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Dialogo settimanale su teatro e danza.
ANNO 2025 NUMERO 12
Dal 18/11/2024 al 25/11/2024
Aggiornato il lunedì sera
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Avviso ai naviganti |
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di Gian Maria Tosatti
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Abbiamo voluto dedicare un numero speciale e doppio ai festival estivi. Lo abbiamo fatto pensando al pubblico che segue la rotta delle rassegne grandi e piccole girando l’Italia in cerca di uno spunto, un’illuminazione, un incantamento, e a quel pubblico che s’imbatte in un festival per caso, forse solo perché vive a Dro o va al mare a Cartiglioncello.
Eravamo tentati di fare un numero che si presentasse come una guida ragionata ai festival. Un numero-itinerario che proponesse un viaggio. Ma poi abbiamo pensato che per quanto interessante e ricco di suggestioni esso sarebbe stato il “nostro” viaggio, non il “vostro”. Così abbiamo fatto un passo indietro. Abbiamo costruito un numero panoramico “a priori” in cui poter scegliere il come e il dove. Ci siamo occupati di alcuni festival, ne abbiamo tralasciati altri (per motivi di spazio o perché non ci è giunto il materiale). E’ un orizzonte parziale, ma è pur sempre un orizzonte nel quale vi invitiamo a navigare.
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L’ultimo numero di LifeGate Teatro
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Pubblichiamo oggi, 30 marzo 2005 l’ultimo numero di LifeGate Teatro, settimanale di teatro e danza che per due anni e mezzo ha compiuto la sua attività editoriale all’interno del progetto LifeGate. Sono stati mesi importanti per noi. Abbiamo cercato di cambiare il modo di fare giornalismo teatrale. Di rifondare la critica italiana cercando di capire quale fosse il suo ruolo in questo presente storico. La nostra sfida non era riuscirci. Era provarci. E forse ci abbiamo provato piuttosto bene.
On-line rimarranno gli archivi di questi due anni. Il lettore “postumo” potrà trovarvi le tracce del nostro lavoro e certamente dei contributi utili alle sue ricerche sul teatro italiano contemporaneo.
Per il numero di chiusura avevamo chiesto ai nostri lettori di scrivere qualcosa su di noi. Alcuni lo hanno fatto. E pubblichiamo i loro piccoli, ma importanti, contributi nei due articoli intitolati Bon nuit. Altri, davvero molti, hanno preferito mandarci messaggi di carattere più strettamente personale, che scegliamo di non pubblicare. Ma li ringraziamo tutti. Quelli di cui riportiamo i commenti e quelli, troppi per poterli citare, di cui conserveremo gli appelli alla resistenza, che per noi sono stimolo di trasformazione.
Per chiudere ci sembrava infine giusto puntare ancora una volta l’obiettivo su un problema centrale, quello che ha dato vita due anni e mezzo fa a questa rivista, ovvero la necessità di esigere di più dalla critica italiana. E un dovere degli artisti e noi ad essi ci rivolgiamo.
- Redazione Teatro -
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