Dialogo settimanale su teatro e danza.

ANNO 2025 NUMERO 12
Dal 18/11/2024
al 25/11/2024


Aggiornato il lunedì sera







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Ritornare a vivere  
Dopo anni di silenzio Campsirago si ripopola di artisti e spettatori per una festa non solo di teatro. Campsirago (Lc), luoghi vari. Dal 25 al 27 giugno.      
di Redazione Teatro      

LECCO - "Bentornati a Campsirago", così si potrebbe dire per introdurre la prima edizione di Campsirago Estate. Anni fa nel borghetto fantasma del comune di Colle Brianza quasi del tutto abbandonato e abitato in estate dal pubblico dei teatri che si riuniva per un interessante festival vennero avviati grandi lavori di restauro culturale e abitativo che lo resero impraticabile. Oggi quei lavori sono terminati e Campsirago è restituito alla gente, ai nuovi abitanti e ai vecchi e nuovi spettatori. Prima iniziativa legata alla ripopolazione di questo luogo è il breve incontro teatrale organizzato da Retroscena Teatro. Usiamo la parola "incontro" perché ci pare più appropriata del logorato appellativo "festival". Tre giorni per abitare un luogo. Per viverlo assieme agli altri spettatori. Per popolare Campsirago in un'occasione più di "festa" che di "festival". E' significativa dunque la collaborazione di Legambiente all'iniziativa e la presenza del mercatino equosolidale durante la giornata del 27. Un'occasione che in primo luogo cerca di articolare un'esperienza culturale aperta e imprevista. Non riconducibile alle tirate estive da quattro spettacoli al giorno. Qui gli spettacoli sono quattro in tutto. Apre il concerto dei Sulutumana, gruppo brianzolo che in questi anni si è rivelato tra le più interessanti realtà emergenti della canzone d'autore. A loro il festival dedica un'intera notte di musica e di festa. Il giorno successivo, sabato 26, sono due le opere in cartellone. Spettacoli per attore solo di due formazioni appartenenti alla nuova scena. Paola Rota, regista della compagnia Ozoo No dirige Lilli Valcepina in La domenica della vita di Raymond Queneau, una storia sulle gioie insignificanti. Marco Manchisi propone invece le sue Letture Eduardiane, uno spettacolo, tratto dal geniale autore napoletano.

Chiude il festival l'ultima produzione di Retroscena Teatro. Un'odissea, questo il titolo, dedicata ai ragazzi.

Per altre informazioni consigliamo ai lettori di visitare il sito del festival: www.teatroretroscena.it

L’ultimo numero di LifeGate Teatro
Pubblichiamo oggi, 30 marzo 2005 l’ultimo numero di LifeGate Teatro, settimanale di teatro e danza che per due anni e mezzo ha compiuto la sua attività editoriale all’interno del progetto LifeGate. Sono stati mesi importanti per noi. Abbiamo cercato di cambiare il modo di fare giornalismo teatrale. Di rifondare la critica italiana cercando di capire quale fosse il suo ruolo in questo presente storico. La nostra sfida non era riuscirci. Era provarci. E forse ci abbiamo provato piuttosto bene.
On-line rimarranno gli archivi di questi due anni. Il lettore “postumo” potrà trovarvi le tracce del nostro lavoro e certamente dei contributi utili alle sue ricerche sul teatro italiano contemporaneo.
Per il numero di chiusura avevamo chiesto ai nostri lettori di scrivere qualcosa su di noi. Alcuni lo hanno fatto. E pubblichiamo i loro piccoli, ma importanti, contributi nei due articoli intitolati Bon nuit. Altri, davvero molti, hanno preferito mandarci messaggi di carattere più strettamente personale, che scegliamo di non pubblicare. Ma li ringraziamo tutti. Quelli di cui riportiamo i commenti e quelli, troppi per poterli citare, di cui conserveremo gli appelli alla resistenza, che per noi sono stimolo di trasformazione. Per chiudere ci sembrava infine giusto puntare ancora una volta l’obiettivo su un problema centrale, quello che ha dato vita due anni e mezzo fa a questa rivista, ovvero la necessità di esigere di più dalla critica italiana. E un dovere degli artisti e noi ad essi ci rivolgiamo.
- Redazione Teatro -