Dialogo settimanale su teatro e danza.

ANNO 2024 NUMERO 37
Dal 13/05/2024
al 20/05/2024


Aggiornato il lunedì sera







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Teatro biologico?  
Attori contadini per uno degli spettacoli più belli di questi anni.      
di Gian Maria Tosatti      

Si arriva, ci si siede, si chiacchiera. Sulla tavola stanno i bicchieri, le posate...

E' una cena, non c'è che dire, sembra una di quelle feste di campagna con le lampade appese ad un filo che pende da una parte all'altra della tavola. Attorno a noi c'è un calmo affannarsi di cuochi. Sorridono a chi sorride. C'è una fattoria, una piccola azienda agricola biologica a Castello di Serravalle, in provincia di Bologna. Si chiama "Le Ariette". D'estate si organizza anche un piccolo agriturismo ed è facile immaginare che la sera ci si ritrovi a tavola, così.

"Nel 1989, quando crollava il muro, lasciammo il teatro - il Baule dei Suoni, la Camerateatro della Morara - e andammo a vivere in campagna, in un podere nel comune di Castello di Serravalle a trenta chilometri da Bologna e diventammo coltivatori diretti". Teso e improvviso come un pugno nello stomaco, sulle note dell'Internazionale, inizia così il monologo che ci ricorda di essere in un teatro (Nel nostro caso alla Sala Uno di Roma per Le vie dei festival).

Quel monologo dirà poi molte altre cose e sarà in sostanza un punto di partenza per un racconto di vita, di esperienze comuni che fanno ci fanno interrogare continuamente sul confine tra teatro ed esistenza, che nello spettacolo sono legati inscindibilmente.

Paola Berselli e Stefano Pasquini sono i protagonisti della storia che quel monologo comincia e che proprio loro, assieme a Maurizio Ferraresi, mentre cucinano, narrano al pubblico "ospite".

Nasce così Teatro da mangiare? il racconto reale di un viaggio analogico attraverso il tempo e la natura, un'avventura dell'esistenza, scritta nei corpi e nelle mani degli attori, che assume i toni chiari dell'alba sulle pianure della "bassa".

Le immagini di questi anni tornano in piccoli sogni che si fermano per un istante ai bordi del tavolo e fanno perdere al pubblico per un momento l'orientamento. Durante una cena in cui vengono cucinati i prodotti biologici raccolti nei campi in cui il Teatro delle Ariette vive e dove è nato questo spettacolo di raro equilibrio, che grazie ad un'attenzione da antichi artigiani gli attori sanno condurre verso delicati svelamenti ed emozioni intense che lasciando un segno in chi vi s'imbatte.

Lo spettacolo sarà in tournée 8 - 9 - 10 - 15 - 16 - 17 - 22 - 23 - 24 novembre a Milano al Crt Teatro Dell'Arte (02/881298) e dal 30 novembre al 1 dicembre a Ponteranica (035/573876).

Per informazioni sul Teatro delle Ariette: web.tiscali.it/leariette

L’ultimo numero di LifeGate Teatro
Pubblichiamo oggi, 30 marzo 2005 l’ultimo numero di LifeGate Teatro, settimanale di teatro e danza che per due anni e mezzo ha compiuto la sua attività editoriale all’interno del progetto LifeGate. Sono stati mesi importanti per noi. Abbiamo cercato di cambiare il modo di fare giornalismo teatrale. Di rifondare la critica italiana cercando di capire quale fosse il suo ruolo in questo presente storico. La nostra sfida non era riuscirci. Era provarci. E forse ci abbiamo provato piuttosto bene.
On-line rimarranno gli archivi di questi due anni. Il lettore “postumo” potrà trovarvi le tracce del nostro lavoro e certamente dei contributi utili alle sue ricerche sul teatro italiano contemporaneo.
Per il numero di chiusura avevamo chiesto ai nostri lettori di scrivere qualcosa su di noi. Alcuni lo hanno fatto. E pubblichiamo i loro piccoli, ma importanti, contributi nei due articoli intitolati Bon nuit. Altri, davvero molti, hanno preferito mandarci messaggi di carattere più strettamente personale, che scegliamo di non pubblicare. Ma li ringraziamo tutti. Quelli di cui riportiamo i commenti e quelli, troppi per poterli citare, di cui conserveremo gli appelli alla resistenza, che per noi sono stimolo di trasformazione. Per chiudere ci sembrava infine giusto puntare ancora una volta l’obiettivo su un problema centrale, quello che ha dato vita due anni e mezzo fa a questa rivista, ovvero la necessità di esigere di più dalla critica italiana. E un dovere degli artisti e noi ad essi ci rivolgiamo.
- Redazione Teatro -