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Dialogo settimanale su teatro e danza.
ANNO 2025 NUMERO 12
Dal 18/11/2024 al 25/11/2024
Aggiornato il lunedì sera
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Storia di un narratore |
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Teatridithalia dedicano a Marco Baliani un mese di monografica col titolo di Il viaggiatore incantato. |
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Milano, Teatro dell’Elfo. Dal 22 febbraio al 20 marzo.
di Redazione Teatro
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La prima volta che ho visto Marco Baliani è stato a Cascina, in provincia di Pisa. Raccontava, seduto sulla sua sedia, di un bambino che si inoltrava nelle strade aperte dove Acilia si dirada in campi brulli che hanno Roma e le sue prime edificazioni all’orizzonte. Nelle avventure di partenze e ritorni di questo bambino, alter-ego dell’autore e della sua infanzia ricorreva una parola magica che era “incantamento”. Ed incantamento è il meccanismo che regge il dialogo fra Baliani narratore e la stupefazione dei suoi ospiti al racconto. In seguito ho visto molti spettacoli di Baliani, ma l’impressione che torna sempre nel richiamarlo alla memoria è quella dello scarno racconto di periferia che sembrava il nucleo originario del suo raccontare.
I Teatridithalia dedicano a Baliani una monografica lunga un mese, che parte questa settimana. E Il viaggiatore incantato ne è il titolo perfetto.
Il viaggiatore incantato è anche il titolo dello studio per un racconto orale tratto dal suo libro autobiografico Nel regno di Acilia, con il quale si apre la rassegna. Seguiranno i lavori che più hanno a che fare con il Baliani narratore, da Kohlhaas a Tracce, a Corpo di stato in un itinerario che permette di avvicinare lavori lontani tra loro per fare emergere il segreto della propria reciproca appartenenza. (Gian Maria Tosatti)
Martedì 22 febbraio: Il viaggiatore incantato
prove per un racconto orale dal romanzo di Marco Baliani Nel regno di
Acilia (Rizzoli ed.).
Quattro ragazzi di vita alle prese con un mondo realissimo e fantastico:
"Anni Cinquanta, Acilia, una borgata a diciotto chilometri da Roma, neppure
una periferia, una terra di nessuno, un far west di marane, canali, paludi,
baracche, case abusive, campi coltivati, gente affamata di tutto, senza
elettricità, senza fogne. Una terra da sopravvivere e per questo piena di
speranza e frustrazioni, un posto che per quattro ragazzini si trasforma in
un territorio magico, ma sempre duro e spietato, come le fiabe vere."
Dal 23 al 27 febbraio: Kohlhaas
di Remo Rostagno e Marco Baliani
tratto da Michael Kohlhaas di Heinrich von Kleist
regia e interpretazione di Marco Baliani
Spettacolo indimenticabile, che, dal debutto del 1990, coinvolge ed
emoziona il pubblico di ogni età, Kohlhaas mette in scena una delle storie
più tragiche e spietate del romanticismo tedesco: la vita di un umile
mercante di cavalli che, per riparare a una grave ingiustizia, diventa un
terribile e sanguinario vendicatore. Il racconto - attraverso i semplici
gesti e gli accenti dell'attore, seduto solo al centro del palcoscenico -
si trasforma in un apologo sulla storia, la distruzione, la giustizia e la
vendetta.
Giovedì 24 marzo, ore 18.00: Incontro con Baliani alla Libreria Feltrinelli (piazza Duomo)
Dal 1 al 6 marzo: Piccoli angeli
testo e regia di Marco Baliani
con Roberto Anglisani e Maria Maglietta
Dedicato a tutti coloro che, nei momenti in cui il mondo si fa pesante, non
smettono di volare, lo spettacolo guarda agli emarginati e ai vinti: Rocco
e Assunta - Roberto Anglisani e Maria Maglietta - s'incontrano sotto un
lampione, in attesa di un angelo che dia loro un posto di lavoro, o forse
più semplicemente un senso per continuare a esserci. Non si conoscono, ma
si scoprono uniti da una comune storia di emigrazione.
Dall’8 al 9 e il 13 marzo: Tracce
di e con Marco Baliani
dall'omonimo saggio di Ernst Bloch
È una sorta di conferenza narrativa sui temi dello stupore e
dell'incantamento, ispirata all'omonima opera di Ernst Bloch del 1930, un
libro programmaticamente eccentrico, dove apologhi, fiabe, leggende,
frammenti di dialoghi e conversazioni, romanzi avventurosi o polizieschi
vengono raccontati, interpretati e trasfigurati. "Quando ho letto Tracce "
- racconta Baliani - "mi sono detto: sarà possibile anche in teatro creare
una condizione di ascolto immaginativo, dove si possa, come dice Bloch,
"pensare affabulando", dove le direzioni (anche formali, di linguaggi
usati) siano molteplici, aperte, non linearmente definibili? Lo stupore e
l'incantamento, i due temi che mi hanno guidato, sono luoghi che visito di
sovente nel mio lavoro d'attore o quando guido altri attori, sono due
sostanze profonde dell'atto teatrale. Vorrei presentare queste sostanze
attraverso una specie di mappa, di costellazioni narrative diverse, come un
ronzio multiforme di racconti, aneddoti, ricordi, poesie, digressioni,
riflessioni, domande. Vorrei alla fine che gli spettatori si alzassero
forse sconcertati, dispersi, ma colmi di altre memorie non dette,
desiderosi di aggiungere altri racconti alla collana, di completare non il
mio lavoro ma il loro percorso, all'interno della mappa. "
Dal 10 al 12 marzo: Il sole è un'iguana gialla
drammaturgia e regia di Marco Baliani
con Mirto Baliani, Paola Crecchi, Emiliano Curà, Davide Doro, Claudio Guain
La favola nera di un ragazzo muto e sognatore che graffita i muri di una
città grigia per lasciare un segno di esistenza contro il mondo e le sue
oppressioni. Ispirata a Sun City, storia a fumetti di Danjiel Zezelj,
questa ballata acida è immersa nelle invenzioni luminose di Vincent
Longuemare e nel corpo a corpo musicale di Mirto Baliani, che insieme
costruiscono una città di atmosfere dark, tra quartieri perduti e umanità
disperse. Frasi brevi, spesso in rima, agite ad un rtimo galoppannte,
canzoni e musica per uno spettacolo sul disagio di chi ha oggi vent'anni.
Dal 15 al 20 marzo: Corpo di Stato - Il delitto Moro: una generazione divisa
di e con Marco Baliani
regia di Maria Maglietta
In questo monologo del 1998 torna in scena il rapporto conflittuale tra
esigenza di rivolta contro l'ingiustizia e assunzione del ruolo di
giustiziere, già centrale in Kohlhaas. Questa volta non siamo nella
Germania del 1500, ma nel nostro passato prossimo, gli anni Settanta: qui
il narratore ripercorre in prima persona, attraverso "piccole storie" ed
episodi privati, un momento lacerante per il paese e per un'intera
generazione. I giorni del rapimento di Aldo Moro e della sua prigionia si
intrecciano, nel racconto di Baliani, alla tragica fine di Peppino
Impastato, ucciso dalla mafia.
Per informazioni: www.elfo.org
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L’ultimo numero di LifeGate Teatro
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Pubblichiamo oggi, 30 marzo 2005 l’ultimo numero di LifeGate Teatro, settimanale di teatro e danza che per due anni e mezzo ha compiuto la sua attività editoriale all’interno del progetto LifeGate. Sono stati mesi importanti per noi. Abbiamo cercato di cambiare il modo di fare giornalismo teatrale. Di rifondare la critica italiana cercando di capire quale fosse il suo ruolo in questo presente storico. La nostra sfida non era riuscirci. Era provarci. E forse ci abbiamo provato piuttosto bene.
On-line rimarranno gli archivi di questi due anni. Il lettore “postumo” potrà trovarvi le tracce del nostro lavoro e certamente dei contributi utili alle sue ricerche sul teatro italiano contemporaneo.
Per il numero di chiusura avevamo chiesto ai nostri lettori di scrivere qualcosa su di noi. Alcuni lo hanno fatto. E pubblichiamo i loro piccoli, ma importanti, contributi nei due articoli intitolati Bon nuit. Altri, davvero molti, hanno preferito mandarci messaggi di carattere più strettamente personale, che scegliamo di non pubblicare. Ma li ringraziamo tutti. Quelli di cui riportiamo i commenti e quelli, troppi per poterli citare, di cui conserveremo gli appelli alla resistenza, che per noi sono stimolo di trasformazione.
Per chiudere ci sembrava infine giusto puntare ancora una volta l’obiettivo su un problema centrale, quello che ha dato vita due anni e mezzo fa a questa rivista, ovvero la necessità di esigere di più dalla critica italiana. E un dovere degli artisti e noi ad essi ci rivolgiamo.
- Redazione Teatro -
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