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Dialogo settimanale su teatro e danza.
ANNO 2025 NUMERO 12
Dal 18/11/2024 al 25/11/2024
Aggiornato il lunedì sera
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Nuovi linguaggi vecchi problemi |
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Ridotta in finaziamento e in programma l'ultima edizione di Danza Urbana, uno dei festival più curiosi nel campo dei nuovi linguaggi della danza. |
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Bologna, luoghi vari. Dal 3 al 5 settembre.
di Redazione Teatro
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BOLOGNA - Settembre parte di scatto per quel che riguarda le proposte della nuova scena con Danza Urbana, Festival Internazionale di Danza nei Paesaggi Urbani, che dal 3 al 5 settembre realizzerà la sua ottava edizione.
Evento di grande interesse quello diretto da Massimo Carosi e Luca Nava, specie in una città in cui negli ultimi anni la presenza di occasioni dedicate al nuovo teatro si è ridotta fino ai minimi termini. Ed è significativo che l'organizzazione denunci quest'anno il più basso contributo mai ricevuto e si veda costretta a ridurre calendario e compagnie invitate, senza però rinunciare alla gratuità degli ingressi per gli spettatori.
Partendo comunque dall'idea di innescare un'alchimia tra arti performative e architettura Danza Urbana si riferisce sempre a quella schiera di artisti che operano nella ricerca più radicale cui può interessare introdurre nel proprio lavoro altre forze che inevitabilmente agiscono su un contesto urbano quotidiano che non sia la scatola nera di un teatro.
L'apertura dell'edizione di quest'anno è dedicata a Kinkaleri. La formazione fiorentina, tra le più attive nella ricerca di nuovi linguaggi sarà impegnata nel progetto SERIE b, performance per due dj e due danzatori che agisce nell'involontarietà dello spettacolo.
Nel giorno inagurale sarà impegnato anche, in piazza San Domenico, il gruppo bolognese Le Supplici, che proietterà una coreografia costruita attraverso il montaggio di brevi sequenze cinematografiche da 15 famosi film, in cui le scene sostituiscono danzatori e spazio reale.
Incursioni in strada, nelle vie del centro, per le giovani compagnie Le-Gami e Abracalam apriranno la giornata del 4 settembre che proseguirà con una serata dedicata all'assolo con la presenza di artisti diversissimi per linguaggi, generazioni e cultura. Aprirà la compagnia ugherese Finita la Commedia con Exit, cui seguirà una creazione di Ferenc Fehér, vero artista del corpo. Evento speciale è la presenza di Raffaella Giordano, che celebra i vent'anni della compagnia Sosta Palmizi con Per una stanza, un'opera molto particolare costruita in un dialogo con la voce e i versi di Mariangela Gualtieri.
Ultima serata con B-Boy Event, grande festa hip hop divenuta ormai appuntamento di pregio nel panorama musicale del nostro Paese.
Per informazioni: www.danzaurbana.it o 0516440879 e 3487298774 |
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L’ultimo numero di LifeGate Teatro
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Pubblichiamo oggi, 30 marzo 2005 l’ultimo numero di LifeGate Teatro, settimanale di teatro e danza che per due anni e mezzo ha compiuto la sua attività editoriale all’interno del progetto LifeGate. Sono stati mesi importanti per noi. Abbiamo cercato di cambiare il modo di fare giornalismo teatrale. Di rifondare la critica italiana cercando di capire quale fosse il suo ruolo in questo presente storico. La nostra sfida non era riuscirci. Era provarci. E forse ci abbiamo provato piuttosto bene.
On-line rimarranno gli archivi di questi due anni. Il lettore “postumo” potrà trovarvi le tracce del nostro lavoro e certamente dei contributi utili alle sue ricerche sul teatro italiano contemporaneo.
Per il numero di chiusura avevamo chiesto ai nostri lettori di scrivere qualcosa su di noi. Alcuni lo hanno fatto. E pubblichiamo i loro piccoli, ma importanti, contributi nei due articoli intitolati Bon nuit. Altri, davvero molti, hanno preferito mandarci messaggi di carattere più strettamente personale, che scegliamo di non pubblicare. Ma li ringraziamo tutti. Quelli di cui riportiamo i commenti e quelli, troppi per poterli citare, di cui conserveremo gli appelli alla resistenza, che per noi sono stimolo di trasformazione.
Per chiudere ci sembrava infine giusto puntare ancora una volta l’obiettivo su un problema centrale, quello che ha dato vita due anni e mezzo fa a questa rivista, ovvero la necessità di esigere di più dalla critica italiana. E un dovere degli artisti e noi ad essi ci rivolgiamo.
- Redazione Teatro -
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