Dialogo settimanale su teatro e danza.

ANNO 2024 NUMERO 36
Dal 13/05/2024
al 20/05/2024


Aggiornato il lunedì sera







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La nuova aristocrazia della danza    
Chiara e coerente la proposta di ParmaDanza 2003, primo festival dedicato alla danza dal Teatro Regio.
Parma, Teatro Regio. Dal 26 ottobre al 29 novembre.
     
di Gian Maria Tosatti      

PARMA - Un impegno importante è quello che ha portato il Regio di Parma, uno dei teatri più prestigiosi della lirica italiana e internazionale a concepire un progetto preciso e delineato come ParmaDanza. Restituire uno spazio chiaro al balletto all'interno di una programmazione annuale è un segno da osservare con attenzione. E' stata così presentata nei giorni scorsi questa vera e propria stagione nella stagione che prenderà l'avvio il 26 ottobre per concludersi dopo un mese.

La scelta del consulente artistico Roberto Giovanardi, motivata da un legame tradizionalmente forte tra la città e la disciplina tersicorea, è stata quella di costruire un percorso coerente all'interno del nuovo balletto, che potesse, nel periodo del festival, servire al pubblico come introduzione alla nuova "aristocrazia" della danza contemporanea .

Significativa in questo senso la scelta di ospitare il riallestimento scaligero del Don Chisciotte (20-21 novembre), una grande coreografia dell'indimenticato Nurejev, principe liberale nell'esplorare quel territorio di nessuno che sta tra il balletto e le esperienze della più "giacobina" nuova danza.

Ad aprire la rassegna sarà tuttavia il Balletto Nazionale della Cina, con due classici del suo repertorio adattati da pellicole altrettanto famose, Lanterne Rosse (29 ottobre), diretto dallo stesso regista Zhang Yimou, e Il distaccamento femminile rosso (26 ottobre). Molto attese altre due esperienze pienamente inserite nell'esperienza classica contemporanea, su cui la direzione artistica punta molto, Micha van Hoecke (13-14 novembre) e Aterballetto. Il primo dirigerà Luciana Savignano e Marco Pierin nei Carmina Burana di Carl Orff, mentre a Bigonzetti toccherà chiudere il festival (il 29 novembre) con l'ormai celeberrimo Sogno di una notte di mezza estate, con musiche originali di Elvis Costello.

Evento speciale per questa prima edizione di ParmaDanza sembra essere la due giorni (26-27 novembre) che impegnerà la formazione newyorkese Complexions, diretta da Dwight Rhoden e Desmond Richardson in White, una prima assoluta in cui saranno montati una serie di estratti dalla nuova creazione che debutterà più in là e sarà presentata in tre atti, Red, Blue e White appunto.

Consigliamo di non perdere gli incontri pomeridiani con le compagnie che il teatro organizzerà durante il festival per portare sul piano della riflessione le esperienze dei grandi artisti coinvolti.

Per informazioni: www.teatroregioparma.org

L’ultimo numero di LifeGate Teatro
Pubblichiamo oggi, 30 marzo 2005 l’ultimo numero di LifeGate Teatro, settimanale di teatro e danza che per due anni e mezzo ha compiuto la sua attività editoriale all’interno del progetto LifeGate. Sono stati mesi importanti per noi. Abbiamo cercato di cambiare il modo di fare giornalismo teatrale. Di rifondare la critica italiana cercando di capire quale fosse il suo ruolo in questo presente storico. La nostra sfida non era riuscirci. Era provarci. E forse ci abbiamo provato piuttosto bene.
On-line rimarranno gli archivi di questi due anni. Il lettore “postumo” potrà trovarvi le tracce del nostro lavoro e certamente dei contributi utili alle sue ricerche sul teatro italiano contemporaneo.
Per il numero di chiusura avevamo chiesto ai nostri lettori di scrivere qualcosa su di noi. Alcuni lo hanno fatto. E pubblichiamo i loro piccoli, ma importanti, contributi nei due articoli intitolati Bon nuit. Altri, davvero molti, hanno preferito mandarci messaggi di carattere più strettamente personale, che scegliamo di non pubblicare. Ma li ringraziamo tutti. Quelli di cui riportiamo i commenti e quelli, troppi per poterli citare, di cui conserveremo gli appelli alla resistenza, che per noi sono stimolo di trasformazione. Per chiudere ci sembrava infine giusto puntare ancora una volta l’obiettivo su un problema centrale, quello che ha dato vita due anni e mezzo fa a questa rivista, ovvero la necessità di esigere di più dalla critica italiana. E un dovere degli artisti e noi ad essi ci rivolgiamo.
- Redazione Teatro -