Dialogo settimanale su teatro e danza.

ANNO 2025 NUMERO 12
Dal 18/11/2024
al 25/11/2024


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Invito a teatro  
Torna Enzimi, con una ricca edizione che al pubblico non costa niente.      
Roma, luoghi vari. Fino al 12 settembre.
di Redazione Teatro
     

Si solleva il sipario su uno degli eventi principali dell'autunno romano. Enzimi, festival multidisciplinare promosso dal comune di Roma, torna ad abitare quest'anno il quartiere Esquilino. Superati i problemi che avevano condizionato lo scorso anno la sezione teatrale, relegata in un'ala dimenticata della stazione Termini, quest'anno le performances si alterneranno per lo più tra l'Acquario Romano, già collaudato nel 2003, e il Teatro Ambra Jovinelli.

Come di consueto l'obiettivo è puntato sulla nuova scena tra ricerca e contemporaneo. Manca un vero e proprio ordine, un tema chairo perché il passaggio degli artisti possa svilupparsi come un dialogo aperto, ma qui l'intento è altro. Sale aperte e ingressi gratuiti, il Comune invita i suoi cittadini a conoscere il Teatro del presente. Una formula che negli anni si è dimostrata in grado di centrare il traguardo del pubblico "inusuale", ovvero di tutta quella fetta di persone che a teatro non va abitualmente e che attende un piccolo incentivo alla curiosità.

Incentivo che arriva puntualmente con settembre. Diciassette spettacoli per otto giornate pensate con un'attenzione particolare alle proposte italiane, pur senza dimenticare la scena internazionale. Dalla Romania e da Israele rispettivamente Cosmin Manolescu e Yasmeen Godder, nomi di spicco tra i giovani danzatori impostisi in questi anni. Il primo, coreografo del gruppo DCM presenterà a Roma Serial Paradise, un'opera a cavallo tra danza e arti visive sull'alienzione della società odierna, mentre una ricerca espressiva più legata al corpo reggerà Two Playful Pink della Godder.

Ma particolarmente attese in questa edizione sono due compagnie fondamentali per la danza italiana, Abbondanza-Bertoni e Virgilio Sieni con le loro ultime produzioni, Medea e Cado.

In questi anni però il cartellone di Enzimi Danza ha brillato specialmente per un'attenzione ai progetti sperimentali e in corso d'opera di compagnie particolarmente impegnate nella ricerca di nuovi ed originali linguaggi. Quest'anno toccherà ad Habillé d'Eau e MK, punti di riferimento imprescindibili per la nuova danza a Roma, aprire le prote delle proprie officine di creazione.

Un breve solo per Francesca Proia e la prima tappa del nuovo progetto dei Sistemi dinamici altamente instabili completano un calendario davvero interessante.

Stessa cosa può dirsi della sezione Teatro che si apre con la presenza di due grandi della scena contemporanea, Remondi e Caporossi, impegnati con due lavori, il nuovo Me e me e il riallestimentoo di un loro classico, Sacco.

Ancora artisti romani a completare il programma, Massimiliano Civica col suo Grand Guignol e Antonio Tagliarini fra teatro e danza con Titolo provvisorio: senza titolo, a conferma di un corso felice per l'ultima scena capitolina, che vede ad Enzimi anche Fortebraccio Teatro con Per Ecuba_ amleto neutro plurale e Margine Operativo che farà partire da Enzimi la prima tappa di Attraversamenti Multipli 2004, progetto di interconnessione tra linguaggi e spazi urbani.

Da Pisa, invece, i Sacchi di Sabbia che con Tragos vanno collaudando una poetica originale che ha suscitato grande interesse nei festival d'estate.

Scenari da fantascienza per Zimmer Frei che in Quando attraverserà l'opera di Philip Dick, mentre Shakespeare incontra il sub-comandante Marcos nel Giulio Cesare di Paolo Mazzarelli.

Chiude Davide Iodice che con La bellezza rafforza il proprio sodalizio con alcuni attori del Teatro di Leo.

Per informazioni: www.enzimi.com

L’ultimo numero di LifeGate Teatro
Pubblichiamo oggi, 30 marzo 2005 l’ultimo numero di LifeGate Teatro, settimanale di teatro e danza che per due anni e mezzo ha compiuto la sua attività editoriale all’interno del progetto LifeGate. Sono stati mesi importanti per noi. Abbiamo cercato di cambiare il modo di fare giornalismo teatrale. Di rifondare la critica italiana cercando di capire quale fosse il suo ruolo in questo presente storico. La nostra sfida non era riuscirci. Era provarci. E forse ci abbiamo provato piuttosto bene.
On-line rimarranno gli archivi di questi due anni. Il lettore “postumo” potrà trovarvi le tracce del nostro lavoro e certamente dei contributi utili alle sue ricerche sul teatro italiano contemporaneo.
Per il numero di chiusura avevamo chiesto ai nostri lettori di scrivere qualcosa su di noi. Alcuni lo hanno fatto. E pubblichiamo i loro piccoli, ma importanti, contributi nei due articoli intitolati Bon nuit. Altri, davvero molti, hanno preferito mandarci messaggi di carattere più strettamente personale, che scegliamo di non pubblicare. Ma li ringraziamo tutti. Quelli di cui riportiamo i commenti e quelli, troppi per poterli citare, di cui conserveremo gli appelli alla resistenza, che per noi sono stimolo di trasformazione. Per chiudere ci sembrava infine giusto puntare ancora una volta l’obiettivo su un problema centrale, quello che ha dato vita due anni e mezzo fa a questa rivista, ovvero la necessità di esigere di più dalla critica italiana. E un dovere degli artisti e noi ad essi ci rivolgiamo.
- Redazione Teatro -