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Dialogo settimanale su teatro e danza.
ANNO 2025 NUMERO 12
Dal 18/11/2024 al 25/11/2024
Aggiornato il lunedì sera
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Lettere dal Reggimento. |
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Una rubrica involontaria affidata a Roberto Corradino. |
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di Redazione Teatro
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Abbiamo visto elevarsi dai nostri scontri la statura dei treni e delle gomene - gli alberi (esili e altissimi) per navigare scalzano la terra dai nostri piedi: ci rovesciano sul lungocanale. Si rompe la piramide dei ponti mobili in cima, dove anche la nostra articolazione toccherebbe il cielo. Non possiamo che essere il miscuglio delle sostanze: ci tocca ogni cosa che tocchiamo, per un certo intervallo non ci lascia gli stessi. Non possiamo che unire ogni nuova sostanza che tocchiamo alle sostanze note - per tornare l´intero che eravamo. Sotto la nostra ricostruzione galleggia il mare - coi suoi enormi strumenti di lavoro.
(Maria Grazia Calandrone, da La scimmia randagia, 2001)
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L’ultimo numero di LifeGate Teatro
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Pubblichiamo oggi, 30 marzo 2005 l’ultimo numero di LifeGate Teatro, settimanale di teatro e danza che per due anni e mezzo ha compiuto la sua attività editoriale all’interno del progetto LifeGate. Sono stati mesi importanti per noi. Abbiamo cercato di cambiare il modo di fare giornalismo teatrale. Di rifondare la critica italiana cercando di capire quale fosse il suo ruolo in questo presente storico. La nostra sfida non era riuscirci. Era provarci. E forse ci abbiamo provato piuttosto bene.
On-line rimarranno gli archivi di questi due anni. Il lettore “postumo” potrà trovarvi le tracce del nostro lavoro e certamente dei contributi utili alle sue ricerche sul teatro italiano contemporaneo.
Per il numero di chiusura avevamo chiesto ai nostri lettori di scrivere qualcosa su di noi. Alcuni lo hanno fatto. E pubblichiamo i loro piccoli, ma importanti, contributi nei due articoli intitolati Bon nuit. Altri, davvero molti, hanno preferito mandarci messaggi di carattere più strettamente personale, che scegliamo di non pubblicare. Ma li ringraziamo tutti. Quelli di cui riportiamo i commenti e quelli, troppi per poterli citare, di cui conserveremo gli appelli alla resistenza, che per noi sono stimolo di trasformazione.
Per chiudere ci sembrava infine giusto puntare ancora una volta l’obiettivo su un problema centrale, quello che ha dato vita due anni e mezzo fa a questa rivista, ovvero la necessità di esigere di più dalla critica italiana. E un dovere degli artisti e noi ad essi ci rivolgiamo.
- Redazione Teatro -
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