Dialogo settimanale su teatro e danza.

ANNO 2025 NUMERO 12
Dal 18/11/2024
al 25/11/2024


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Due festival per un prototipo di rete cittadina  
Inizia Ritratti di signora, primo dei due festival basati sulla collaborazione di tre teatri milanesi.      
Milano, Teatro Blu – Teatro della Cooperativa – Teatro Verdi. Dal 1 al 13 marzo.
di Redazione Teatro
     

Annunciato qualche mese fa, arriva al debutto ufficiale il prototipo di “rete cittadina” organizzato a Milano da Teatro Blu, Teatro della Cooperativa e Teatro Verdi sulla base definita di due occasioni teatrali. In sintesi si tratta di due festival con una forte impronta tematica che impegnerà le tre strutture in una collaborazione sinergica al fine di portare una proposta chiara e diffusa nel quadro di una città in cui la ricchezza della programmazione si accompagna ad una confusione nella fruizione.

I due festival si centrano su due temi di interesse generale, l’impegno femminile e il lavoro. I periodi coincidono appunto con la giornata internazionale della donna e con la festa dei lavoratori. Due festival con la stessa struttura organizzativa, ovvero 6 spettacoli ospitati nell’arco di due settimane nei tre teatri.

E’ Adriano Gallina, direttore del Verdi di Milano a spiegare che: “Il progetto muove da alcune motivazioni che vanno oltre il dato strettamente artistico dell’iniziativa: fra queste la promozione dell’innovazione teatrale, una funzione essenziale nel panorama nazionale, e la cooperazione tra strutture teatrali, un segnale essenziale, volto ad oltrepassare in parte – procedendo per affinità progettuali – le numerose ragioni di frammentazione e frattura che caratterizzano il panorama milanese, il suo definirsi spesso per steccati anziché per obiettivi comuni. Ci pare che sia interessante evidenziare il riconoscimento delle affinità come elemento (sembra naturale, ma nella prassi non lo è affatto) di coesione anziché di divisione concorrenziale.” Il primo festival, per ovvie ragioni di calendario, sarà Ritratti di signora, una panoramica su una generazione di artiste impegnate nei vari campi del teatro e decise a portare sulla scena una carrellata di veri e propri “ritratti di signora”.

Dal 1 al 13 marzo si avvicenderanno sui palcoscenici del festival Silvia Gallerano con Il giorno che comincio (Teatro Blu, dall’1 al 6 marzo), Patricia Zanco con A perdifiato (Teatro della Cooperativa, dall’1 al 6 marzo), Dionisi Compagnia Teatrale con (Teatro Verdi, dall’1 al 6 marzo), Maria Grazia Solano con A woman left lonley (Teatro Blu, dall’8 al 13 marzo), Teatro della Cooperativa con Nome di battaglia Lia (Teatro della Cooperativa, dall’8 al 13 marzo) e Lucilla Giagnoni con Vergine Madre (Teatro Verdi, dall’8 al 13 marzo).

A maggio si svolgerà il secondo momento del progetto, col nome di Quarto Stato Festival dedicato alla giornata dei lavoratori e basato appunto sui temi della storia e del lavoro.

Per informazioni: 02 36554293 (Teatro Blu) – 02 64749997 (Teatro della Cooperativa) - 02 27002476 (Teatro Verdi)

L’ultimo numero di LifeGate Teatro
Pubblichiamo oggi, 30 marzo 2005 l’ultimo numero di LifeGate Teatro, settimanale di teatro e danza che per due anni e mezzo ha compiuto la sua attività editoriale all’interno del progetto LifeGate. Sono stati mesi importanti per noi. Abbiamo cercato di cambiare il modo di fare giornalismo teatrale. Di rifondare la critica italiana cercando di capire quale fosse il suo ruolo in questo presente storico. La nostra sfida non era riuscirci. Era provarci. E forse ci abbiamo provato piuttosto bene.
On-line rimarranno gli archivi di questi due anni. Il lettore “postumo” potrà trovarvi le tracce del nostro lavoro e certamente dei contributi utili alle sue ricerche sul teatro italiano contemporaneo.
Per il numero di chiusura avevamo chiesto ai nostri lettori di scrivere qualcosa su di noi. Alcuni lo hanno fatto. E pubblichiamo i loro piccoli, ma importanti, contributi nei due articoli intitolati Bon nuit. Altri, davvero molti, hanno preferito mandarci messaggi di carattere più strettamente personale, che scegliamo di non pubblicare. Ma li ringraziamo tutti. Quelli di cui riportiamo i commenti e quelli, troppi per poterli citare, di cui conserveremo gli appelli alla resistenza, che per noi sono stimolo di trasformazione. Per chiudere ci sembrava infine giusto puntare ancora una volta l’obiettivo su un problema centrale, quello che ha dato vita due anni e mezzo fa a questa rivista, ovvero la necessità di esigere di più dalla critica italiana. E un dovere degli artisti e noi ad essi ci rivolgiamo.
- Redazione Teatro -