Dialogo settimanale su teatro e danza.

ANNO 2025 NUMERO 12
Dal 18/11/2024
al 25/11/2024


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Ubusettete e tre!  
Una nuova edizione per la rassegna del teatro underground della capitale.      
Roma, Rialto Santambrogio. Dal 24 al 28 novembre.
di di Redazione Teatro
     

Arriva alla terza edizione la rassegna Ubusettete, detta fiera di alterità teatrali, che coinvolge le giovani realtà dello spettacolo dal vivo operanti sul territorio della capitale.

La nota caratteristica di questo evento è tuttavia il fatto che ad organizzarlo sia una rivista autogestita che appunto ragiona, riflette e dà visibilità agli artsiti emergenti che difficilmente sono presi in considerazione dai grandi organi di stampa. Nove compagnie saranno allora protagoniste di questa cinque giorni di teatro che ha come scopo quello di finanziare un nuovo numero della rivista.ù Sedici gli spettavoli in cartellone, che invaderanno il Rialto Santambrogio, uno degli spazio simbolo della scena alternativa romana, che proprio con Ubusettete apre la propria programmazione 2004-2005.

Un cartellone che non segue un filo conduttore e che si compone di proposte, poetiche e di forme artistiche assai diverse. Letture sceniche, racconti, performances si alterneranno in un quadro composito e rappresentativo dell’underground teatrale cittadino. Ad aprire le danze sarà mercoledì 24 una terna di compagnie composta da Circo Bordeaux, Amnesia Vivace e Stradevarie, rispettivamente con L’America, Gli uccisori del chiaro di luna (Studio n°1) e Svariovane.

Ogni compagnia sarà in scena successivamente con altri lavori, differenti o complementari a dittici spettettacolari. Giovedì infatti accanto a Shota di Stradevarie e Profondo dispari di Amnesia Vivace vanno in scena i Racconti dell’antica foresta, della compagnia Ygramul Le MilleMolte, prima parte di un racconto sul Brasile che si completerà venerdì 26 con I gironi infernali dell’Amazzonia. Nello stesso giorno OlivieriRavelli Teatro aprirà al pubblico il suo primo studio su Le serve di Genet, intitolato Servirli? Abbatterli? Imitarli! e lo stesso farà ct Gramigna con Il ritratto del dottor Gachet.

Il fine settimana sarà dedicato a proposte spettacolari che hanno raggiunto una maggiore compiutezza. Dal percorso iniziato un anno fa da Residui Teatro con E se fosse che morirò domani, al curioso Caccia ‘l drago di Daniele Timpano per Amnesia Vivace. A chiudere la giornata si sabato sarà poi la Lettera al padre visitata da LABit. Domenica La cantatrice calva di Ionesco in una messa in scena di 15’ ad opera di LABit farà da apripista a Il viaggio di Zezelj di Ygramul Le MilleMolte e a I parassiti di Teatro… riflesso in movimento.

Eventi fissi che seguiranno la rassegna saranno le mostre sui Guaranì Kaiowà a cura di Ygramul e la mostra fotografica sulla rassegna a cura di Valerio Cruciani.

Per informazioni: www.rialtosantambrogio.org

L’ultimo numero di LifeGate Teatro
Pubblichiamo oggi, 30 marzo 2005 l’ultimo numero di LifeGate Teatro, settimanale di teatro e danza che per due anni e mezzo ha compiuto la sua attività editoriale all’interno del progetto LifeGate. Sono stati mesi importanti per noi. Abbiamo cercato di cambiare il modo di fare giornalismo teatrale. Di rifondare la critica italiana cercando di capire quale fosse il suo ruolo in questo presente storico. La nostra sfida non era riuscirci. Era provarci. E forse ci abbiamo provato piuttosto bene.
On-line rimarranno gli archivi di questi due anni. Il lettore “postumo” potrà trovarvi le tracce del nostro lavoro e certamente dei contributi utili alle sue ricerche sul teatro italiano contemporaneo.
Per il numero di chiusura avevamo chiesto ai nostri lettori di scrivere qualcosa su di noi. Alcuni lo hanno fatto. E pubblichiamo i loro piccoli, ma importanti, contributi nei due articoli intitolati Bon nuit. Altri, davvero molti, hanno preferito mandarci messaggi di carattere più strettamente personale, che scegliamo di non pubblicare. Ma li ringraziamo tutti. Quelli di cui riportiamo i commenti e quelli, troppi per poterli citare, di cui conserveremo gli appelli alla resistenza, che per noi sono stimolo di trasformazione. Per chiudere ci sembrava infine giusto puntare ancora una volta l’obiettivo su un problema centrale, quello che ha dato vita due anni e mezzo fa a questa rivista, ovvero la necessità di esigere di più dalla critica italiana. E un dovere degli artisti e noi ad essi ci rivolgiamo.
- Redazione Teatro -