Dialogo settimanale su teatro e danza.

ANNO 2024 NUMERO 36
Dal 13/05/2024
al 20/05/2024


Aggiornato il lunedì sera







Mandaci una mail ›







Per acquistare online i biglietti dei teatri a Milano:
Ciak
Smeraldo
Nazionale

Ritorno al futuro  
Si riaccende a Santarcangelo l’originario spirito innovativo e la curiosità perduta nelle ultime stanche edizioni.      
Santarcangelo di Romagna (RN), luoghi vari. Dal 2 all’11 luglio.
di Gian Maria Tosatti
     

Il teatro che vi aspettate, anche come totale novità,
non potrà essere mai il teatro che vi aspettate.

P.P.P.
br> RIMINI - Ci eravamo lasciati con un articolo in sospeso. Un articolo che non ebbi voglia di scrivere. Sul Santarcangelo dello scorso anno. Per dire di un festival che lentamente si era spogliato di tutta la straordinaria capacità di stupire gli spettatori, di meravigliarli in una cornice unica, irripetibile, qual è appunto quella di un festival. Nelle ultime edizioni Santarcangelo era diventato un supermercato per gli operatori, una vetrina delle solite facce e di spettacoli facili. Ci eravamo lasciati con un articolo in sospeso su Santarcangelo come rappresentazione della crisi dei festival italiani o peggio della stessa idea-necessità che sta alla base di un festival. Non scrissi quell’ articolo. Aspettai di vedere cosa sarebbe cambiato con l’avvicendamento alla co-direzione annunciato per l’anno successivo. Preferii occuparmi dei luoghi e dei progetti che continuavano ad esaltarmi e a rimanere nella memoria degli spettatori per il loro valore speciale, il loro valore aggiunto al coefficiente di gradimento dei singoli spettacoli.

Oggi preferisco parlare di Santarcangelo. Del nuovo cartellone presentato e della sua imminente apertura. Sfoglio il programma e riconosco in parte lo spirito di un tempo a progettare l’impossibile e in parte la proiezione verso il futuro nell’aver recuperato la coscienza che un festival è il luogo adatto per spargere i semi di qualcosa di poco chiaro, di ancora irriconoscibile, ma vitale, traboccante dell’elettrizzante energia di una genesi.

In questo filo rosso di coraggio e curiosità sta la coerenza ritrovata in questa edizione.

Osservo il programma e penso ancora che negli anni passati ho fatto bene a non ascoltare la tiritera sulla crisi economica del festival. E a pensare che le idee sono gratis e basta averle. Oggi la crisi resta, ma attorno al direttore Silvio Castiglioni alcune facce importanti sono cambiate. Le idee sono arrivate.

Abbiamo già usato la frase luterana che oggi è in epigrafe. Faceva da prologo ai Materiali per un Teatro futuro. Ma ci pareva che potesse introdurre con chiarezza anche questo Santarcangelo, esplicitamente dedicato alla figura di Pier Paolo Pasolini e sostenuto nei fatti da produzioni e coproduzioni importanti come quelle del Teatro delle Ariette e di Masque. Un campo di seimila metri quadrati per i primi; un campo steso sulla pianura romagnola come un copione, come i fogli di una drammaturgia scritta con la terra. Un progetto titanico per il piccolo gruppo rivelazione di questi anni. Che si annuncia come evento unico, ma prima ancora come la possibilità di mostrare qualcosa di realmente irripetibile. Per Masque invece un progetto articolato lungo un’intera settimana di festival, tra piazza Ganganelli e una cava abbandonata, che varrebbe la pena di seguire per intero.

Tra le altre proposte notiamo una considerevole presenza straniera di nomi relativamente nuovi per le scene nazionali come Cia Olga Mesa dalla Spagna, gli imperdibili Forced Enterteinment dal Regno Unito, la compagnia belga Buelens Paulina con uno spettacolo in italiano, il portoghese Tiago Guedes e Tg San dal Belgio.

Anche tra le compagnie italiane la stessa curiosità nel cercare lavori “alla ricerca”, spettacoli che possono durare venti minuti o sei ore, con un’attenzione particolare al territorio. Tra le presenze che si annunciano da non perdere segnaliamo l’anteprima di Loretta Strong di Egum Teatro e L’ospite di Motus. Ma tante sono ancora le proposte a partire dal Grand Guignol di Massimiliano Civica, e i debutti di Andrea Cosentino, i Sacchi di Sabbia, LaLut, Kinkaleri, la Societas Raffaello Sanzio, Barbara Martinini, la Compagnia Teatrale Pubblico Incanto, Zoe Teatro e Virgilio Sieni.

Fitto anche il calendario degli incontri che cercano di fare il punto su ogni singolo spettacolo e degli eventi collaterali che vi invitiamo a consultare sul sito del festival in cui potete trovare anche il programma dettagliato: www.santarangelofestival.com

L’ultimo numero di LifeGate Teatro
Pubblichiamo oggi, 30 marzo 2005 l’ultimo numero di LifeGate Teatro, settimanale di teatro e danza che per due anni e mezzo ha compiuto la sua attività editoriale all’interno del progetto LifeGate. Sono stati mesi importanti per noi. Abbiamo cercato di cambiare il modo di fare giornalismo teatrale. Di rifondare la critica italiana cercando di capire quale fosse il suo ruolo in questo presente storico. La nostra sfida non era riuscirci. Era provarci. E forse ci abbiamo provato piuttosto bene.
On-line rimarranno gli archivi di questi due anni. Il lettore “postumo” potrà trovarvi le tracce del nostro lavoro e certamente dei contributi utili alle sue ricerche sul teatro italiano contemporaneo.
Per il numero di chiusura avevamo chiesto ai nostri lettori di scrivere qualcosa su di noi. Alcuni lo hanno fatto. E pubblichiamo i loro piccoli, ma importanti, contributi nei due articoli intitolati Bon nuit. Altri, davvero molti, hanno preferito mandarci messaggi di carattere più strettamente personale, che scegliamo di non pubblicare. Ma li ringraziamo tutti. Quelli di cui riportiamo i commenti e quelli, troppi per poterli citare, di cui conserveremo gli appelli alla resistenza, che per noi sono stimolo di trasformazione. Per chiudere ci sembrava infine giusto puntare ancora una volta l’obiettivo su un problema centrale, quello che ha dato vita due anni e mezzo fa a questa rivista, ovvero la necessità di esigere di più dalla critica italiana. E un dovere degli artisti e noi ad essi ci rivolgiamo.
- Redazione Teatro -