Dialogo settimanale su teatro e danza.

ANNO 2025 NUMERO 12
Dal 18/11/2024
al 25/11/2024


Aggiornato il lunedì sera







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Kamikaze!  
Si chiude il progetto di Teatro Aperto su I Canti del Caos di Antonio Moresco.      
Milano, Teatro Verdi. Dal 25 al 30 gennaio.
di Redazione Teatro
     

Un lento avvicinamento. Fatto di studi, letture, messe nello spazio. Uno studio durato quasi tre anni all’interno del progetto Caosmologia. Teatro Aperto arriva all’ultimo capitolo della sua ricognizione dentro I Canti del Caos di Antonio Moresco. Un passaggio determinante, che per certi versi distilla l’universo di figure e voci che negli ultimi tre anni sono scaturite dal contrasto fra il testo e gli attori.

Il titolo Kamikaze si riferisce all’attitudine dei personaggi. “I corpi in scena si sottraggono al potere ormai invasivo che li soggioga quotidianamente (i partiti, l’economia, la guerra) e lo fanno nel solo modo parossisticamente possibile: tornando ad essere parte del cosmo, facendosi saltare in aria”.

Il romanzo di Moresco, nella sua complessità, è appunto una sequenza incociata di tensioni all’assoluto e al cosmo, la cui immobile continuità si estende perpetuamente sopra le esistenze deflagrate delle creature terrestri visibili e invisibili, umane e disumane.

Con questa precarietà e imprevista possibilità di esplodere si muovono in scena i quattro personaggi. Ad essi la regia di Renzo Martinelli nega la rappresentazione. Su un set in allestimento, si muovono le figure, spezzate dai movimenti tecnici e illuminotecnici.

Per informazioni: www.teatrodelburatto.it

L’ultimo numero di LifeGate Teatro
Pubblichiamo oggi, 30 marzo 2005 l’ultimo numero di LifeGate Teatro, settimanale di teatro e danza che per due anni e mezzo ha compiuto la sua attività editoriale all’interno del progetto LifeGate. Sono stati mesi importanti per noi. Abbiamo cercato di cambiare il modo di fare giornalismo teatrale. Di rifondare la critica italiana cercando di capire quale fosse il suo ruolo in questo presente storico. La nostra sfida non era riuscirci. Era provarci. E forse ci abbiamo provato piuttosto bene.
On-line rimarranno gli archivi di questi due anni. Il lettore “postumo” potrà trovarvi le tracce del nostro lavoro e certamente dei contributi utili alle sue ricerche sul teatro italiano contemporaneo.
Per il numero di chiusura avevamo chiesto ai nostri lettori di scrivere qualcosa su di noi. Alcuni lo hanno fatto. E pubblichiamo i loro piccoli, ma importanti, contributi nei due articoli intitolati Bon nuit. Altri, davvero molti, hanno preferito mandarci messaggi di carattere più strettamente personale, che scegliamo di non pubblicare. Ma li ringraziamo tutti. Quelli di cui riportiamo i commenti e quelli, troppi per poterli citare, di cui conserveremo gli appelli alla resistenza, che per noi sono stimolo di trasformazione. Per chiudere ci sembrava infine giusto puntare ancora una volta l’obiettivo su un problema centrale, quello che ha dato vita due anni e mezzo fa a questa rivista, ovvero la necessità di esigere di più dalla critica italiana. E un dovere degli artisti e noi ad essi ci rivolgiamo.
- Redazione Teatro -