Dialogo settimanale su teatro e danza.

ANNO 2024 NUMERO 36
Dal 13/05/2024
al 20/05/2024


Aggiornato il lunedì sera







Mandaci una mail ›







Per acquistare online i biglietti dei teatri a Milano:
Ciak
Smeraldo
Nazionale

Reti in laguna  
Un progetto ri rete unisce per un festival alcune realtà venete.
Mira (Ve), Teatro Villa dei Leoni. Dal 29 aprile al 30 maggio.
     
di Gian Maria Tosatti      

MIRA (VE) - Lungo la linea che lega Venezia alla terraferma sta per partire una nuova iniziativa per il teatro veneto. Con il titolo Latitudini - nuove visioni di teatro, nasce questo progetto che vuole sollevare l'attenzione su alcuni dei percorsi di produzione più interessanti emersi nel panorama artistico regionale, presentando opere di giovani artisti veneti. Gestita da La Piccionaia - I Carrara Stabile d'Innovazione e dal Comune di Mira l'evento vuol essere un'escursione nei territori della ricerca e delle potenzialità artistiche del territorio.

Spazio centrale del progetto, che si svolgerà tra fine aprile e fine maggio, è il Teatro Villa dei Leoni di Mira, che "torna ad essere - secondo gli organizzatori - luogo vivo di ricerca, ma nel quale si tessono relazioni con due realtà interessanti come il Teatrino Groggia a Venezia e il Teatro Aurora di Marghera".

Latitudini> raccoglie otto spettacoli. Si è aperto il 29 aprile con la prima nazionale de L'ultimo volo tratto dal romanzo Birdy di William Wharton per la regia di Damiano Michieletto.

Per gli spettacoli a venire il trevigiano Mirko Artuso presenterà invece Un'Odissea, esito di un percorso laboratoriale con persone portatrici di handicap, condotto in Riviera del Brenta (a Mira il 10 maggio).

Nell'anno del centenario della nascita di Raymond Quenau, il regista Luigi Scaringella dedica a Esercizi di stile il suo Linea S (il 14 maggio a Mira), mentre Tam Teatro Musica sarà in scena (sempre a Villa dei Leoni, il 16 maggio) con Gioventù infiammabile, diretto da Cinzia Zanellato. Lo spettacolo nasce da un progetto che da anni la compagnia di Padova porta avanti con le realtà giovanili ai limiti del disagio e i testi di riferimento sono Alice nel paese delle meraviglie e Oltre lo specchio di Carroll.

Il dolore disperato di un uomo e la sua solitudine sono i temi de Il sogno in un'ombra, scritto, diretto ed interpretato dal giovane scrittore e drammaturgo Giancarlo Marinelli che per questo lavoro si è ispirato a Baudelaire (il 21 maggio a Villa dei Leoni). La compagnia Pantakin di Venezia sarà in scena a Mira con il debutto in anteprima de Il principe moro, spettacolo che mescola Commedia dell'Arte e linguaggi circensi (il 23 maggio), mentre al Teatro Aurora di Marghera (gestito da Questa Nave), Paolo Puppa proporrà Deliri lagunari, tratti da alcuni monologhi del suo Venire, a Venezia (il 29 maggio). In chiusura, Latitudini ha in programma la dimostrazione di un laboratorio di formazione condotto da Michieletto sul Macbeth shakespeariano (il 30 maggio, a Mira).
Per informazioni:041/4266545

L’ultimo numero di LifeGate Teatro
Pubblichiamo oggi, 30 marzo 2005 l’ultimo numero di LifeGate Teatro, settimanale di teatro e danza che per due anni e mezzo ha compiuto la sua attività editoriale all’interno del progetto LifeGate. Sono stati mesi importanti per noi. Abbiamo cercato di cambiare il modo di fare giornalismo teatrale. Di rifondare la critica italiana cercando di capire quale fosse il suo ruolo in questo presente storico. La nostra sfida non era riuscirci. Era provarci. E forse ci abbiamo provato piuttosto bene.
On-line rimarranno gli archivi di questi due anni. Il lettore “postumo” potrà trovarvi le tracce del nostro lavoro e certamente dei contributi utili alle sue ricerche sul teatro italiano contemporaneo.
Per il numero di chiusura avevamo chiesto ai nostri lettori di scrivere qualcosa su di noi. Alcuni lo hanno fatto. E pubblichiamo i loro piccoli, ma importanti, contributi nei due articoli intitolati Bon nuit. Altri, davvero molti, hanno preferito mandarci messaggi di carattere più strettamente personale, che scegliamo di non pubblicare. Ma li ringraziamo tutti. Quelli di cui riportiamo i commenti e quelli, troppi per poterli citare, di cui conserveremo gli appelli alla resistenza, che per noi sono stimolo di trasformazione. Per chiudere ci sembrava infine giusto puntare ancora una volta l’obiettivo su un problema centrale, quello che ha dato vita due anni e mezzo fa a questa rivista, ovvero la necessità di esigere di più dalla critica italiana. E un dovere degli artisti e noi ad essi ci rivolgiamo.
- Redazione Teatro -