Dialogo settimanale su teatro e danza.

ANNO 2025 NUMERO 12
Dal 18/11/2024
al 25/11/2024


Aggiornato il lunedì sera







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Attraverso l’arte  
Mercadante e due: Parte questa settimana A Est, progetto per approfondire la storia e le tendenze dell’integrazione europea del dopo-muro.      
Napoli, luoghi vari. Dal 7 febbraio al 1 marzo.
di Redazione Teatro
     

Un mese dedicato ad approfondire con qualche anno di distanza quel fenomeno che ad oggi ancora regola le dinamiche di relazione fra i cittadini dei diversi stati europei, che ne differenzia i punti di vista, che ne rende stimolante il dialogo. Nel decennio fra il 1980 e il 1990 si è avuto al centro del continente una dell e più profonde rivolizioni del secolo, ovvero la dissoluzione di quello che per anni è stato definito il “Secondo Mondo”, facente capo al blocco d’influenza sovietica.

Nella storia e negli spaccati vivissimi che ce ne dà l’arte attraverso l’immagine o i testi teatrali, abbiamo testimonianza di quel conflitto cruciale e crudelissimo che si consumò fra gli uomini che attraversarono in prima persona le fasi progressive di quel crollo, coincidente con la sostituzione fra due sistemi di valori entrambi criticabili, entrambi pericolosi.

A questo evento e ai racconti artistici che ne sono nati Roberta Carlotto, membro del comitato artistico del Teatro Mercadante, dedica un focus intitolato A Est. Un mese di manifestazioni divise in tre differenti sezioni, la prima dedicata alla messa in scena dei testi teatrali scritti fra l’80 e ’90 da autori dell’est europeo, un ciclo di film, anch’essi legati ai conflitti umani di quegli anni ed una serie di incontri ed approfondimenti con artisti, studiosi, e testimoni mirati a sintetizzare i problemi e le questioni nate in quel clima e successivamente in conseguenza dei cambiamenti che esso portò.

La prima e più corposa sezione, quella dedicata al teatro si costituirà di sei spettacoli realizzati da sei giovani artisti e gruppi napoletani in coproduzione col Mercadante. Vincenzo Pirrotta dirigerà Malish del lituano Marius Ivaskevicius (7 e 9 febbraio), Pierpaolo Sepe si dedicherà a Buca di sabbia del polacco Michal Walczak (7 e 9 febbraio), la compagnia Rossotiziano realizzerà Requiescat da Riposa in pace del ceco Jiri Pokorny (10 e 13 febbraio), Sebastiano Deva adatterà il testo lituano Lucia sul ghiaccio di Laura Sintija Cerniauskaite (10 e 13 febbraio), mentre La notte di Helver del polacco Ingmar Villqist sarà diretto da Pappi Corsicato (11-12 febbraio), così come il trio Cossia-Di Florio-Veno realizzerà una versione del testo ungherese Géza di János Háy.
A questi spettacoli si potrà accedere con biglietti a prezzi ridottissimi, 3 euro o 5 per i due giornalieri, mentre a 15 euro si potrà acquistare l’abbonamento a tutti gli spettacoli e il libro coi materiali del progetto.

A Rosalba Ruggeri l’incarico di curare, in collaborazione con l’Accademia d’Ungheria in Roma, FilmUnio – Ungheria, Cineteca di Budapest, Istituto polacco di cultura, Redazione «FuoriOrario» – Rai3, Festival Alpe Adria (Trieste), la sezione dedicata al Cinema che raccoglie moltissimi titoli fra corti, medio e lungometraggi legati al tema del progetto. Fra i titoli e i registi di cui si potranno vedere le opere al Cinema Modernissimo dal 15 al 25 febbraio sono da segnalare Jan Cvitkovic con Pane e Latte, Ferenc Török con Piazza Mosca e Stagione, o Arpad Schilling con Határontúl, oltre alle selezioni di cortometraggi di artisti tra cui Roman Polanski.

Ma la sezione forse più interessante è quella dedicata agli incontri diretti da Goffredo Fofi. Ad analizzare e approfondire la storia dei conflitti tra i due sistemi in lotta durante il crollo del muro saranno intellettuali ed artisti tra i più importanti della scena internazionale. Tutti imperdibili gli incontri con la scrittricie Natasha Radojcic (14 febbraio) , la giornalista e scrittrice Svetlana Aleksievic (16 febbraio), i due grandi registi Krystian Lupa e Krzysztof Warlikowski (18 febbraio), Carla Pollastrelli, nella giornata del 22 febbraio dedicata a Jerzy Grotowski, e poi il critico d’arte Lóránd Hegyi (26 febbraio), la slavista Serena Vitale (28 febbraio) e il cineasta Edgar Reitz (1 marzo)

Per informazioni: www.teatrostabilenapoli.it

L’ultimo numero di LifeGate Teatro
Pubblichiamo oggi, 30 marzo 2005 l’ultimo numero di LifeGate Teatro, settimanale di teatro e danza che per due anni e mezzo ha compiuto la sua attività editoriale all’interno del progetto LifeGate. Sono stati mesi importanti per noi. Abbiamo cercato di cambiare il modo di fare giornalismo teatrale. Di rifondare la critica italiana cercando di capire quale fosse il suo ruolo in questo presente storico. La nostra sfida non era riuscirci. Era provarci. E forse ci abbiamo provato piuttosto bene.
On-line rimarranno gli archivi di questi due anni. Il lettore “postumo” potrà trovarvi le tracce del nostro lavoro e certamente dei contributi utili alle sue ricerche sul teatro italiano contemporaneo.
Per il numero di chiusura avevamo chiesto ai nostri lettori di scrivere qualcosa su di noi. Alcuni lo hanno fatto. E pubblichiamo i loro piccoli, ma importanti, contributi nei due articoli intitolati Bon nuit. Altri, davvero molti, hanno preferito mandarci messaggi di carattere più strettamente personale, che scegliamo di non pubblicare. Ma li ringraziamo tutti. Quelli di cui riportiamo i commenti e quelli, troppi per poterli citare, di cui conserveremo gli appelli alla resistenza, che per noi sono stimolo di trasformazione. Per chiudere ci sembrava infine giusto puntare ancora una volta l’obiettivo su un problema centrale, quello che ha dato vita due anni e mezzo fa a questa rivista, ovvero la necessità di esigere di più dalla critica italiana. E un dovere degli artisti e noi ad essi ci rivolgiamo.
- Redazione Teatro -