suo ruolo in questo presente storico. La nostra sfida non era riuscirci. Era provarci. E forse ci abbiamo provato piuttosto bene.
On-line rimarranno gli archivi di questi due anni. Il lettore “postumo” potrà trovarvi le tracce del nostro lavoro e certamente dei contributi utili alle sue ricerche sul teatro italiano contemporaneo.
Per il numero di chiusura avevamo chiesto ai nostri lettori di scrivere qualcosa su di noi. Alcuni lo hanno fatto. E pubblichiamo i loro piccoli, ma importanti, contributi nei due articoli intitolati Bon nuit. Altri, davvero molti, hanno preferito mandarci messaggi di carattere più strettamente personale, che scegliamo di non pubblicare. Ma li ringraziamo tutti. Quelli di cui riportiamo i commenti e quelli, troppi per poterli citare, di cui conserveremo gli appelli alla resistenza, che per noi sono stimolo di trasformazione. Per chiudere ci sembrava infine giusto puntare ancora una volta l’obiettivo su un problema centrale, quello che ha dato vita due anni e mezzo fa a questa rivista, ovvero la necessità di esigere di più dalla critica italiana. E un dovere degli artisti e noi ad essi ci rivolgiamo.
- Redazione Teatro -