Dialogo settimanale su teatro e danza.

ANNO 2024 NUMERO 36
Dal 13/05/2024
al 20/05/2024


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Il cuore del Teatro  
Il festival Inequilibrio per confrontare col pubblico il lavoro di un anno svolto ad Armunia.      
Castiglioncello (Li), Castello Pasquini. Dal 4 al 18 luglio.
di Redazione Teatro
     

CASTIGLIONCELLO (LI) - La possibilità che un soggetto ha per poter comunicare con gli altri è quella di parlare dal centro di una identità chiara. Lo stesso si può dire per la possibilità che ha una struttura di farsi interlocutore nei confronti di un pubblico. In questo senso Armunia nel panorama nazionale è una sorta di prototipo perfetto. Una specie di cuore forte in un organismo più o meno malridotto com’è da tempo il Teatro in Italia. Un cuore che continua a pompare sangue lungo le arterie, a rinnovare il flusso di ossigeno nei tessuti più periferici.

Il paragone col cuore non è casuale e non si riferisce romanticamente alla passione degli organizzatori. La metafora è piuttosto tecnica e cerca di spiegare come funziona questo castello affacciato sulla costa livornese. Un luogo che per dodici mesi l’anno si gonfia di artisti provenienti da tutt’Italia che vengono messi in condizione di produrre i propri progetti per poi essere pompati nelle arterie del sistema a portare ossigeno al cervello. Dimostrazione del valore di questo teorema è la presenza della firma di Armunia in moltissimi lavori chiamati nei principali festival estivi.

Un luogo per creare dunque, ma anche uno spazio in cui presentare al pubblico il lavoro svolto in un anno di intensa attività, per confrontare i propri risultati col primo referente che un Teatro deve avere, il pubblico.

In luglio è dunque il momento di Inequilibrio, festival di transito obbligato nelle rotte estive della scena contemporanea. L’edizione di quest’anno, tutta ambientata nel Castello Pasquini e realizzata in collaborazione con Amref si divide in diversi fuochi.
Il primo è dedicato alla danza femminile e più specificamente al “solo”, con la presenza di giovani coreografe di rilievo, Giovanna Velardi, Cinzia Scordia, Alessandra Fazzino e Elisa Cuppini. Solo di danza, ma al maschile e realizzato con la collaorazione del musicista e ingegnere del suono Francesco Giomi è invece l’ultimo lavoro di e con Virgilio Sieni, Concerto. Così come alla danza di confine appartiene anche il Map me del duo belga Charlotte Vandeneynde e Kurt Vandendriessche.

Tra le produzioni del festival segnaliamo l’apertura con lo spettacolo di Mirko Artuso e Enzo Toma Trilogia: accoglienza semplicità abbandono e la ripresa di uno spettacolo storico, il Cioni Mario di Gaspare fu Giulia che rivelò il talento di Roberto Benigni. In questa occasione è una coppia d’eccezione a confrontarsi con un monumento della comicità, Bobo Rondelli nella parte che fu di Benigni e Alessandro Benvenuti alla regia.
Nel circo degli artisti prodotti da Armunia anche Massimiliano Civica con Grand Guignol, Cesar Brie con la sua nuova creazione, Il cielo degli altri, Egum Teatro, una delle formazioni più interessanti della nuova scena, col debutto della Loretta Strong di Copì, Edgarluve con Felicità, passo conclusivo della trilogia dedicata a Camus, Alessio Pizzech con Parole di Sale, Leonardo Capuano e Renata Palminiello con Due e Roberto Abbiati che nella sua minuscola tenda da circo montata nel parco del castello racconta le avventure di Zarafa, la prima giraffa arrivata in Europa.

Ma un’intera sezione è dedicata anche all’ospitalità di spettacoli che sono prima di tutto percorsi “in formazione”, tra essi l’anteprima di Paesaggio con fratello rotto (prima tappa) del Teatro Valdoca, il Waiting for Caligola di Claudio Morganti, il Furio Caligola de l’Archimandrita, Il circo – studio di Hôtel de la Lune, Reportage Chernobyl di Roberta Biagiarelli e Simona Gonella, il Per Ecuba di Fortebraccio Teatro e il Kitsch Amlet di Scena Verticale.

A Remondi e Caporossi è dedicata un’attenzione speciale con la presentazione di due lavori, l’ultimo, Me e me, e Sacco, che fu realizzato al Castello Pasquini vent’anni fa e che ora torna in un nuovo allestimento che dà il segno della continuità in questa storica compagnia.

Fittissimo il calendario parallelo di incontri e eventi collaterali.

Per informazioni sul calendario: www.armunia.it

L’ultimo numero di LifeGate Teatro
Pubblichiamo oggi, 30 marzo 2005 l’ultimo numero di LifeGate Teatro, settimanale di teatro e danza che per due anni e mezzo ha compiuto la sua attività editoriale all’interno del progetto LifeGate. Sono stati mesi importanti per noi. Abbiamo cercato di cambiare il modo di fare giornalismo teatrale. Di rifondare la critica italiana cercando di capire quale fosse il suo ruolo in questo presente storico. La nostra sfida non era riuscirci. Era provarci. E forse ci abbiamo provato piuttosto bene.
On-line rimarranno gli archivi di questi due anni. Il lettore “postumo” potrà trovarvi le tracce del nostro lavoro e certamente dei contributi utili alle sue ricerche sul teatro italiano contemporaneo.
Per il numero di chiusura avevamo chiesto ai nostri lettori di scrivere qualcosa su di noi. Alcuni lo hanno fatto. E pubblichiamo i loro piccoli, ma importanti, contributi nei due articoli intitolati Bon nuit. Altri, davvero molti, hanno preferito mandarci messaggi di carattere più strettamente personale, che scegliamo di non pubblicare. Ma li ringraziamo tutti. Quelli di cui riportiamo i commenti e quelli, troppi per poterli citare, di cui conserveremo gli appelli alla resistenza, che per noi sono stimolo di trasformazione. Per chiudere ci sembrava infine giusto puntare ancora una volta l’obiettivo su un problema centrale, quello che ha dato vita due anni e mezzo fa a questa rivista, ovvero la necessità di esigere di più dalla critica italiana. E un dovere degli artisti e noi ad essi ci rivolgiamo.
- Redazione Teatro -