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Dialogo settimanale su teatro e danza.
ANNO 2025 NUMERO 12
Dal 18/11/2024 al 25/11/2024
Aggiornato il lunedì sera
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Incursioni sul territorio |
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Dal grande laboratorio di Armunia, una prima uscita estiva per presentare i lavori di un gruppo di giovani artisti e per scambiare memorie con le comunità della provincia.
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Guardistallo e Cecina (Li), luoghi vari. Dal 26 al 1 maggio.
di Redazione Teatro
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Polo d'attrazione principe nello scenario italiano Armunia, si impegna, questa settimana, nel proprio territorio di residenza, in una nuova apertura di quel cantiere a cielo aperto che è il Castello Pasquini di Castiglioncello.
Memorie di parole e corpi è il titolo di un progetto divisto in tre percorsi differenti e che si svolgerà tra Guardistallo e Cecina, in provincia di Livorno. Uno spazio ed un tempo definiti per produrre uno scambio tra la nuova scena e il pubblico di questa provincia che da anni è abituato a veder crescere fenomeni innovativi.
Il piccolo festival è infatti centrato attorno al progetto Interreg - Stratificazioni un percorso di incontri artistici tra Corsica, Sardegna e Toscana. Al centro la creazione di eventi unici in spazi particolari del territorio. In questo caso il Parco archeominerario San Silvestro. Accanto a questo evento singolare coordinato da Ornella D'Agostino e in programma il 1 maggio si affiancheranno tre percorsi sviluppati da un gruppo di giovani artisti di cui da tempo Armunia segue, affiancandovisi e collaborandovi, lo sviluppo artistico.
Il primo dei tre percorsi è la rassegna di spettacoli e studi che aprirà il piccolo teatro all'italiana di Guardistallo.
Ad accendere le luci sul palcoscenico sarà Edgarluve, formazione livornese che chiude con La felicità la "Trilogia dell'iO" dedicata allo scrittore algerino premio Nobel Albert Camus. Così dopo Lo straniero e La peste, lo sguardo di Valerio Michelucci e Alessio Traversi cerca di cogliere l'ironia del testo giovanile La morte felice. (26 aprile)
Attesissimo il giorno successivo il debutto della fase "studio" dell'ultimo lavoro di Massimiliano Civica uno dei giovani registi più interessanti della nostra scena. Grand Guignol è il titolo di questo spettacolo che si rifà appunto ad alcuni testi di questo singolare fenomeno teatrale del primo Novecento (27 aprile).
Selfportrait - D'amore la bocca, di odio la testa... è invece il titolo di un personale lavoro sulla follia che Oscar De Summa presenterà il 28 aprile.
Il 29 aprile, sarà invece la Compagnia Malasemenza a presentare uno spettacolo che da più di un anno è terreno di scontro quotidiano e riflessione artistica per Gaetano Ventriglia sul capolavoro dostoevskiano. Nella luce idiota è uno sconfinamento ed un affondo tra le identità dei principe Miskin e dei suoi compagni.
Chiude la sezione dedicata alla rappresentazione Bebo Storti con uno spettacolo diventato un caso teatrale di questi anni, Mai morti di Renato Sarti. Un monologo sulla X Mas e sui pericoli di una coscienza mai definitivamente sopita (30 aprile)
Di uguale interesse sono da considerarsi i due altri percorsi del progetto, in primo luogo quello dedicato ai laboratori.
Il primo, in forma di conferenza spettacolo presenterà le ricerche sul movimento che in questi anni sono state sviluppate da Ornella D'Agostino, Luca Nulchis e Alessandro Melis.
Il secondo invece si articolerà in tutta la settimana e sarà il primo movimento di un futuro spettacolo. A tenerlo sarà Akram Telawe e si intitolerà La memoria (che) non serve. Un percorso attravero l'aspetto umano di un conflitto logorante per il tessuto civile come quello israelo-palestinese, dove ogni giorno centinaia di migliaia di innocenti lottano per resistere.
Terza sezione dedicata alle "Incursioni", perfomances, video, che alcuni degli artisti coinvolti nel progetto stratificazioni allestiranno in orario pomeridiano in vari luogi di questo territorio per incontrare comunità diverse.
Per informazioni ulteriori: www.armunia.it o www.stratificazioni.org
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L’ultimo numero di LifeGate Teatro
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Pubblichiamo oggi, 30 marzo 2005 l’ultimo numero di LifeGate Teatro, settimanale di teatro e danza che per due anni e mezzo ha compiuto la sua attività editoriale all’interno del progetto LifeGate. Sono stati mesi importanti per noi. Abbiamo cercato di cambiare il modo di fare giornalismo teatrale. Di rifondare la critica italiana cercando di capire quale fosse il suo ruolo in questo presente storico. La nostra sfida non era riuscirci. Era provarci. E forse ci abbiamo provato piuttosto bene.
On-line rimarranno gli archivi di questi due anni. Il lettore “postumo” potrà trovarvi le tracce del nostro lavoro e certamente dei contributi utili alle sue ricerche sul teatro italiano contemporaneo.
Per il numero di chiusura avevamo chiesto ai nostri lettori di scrivere qualcosa su di noi. Alcuni lo hanno fatto. E pubblichiamo i loro piccoli, ma importanti, contributi nei due articoli intitolati Bon nuit. Altri, davvero molti, hanno preferito mandarci messaggi di carattere più strettamente personale, che scegliamo di non pubblicare. Ma li ringraziamo tutti. Quelli di cui riportiamo i commenti e quelli, troppi per poterli citare, di cui conserveremo gli appelli alla resistenza, che per noi sono stimolo di trasformazione.
Per chiudere ci sembrava infine giusto puntare ancora una volta l’obiettivo su un problema centrale, quello che ha dato vita due anni e mezzo fa a questa rivista, ovvero la necessità di esigere di più dalla critica italiana. E un dovere degli artisti e noi ad essi ci rivolgiamo.
- Redazione Teatro -
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