Dialogo settimanale su teatro e danza.

ANNO 2024 NUMERO 36
Dal 13/05/2024
al 20/05/2024


Aggiornato il lunedì sera







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Un motivo per andare a teatro    
Marco Baliani presenta al Crt un progetto di formazione artistica per i ragazzi della periferia di Nairobi. A seguire una replica di Tracce: l'incasso è devoluto ad Amref.
Milano, Teatro dell'Arte. Lunedì 7 aprile.
     
di Gian Maria Tosatti      

L'estate dello scorso anno è iniziato alla periferia di Nairobi un progetto di formazione per un gruppo di ragazzi kenioti emarginati, abitanti di una discarica e privi di prospettive di sviluppo nell'indifferenza di una metropoli africana che unisce mille contraddizioni. Il progetto intitolato Acting from the street è la prima tappa di un percorso che Marco Baliani sta compiendo per Amref (lassociazione non governativa che si occupa di sanità e sviluppo in Africa) in collaborazione col Teatro delle Briciole di Parma.

Per tre anni l'attore-autore, il cui impegno sociale è noto, lavorerà assieme ad un gruppo di ragazzi e ad alcuni operatori al fine di formare una "squadra" in grado di compiere attraverso il teatro un percorso di riscatto sociale. L'obiettivo è quello di formare attori e operatori che siano in grado a loro volta di formare altri attori al fine di creare una realtà alternativa alla vita di strada in cui sia possibile realizzare i propri sogni o anche soltanto averne.

Così scrive infatti Baliani: "Il progetto si sviluppa su un arco di tre anni e il tentativo è non solo quello di creare nel tempo una gruppo teatrale ma più ancora quello di permettere attraverso il teatro un recupero di dignità e di appartenenza ad una comunità, per persone che finora hanno subito soprusi, violenze e che vivono in condizioni di vita a dir poco disperate.

Non vi sto a descrivere le loro condizioni di esistenza perché è difficile immaginare cosa voglia dire vivere tra i rifiuti di una enorme discarica a cielo aperto (che loro chiamano "the base" e loro stessi vengono chiamati in lingua swahili Chokora, spazzatura). Anche per me lo shock è stato violento.

Grazie al progetto per una settimana i ragazzi hanno potuto vivere insieme in un camping alla periferia di Nairobi(lavoravamo all'aperto), hanno avuto pasti regolari e un tetto per dormire, ma sopratutto hanno sperimentato forse per la prima volta cosa voglia dire far parte di un'esperienza comune, responsabilizzarsi , darsi compiti e una iniziale disciplina."

Grazie ad Amref il gruppo di ragazzi durante le fasi del lavoro può vivere in un camping che fornisce loro condizioni di vita dignitose. Il progetto ha quasi un anno di attività alle spalle e questa sera al Teatro dell'Arte Marco Baliani illustrerà le fasi del lavoro svolto e quelle da compiere, attraverso testimonianze e video proporrà i risultati di un lavoro che per una volta non avranno solo il merito di una crescita artistica, ma anche quello dell'acquisizione di una fiducia in se stessi, nei propri mezzi e nella propria volontà. A seguire sarà proposto Tracce, uno migliori spettacoli di Baliani, tratto dall'omonimo saggio di Ernst Bloch.

Vi invitiamo ad essere presenti (l'incasso sarà devoluto ad Acting from the street) e a contribuire al progetto inviando un sostegno ad Amref:
- Causale: Progetto Acting from the street
- Conto Corrente postale N° 35023001 intestato ad AMREF Italia Onlus - Via Settembrini 30 - 00195 Roma
- Conto Corrente bancario N° 10079.32 intestato ad AMREF Italia Onlus, presso Monte dei Paschi di Siena - Ag. Roma 2 - ABI 1030 - CAB 03202
- Carta di Credito (Circuito Si - American Express): basta telefonare allo 06 320 22 22

L’ultimo numero di LifeGate Teatro
Pubblichiamo oggi, 30 marzo 2005 l’ultimo numero di LifeGate Teatro, settimanale di teatro e danza che per due anni e mezzo ha compiuto la sua attività editoriale all’interno del progetto LifeGate. Sono stati mesi importanti per noi. Abbiamo cercato di cambiare il modo di fare giornalismo teatrale. Di rifondare la critica italiana cercando di capire quale fosse il suo ruolo in questo presente storico. La nostra sfida non era riuscirci. Era provarci. E forse ci abbiamo provato piuttosto bene.
On-line rimarranno gli archivi di questi due anni. Il lettore “postumo” potrà trovarvi le tracce del nostro lavoro e certamente dei contributi utili alle sue ricerche sul teatro italiano contemporaneo.
Per il numero di chiusura avevamo chiesto ai nostri lettori di scrivere qualcosa su di noi. Alcuni lo hanno fatto. E pubblichiamo i loro piccoli, ma importanti, contributi nei due articoli intitolati Bon nuit. Altri, davvero molti, hanno preferito mandarci messaggi di carattere più strettamente personale, che scegliamo di non pubblicare. Ma li ringraziamo tutti. Quelli di cui riportiamo i commenti e quelli, troppi per poterli citare, di cui conserveremo gli appelli alla resistenza, che per noi sono stimolo di trasformazione. Per chiudere ci sembrava infine giusto puntare ancora una volta l’obiettivo su un problema centrale, quello che ha dato vita due anni e mezzo fa a questa rivista, ovvero la necessità di esigere di più dalla critica italiana. E un dovere degli artisti e noi ad essi ci rivolgiamo.
- Redazione Teatro -