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Dialogo settimanale su teatro e danza.
ANNO 2025 NUMERO 12
Dal 18/11/2024 al 25/11/2024
Aggiornato il lunedì sera
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In margine a un'origine |
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Il carteggio amoroso tra due testimoni della nascita del Novecento teatrale nell'ultimo spettacolo di Peter Brook.
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Roma, Teatro Argentina. Dal 21 aprile al 9 maggio.
di Redazione Teatro
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ROMA - Debutto attesissimo al Teatro Argentina per l'ultimo spettacolo di Peter Brook. Questa settimana fino al 9 di maggio sarà allestito Ta main dans la mienne, un testo che Carol Rocamora ha tratto dalla corrispondenza tra Anton Cechov, autore dei grandi successi del Teatro d'Arte di Mosca e Olga Knipper attrice della compagnia di Stanislavskj. Un corpo di 400 lettere che disegna la storia di una passione durata sei anni e consumata a distanza per le residenze forzate di Checov in campagna e per le tournée di lei.
In questa corrispondenza tuttavia si intessono come contrappunti del discorso amoroso i temi di un secolo nascente, il suo mettere le premesse ad un grande rinnovamento sociale. E a sua volta si sviluppa una riflessione sul teatro che in quegli anni, proprio sotto i loro occhi, e attraverso di loro cambiava rotta verso le più profonde innovazioni di quest'arte, che a Mosca, attraverso quel gruppo di persone che componevano in Teatro d'Arte, mettevano le basi del suo Novecento.
Conferma la sua vena essenziale nell'allestimento Brook. Un tappeto quadrato, un tavolo e qualche sedia per raccontare una storia in cui l'intreccio di due identità si snoda attraverso fatti concreti, elementi quotidiani della vita di due persone che non si possono definire "personaggi". Ad essi danno corpo Michel Piccoli e Natasha Parry, nomi celebri della scena francese, disposti a mettersi in discussione ancora una volta per questa sfida.
Affianco a questo lavoro, presentato in prima nazionale, Brook porterà a Roma la mise en espace intitolata La mort de Krishna, un frammento recuperato dallo storico Mahabharata che, dal 5 all'8 maggio vedrà protagonista Maurice Benichou nel rievocare un'epopea mitica un istante prima della morte del suo protagonista.
Per informazioni: www.teatrodiroma.net
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L’ultimo numero di LifeGate Teatro
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Pubblichiamo oggi, 30 marzo 2005 l’ultimo numero di LifeGate Teatro, settimanale di teatro e danza che per due anni e mezzo ha compiuto la sua attività editoriale all’interno del progetto LifeGate. Sono stati mesi importanti per noi. Abbiamo cercato di cambiare il modo di fare giornalismo teatrale. Di rifondare la critica italiana cercando di capire quale fosse il suo ruolo in questo presente storico. La nostra sfida non era riuscirci. Era provarci. E forse ci abbiamo provato piuttosto bene.
On-line rimarranno gli archivi di questi due anni. Il lettore “postumo” potrà trovarvi le tracce del nostro lavoro e certamente dei contributi utili alle sue ricerche sul teatro italiano contemporaneo.
Per il numero di chiusura avevamo chiesto ai nostri lettori di scrivere qualcosa su di noi. Alcuni lo hanno fatto. E pubblichiamo i loro piccoli, ma importanti, contributi nei due articoli intitolati Bon nuit. Altri, davvero molti, hanno preferito mandarci messaggi di carattere più strettamente personale, che scegliamo di non pubblicare. Ma li ringraziamo tutti. Quelli di cui riportiamo i commenti e quelli, troppi per poterli citare, di cui conserveremo gli appelli alla resistenza, che per noi sono stimolo di trasformazione.
Per chiudere ci sembrava infine giusto puntare ancora una volta l’obiettivo su un problema centrale, quello che ha dato vita due anni e mezzo fa a questa rivista, ovvero la necessità di esigere di più dalla critica italiana. E un dovere degli artisti e noi ad essi ci rivolgiamo.
- Redazione Teatro -
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