Dialogo settimanale su teatro e danza.

ANNO 2025 NUMERO 12
Dal 18/11/2024
al 25/11/2024


Aggiornato il lunedì sera







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Le festival d'automne  
XIX edizione per Romaeuropa Festival, ribalta privilegiata dell'autunno romano.      
Roma, luoghi vari. Dal 16 settembre al 28 novembre.
di Redazione Teatro
     

Un organismo imponente, come ogni autunno cala sulla stagione di grazia della scena romana.Il Romaeuropa Festival alza di nuovo i suoi sipari confermando l'ambizione e l'impegno a collocarsi come appuntamento imprescindibile nella stagione romana, al pari di altri festival autunnali nelle grandi capitali europee. Ambizione che le scelte degli ultimi anni a privilegiare la qualità e la continuità nei percorsi artistici di molti artisti di livello mondiale che difficilmente passerebbero per il nostro Paese (tra questi è da considerarsi anche la Raffaello Sanzio) giustificano pienamente.

Una stagione nuova è alle porte. E il tema principale attorno cui riflettere è la coscienza del sé, tra presente e passato, tra identità culturale e intima.

Un tema articolato e sviluppato da molti artisti internazionali che da anni attraversano i palcoscenici di questa manifestazione con le loro storie.

Ad aprire sarà Bill T. Jones che appunto a partire dal proprio racconto autobiografico intreccia danza musica e narrazione. Sulle stesse note Marina Abramovic, affiancata dal regista Michael Laub, e William Yang in uno spettacolo confessione sulle tragedie della vita. Fra spettacolo teatrale e docudrama interculturale, confrontando le esperienze reali di sei persone agisce invece Ping Chong.

Ma accanto ad artisti internazionali Romaeuropa quest'anno ha deciso di portare le produzioni realizzate in collaborazione con artisti italiani della nuova scena. Spiccano allora i nomi di Emma Dante, che con Vita mia continua la sua indagine nei territori delle ritualità familiari e dei Motus che proseguono il loro percorso nell'opera di Pasolini con Schema di viaggio.

Presenze fisse quelle della Societas Raffaello Sanzio e di Alessandro Baricco, i primi con due appuntamenti appartenenti al ciclo della Tragedia Endogonidia, l'altro con un nuovo percorso di reading tra gli scenari dell'Iliade, con la collaborazione di attori e scrittori. Un focus particolare si concentrerà sulla scena olandese. Una finestra aperta su uno dei Paesi più vivaci della scena europea porterà a Roma Emio Greco, André Gingras e la compagnia Conny Janssen Danst. Ma da osservare con particolare attenzione è il collettivo Hotel Modern di Rotterdam, un gruppo che con The Great War realizza una ricerca su più linguaggi nel campo dell'animazione dal vivo.

Ma oltre a teatro e danza Romaeuropa è musica e tutta una sezione del festival sarà dedicata all'electro-music.

Per informazioni: www.romaeuropa.net

L’ultimo numero di LifeGate Teatro
Pubblichiamo oggi, 30 marzo 2005 l’ultimo numero di LifeGate Teatro, settimanale di teatro e danza che per due anni e mezzo ha compiuto la sua attività editoriale all’interno del progetto LifeGate. Sono stati mesi importanti per noi. Abbiamo cercato di cambiare il modo di fare giornalismo teatrale. Di rifondare la critica italiana cercando di capire quale fosse il suo ruolo in questo presente storico. La nostra sfida non era riuscirci. Era provarci. E forse ci abbiamo provato piuttosto bene.
On-line rimarranno gli archivi di questi due anni. Il lettore “postumo” potrà trovarvi le tracce del nostro lavoro e certamente dei contributi utili alle sue ricerche sul teatro italiano contemporaneo.
Per il numero di chiusura avevamo chiesto ai nostri lettori di scrivere qualcosa su di noi. Alcuni lo hanno fatto. E pubblichiamo i loro piccoli, ma importanti, contributi nei due articoli intitolati Bon nuit. Altri, davvero molti, hanno preferito mandarci messaggi di carattere più strettamente personale, che scegliamo di non pubblicare. Ma li ringraziamo tutti. Quelli di cui riportiamo i commenti e quelli, troppi per poterli citare, di cui conserveremo gli appelli alla resistenza, che per noi sono stimolo di trasformazione. Per chiudere ci sembrava infine giusto puntare ancora una volta l’obiettivo su un problema centrale, quello che ha dato vita due anni e mezzo fa a questa rivista, ovvero la necessità di esigere di più dalla critica italiana. E un dovere degli artisti e noi ad essi ci rivolgiamo.
- Redazione Teatro -