Dialogo settimanale su teatro e danza.

ANNO 2024 NUMERO 37
Dal 13/05/2024
al 20/05/2024


Aggiornato il lunedì sera







Mandaci una mail ›







Per acquistare online i biglietti dei teatri a Milano:
Ciak
Smeraldo
Nazionale

Guarda che luna ... ma sopratutto ascoltala!  
Acceso tra ironia e passione il Buscaglione dei grandi jazzisti.      
di Stefano Fumagalli      

Si apre il sipario. Bastano due note e un gesto per innescare la magia di un grande spettacolo. Sul palco dieci artisti che non hanno bisogno di presentazione: c'è la Banda Osiris, brillanti musicisti e fantastici attori, c'è Gianmaria Testa, cantautore a 360°, c'è Enzo Pietropaoli al contrabbasso e Piero Ponzo al clarinetto, ci sono Enrico Rava e Stefano Bollani...

In scena né propriamente un concerto, né teatro, né un musical. Sembra di assistere ad una serie di scene quasi oniriche, il filo conduttore che lega le varie situazioni è il grande Fred Buscaglione, che con le sue canzoni ci porta nei night, tra i malviventi e bambole con "curve mozzafiato".

S'inizia ovviamente con " Guarda che luna", per poi intraprendere una corsa tra le strade di Torino, in una notte fatta di botte e "ossa rotte". Il bassotuba diventa così il volante di un'automobile, le botte sul palco ce le si da veramente ma a colpi di trombone. La musica è un gioco, i suoni non sono più vibrazioni immateriali ma oggetti concreti. Si assiste ad una sorta di circo musicale. Il pubblico si diverte.

Ad un certo punto l'atmosfera si fa più sbiadita, più intima, entrano in scena solo Rava, Bollani e Pietropaoli. 10 minuti di musica ... il pubblico sta in silenzio.

I toni rimangono molto soft, la tromba di Rava intona "parlami d'amore Mariù", ma, attraverso giochi e distorsioni sonore, Stefano Bollani diventa un cantante di pianobar che intona "I find my love in Portofino", costruendo una parodia del cantante che "tira" il finale delle canzoni.

"Besame mucho" è una corrida on stage, con toro fifone che cerca di scappare di fronte al suo triste destino.

Si conclude tornado allo swing con "Eri piccola così" e con un'"avvolgente" Mariagiuana, avvolgente nel vero senso della parola in quanto i musicisti sbucano dal retro della platea e girano tra il pubblico.

La luna è le silenziosa protagonista di tutto la spettacolo, che osserva dall'alto le vicende dei noi piccoli uomini, impassibile ed eterna.

Un ottimo spettacolo che consiglio a chiunque, gran teatro e soprattutto grandissima musica!


L’ultimo numero di LifeGate Teatro
Pubblichiamo oggi, 30 marzo 2005 l’ultimo numero di LifeGate Teatro, settimanale di teatro e danza che per due anni e mezzo ha compiuto la sua attività editoriale all’interno del progetto LifeGate. Sono stati mesi importanti per noi. Abbiamo cercato di cambiare il modo di fare giornalismo teatrale. Di rifondare la critica italiana cercando di capire quale fosse il suo ruolo in questo presente storico. La nostra sfida non era riuscirci. Era provarci. E forse ci abbiamo provato piuttosto bene.
On-line rimarranno gli archivi di questi due anni. Il lettore “postumo” potrà trovarvi le tracce del nostro lavoro e certamente dei contributi utili alle sue ricerche sul teatro italiano contemporaneo.
Per il numero di chiusura avevamo chiesto ai nostri lettori di scrivere qualcosa su di noi. Alcuni lo hanno fatto. E pubblichiamo i loro piccoli, ma importanti, contributi nei due articoli intitolati Bon nuit. Altri, davvero molti, hanno preferito mandarci messaggi di carattere più strettamente personale, che scegliamo di non pubblicare. Ma li ringraziamo tutti. Quelli di cui riportiamo i commenti e quelli, troppi per poterli citare, di cui conserveremo gli appelli alla resistenza, che per noi sono stimolo di trasformazione. Per chiudere ci sembrava infine giusto puntare ancora una volta l’obiettivo su un problema centrale, quello che ha dato vita due anni e mezzo fa a questa rivista, ovvero la necessità di esigere di più dalla critica italiana. E un dovere degli artisti e noi ad essi ci rivolgiamo.
- Redazione Teatro -