Dialogo settimanale su teatro e danza.

ANNO 2024 NUMERO 37
Dal 13/05/2024
al 20/05/2024


Aggiornato il lunedì sera







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L'editoriale    
     
di Gian MAria Tosatti      

Venerdì 16 si svolgerà a Napoli un convegno, o meglio un incontro fra artisti critici e operatori per discutere della complessa situazione teatrale italiana attuale. Siamo abitualmente scettici nei confronti dei pubblici incontri. Lo siamo per esperienza più che per principio. Tuttavia crediamo che in un tempo come questo la discussione, se realmente costruttiva, possa aiutare a comprendere le necessità dello stato attuale e favorire il cambiamento.

Dedichiamo questo numero speciale al Convegno. Tra i materiali che verranno distribuiti ai presenti vi saranno anche i “Materiali per un Teatro futuro” che LifeGate Teatro ha pubblicato nelle scorse settimane.

Abbiamo deciso allora di ripubblicarli per intero in attesa che vengano riordinati in volume e editi nei prossimi mesi.

Tra le questioni che saranno trattate ci sarà sicuramente il difficile momento dell’Ente Teatrale Italiano. Ci pare che in questi mesi si sia sparato molto sull’Eti perdendo il fuoco reale del problema. Per questo ospitiamo in questo numero speciale un’articolo di Gianluca Riggi, direttore del Teatro Furio Camillo di Roma e da sempre analista attento della politica culturale in Italia. Invitiamo i lettori a prendere parte alla discussione.

L’ultimo numero di LifeGate Teatro
Pubblichiamo oggi, 30 marzo 2005 l’ultimo numero di LifeGate Teatro, settimanale di teatro e danza che per due anni e mezzo ha compiuto la sua attività editoriale all’interno del progetto LifeGate. Sono stati mesi importanti per noi. Abbiamo cercato di cambiare il modo di fare giornalismo teatrale. Di rifondare la critica italiana cercando di capire quale fosse il suo ruolo in questo presente storico. La nostra sfida non era riuscirci. Era provarci. E forse ci abbiamo provato piuttosto bene.
On-line rimarranno gli archivi di questi due anni. Il lettore “postumo” potrà trovarvi le tracce del nostro lavoro e certamente dei contributi utili alle sue ricerche sul teatro italiano contemporaneo.
Per il numero di chiusura avevamo chiesto ai nostri lettori di scrivere qualcosa su di noi. Alcuni lo hanno fatto. E pubblichiamo i loro piccoli, ma importanti, contributi nei due articoli intitolati Bon nuit. Altri, davvero molti, hanno preferito mandarci messaggi di carattere più strettamente personale, che scegliamo di non pubblicare. Ma li ringraziamo tutti. Quelli di cui riportiamo i commenti e quelli, troppi per poterli citare, di cui conserveremo gli appelli alla resistenza, che per noi sono stimolo di trasformazione. Per chiudere ci sembrava infine giusto puntare ancora una volta l’obiettivo su un problema centrale, quello che ha dato vita due anni e mezzo fa a questa rivista, ovvero la necessità di esigere di più dalla critica italiana. E un dovere degli artisti e noi ad essi ci rivolgiamo.
- Redazione Teatro -