Dialogo settimanale su teatro e danza.

ANNO 2025 NUMERO 12
Dal 18/11/2024
al 25/11/2024


Aggiornato il lunedì sera







Mandaci una mail ›







Per acquistare online i biglietti dei teatri a Milano:
Ciak
Smeraldo
Nazionale

Incontro con la purezza    
Josef Nadj porta a Casalmaggiore il suo Le temps du repli, pas de deux sull'energia originaria della coppia.
Casalmaggiore (Cr), Teatro Comunale. Venerdì 10 gennaio.
     
di Gian Maria Tosatti      

CASALMAGGIORE (CR) - La storia del teatro contemporaneo europeo è stata scritta in luoghi impensabili, piccoli centri, paesini conosciuti da pochi, i cui abitanti hanno spesso avuto la fortuna di respirare il vento secolare delle stagioni immortali.

Viene da pensare a Opole, Holstebro, ma anche ai piccoli centri della provincia italiana, in cui negli anni Settanta si sviluppò un movimento teatrale che avrebbe poi dato una spinta decisiva alla ricerca artistica nel nostro Paese.

Oggi resta, fuori dalle tempeste politiche che inquinano le acque del teatro fino ad avvelenarle in un processo sempre meno reversibile, l'anomalia di alcuni teatri che nel proprio territorio di piccoli comuni, portano avanti un dialogo ideale col pubblico, divenendo colonna portante della vita culturale della società e proposta concreta per i suoi giovani.

Una di queste strutture è il Comunale di Casalmaggiore, in provincia di Cremona, esempio concreto, con i suoi cartelloni, i suoi progetti collegati alle scuole e alla formazione del pubblico attraverso l'incontro con gli artisti, di come dirigere un teatro sia comunque una forma d'arte.

Non c'è da stupirsi allora se a cavallo di questa stagione ci si possa imbattere in una delle figure più significative della danza contemporanea, artista capace come pochi altri di fondere i linguaggi del teatro, della danza e della vita, in una sintesi di pura poesia spaziale. Josef Nadj, danzatore e coreografo di origine balcanica, ma francese d'adozione (è direttore del Centre Coréographique National d'Orléans), sarà ospite del teatro settecentesco con il suo Le temps du repli. In scena assieme alla danzatrice Cecile Thiéblemont, Nadj costruirà un intero spettacolo sul passo a due, basandolo sul senso universale della coppia e della sua separazione ai tempi della Genesi, inseguendo i frammenti di quella frattura per creare un nuovo unico.

Danzato sulla musica di Vladimir Tarasov (anch'egli in scena), questo lavoro s'annuncia come una delle occasioni imperdibili di questa stagione teatrale. Venerdì 10, allora varrà la pena di fare qualche chilometro per incontrare uno dei veri grandi artisti dei nostri giorni. Per informazioni: www.teatrocasalmaggiore.it

L’ultimo numero di LifeGate Teatro
Pubblichiamo oggi, 30 marzo 2005 l’ultimo numero di LifeGate Teatro, settimanale di teatro e danza che per due anni e mezzo ha compiuto la sua attività editoriale all’interno del progetto LifeGate. Sono stati mesi importanti per noi. Abbiamo cercato di cambiare il modo di fare giornalismo teatrale. Di rifondare la critica italiana cercando di capire quale fosse il suo ruolo in questo presente storico. La nostra sfida non era riuscirci. Era provarci. E forse ci abbiamo provato piuttosto bene.
On-line rimarranno gli archivi di questi due anni. Il lettore “postumo” potrà trovarvi le tracce del nostro lavoro e certamente dei contributi utili alle sue ricerche sul teatro italiano contemporaneo.
Per il numero di chiusura avevamo chiesto ai nostri lettori di scrivere qualcosa su di noi. Alcuni lo hanno fatto. E pubblichiamo i loro piccoli, ma importanti, contributi nei due articoli intitolati Bon nuit. Altri, davvero molti, hanno preferito mandarci messaggi di carattere più strettamente personale, che scegliamo di non pubblicare. Ma li ringraziamo tutti. Quelli di cui riportiamo i commenti e quelli, troppi per poterli citare, di cui conserveremo gli appelli alla resistenza, che per noi sono stimolo di trasformazione. Per chiudere ci sembrava infine giusto puntare ancora una volta l’obiettivo su un problema centrale, quello che ha dato vita due anni e mezzo fa a questa rivista, ovvero la necessità di esigere di più dalla critica italiana. E un dovere degli artisti e noi ad essi ci rivolgiamo.
- Redazione Teatro -