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Dialogo settimanale su teatro e danza.
ANNO 2025 NUMERO 12
Dal 18/11/2024 al 25/11/2024
Aggiornato il lunedì sera
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A ritroso con lo spettatore fino alla fine: condivisioni II (un tempo) |
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Si conclude il percorso del Lemming nell'Inferno dantesco. Su questo evento è costruita la terza edizione del festival "Punti di Fuga". |
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Rovigo. Luoghi Vari. Fino al 6 giugno.
di Gian Maria Tosatti
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Talvolta la condivisione non si limita a spartire il risultato della propria ricerca con gli spettatori convenuti. Talvolta è volontà di condividere il viaggio. L'essere viaggiatore.
Per il Teatro del Lemming, gruppo stabile a Rovigo e padre di due creature festivaliere (una purtroppo deceduta per stenti, come si diceva dei bimbi deboli in tempo di guerra), questo stimolo a trattare lo spettatore come un viaggiatore è quanto mai familiare e se negli anni passati si è tradotto nella tetralogia sensoriale dedicata al mito, oggi ci viene restituito in forma di proposta artistica più articolata.
Da due anni il gruppo guidato da Massimo Munaro è impegnato in un complesso percorso Dantesco all'interno della prima cantica della Commedia. L'Inferno è stato in questi anni il punto di scontro con un nuovo linguaggio da imparare (nella consapevolezza di quanto conquistato nelle precedenti esperienze) e il punto d'incontro con una schiera di poeti, aritisti, registi, critici, spettatori.
Alla base di questa terza edizione di Punti di Fuga, il festival erede di Opera Prima, la manifestazione di punta nel panorama artistico italiano cui l'amministrazione comunale di Rovigo ha preferito un festival di teatro amatoriale con tanto di casalinghe e ragionieri sul palcoscenico e parenti e amici in sala (che tristezza! Ma come si fa?...), sta la volontà di ricreare una sintesi di viaggio attraverso le terre attraversate, terre d'immagini e di parole, di versi destabilizzanti e di terzine in fuga.
Dalla scorsa settimana, con l'apertura del Teatro Valdoca con Non - splendore rock concerto per i versi di Mariangela Gualtieri, la provincia veneta ha cominciato a scavare in verticale verso le profondità della terra, verso le Malebolge dantesche, scenario ideale di questo evento diviso in due parti. La prima, Inferni, che si concluderà con il debutto in prima nazionale dell'ultimo spettacolo del Lemming, dedicato appunto ai primi 34 canti della Divina Commedia, si presenta come una rassegna pluridisciplinare che accanto ad una sezione teatrale dedicata a compagnie del panorama contemporaneo (Societas Raffaello Sanzio, Tam Teatromusica, Le metamorfosi) affianca una rassegna cinematografica d'autore i cui titoli sono tenuti assieme dal tema della fraudolenza. Seconda parte di Punti di Fuga sarà invece una grande festa (il 6 giugno) dedicata alle Malebolge, con incursioni dei poeti, dei musicisti e degli artisti figurativi che hanno attraversato attraversato col Lemming e per il Lemming questi territori.
In sintesi un evento che val la pena tenere d'occhio. Per questo invitiamo i lettori a visitare il sito del Festival per informazioni più dettagliate sul programma: www.teatrodellemming.com
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L’ultimo numero di LifeGate Teatro
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Pubblichiamo oggi, 30 marzo 2005 l’ultimo numero di LifeGate Teatro, settimanale di teatro e danza che per due anni e mezzo ha compiuto la sua attività editoriale all’interno del progetto LifeGate. Sono stati mesi importanti per noi. Abbiamo cercato di cambiare il modo di fare giornalismo teatrale. Di rifondare la critica italiana cercando di capire quale fosse il suo ruolo in questo presente storico. La nostra sfida non era riuscirci. Era provarci. E forse ci abbiamo provato piuttosto bene.
On-line rimarranno gli archivi di questi due anni. Il lettore “postumo” potrà trovarvi le tracce del nostro lavoro e certamente dei contributi utili alle sue ricerche sul teatro italiano contemporaneo.
Per il numero di chiusura avevamo chiesto ai nostri lettori di scrivere qualcosa su di noi. Alcuni lo hanno fatto. E pubblichiamo i loro piccoli, ma importanti, contributi nei due articoli intitolati Bon nuit. Altri, davvero molti, hanno preferito mandarci messaggi di carattere più strettamente personale, che scegliamo di non pubblicare. Ma li ringraziamo tutti. Quelli di cui riportiamo i commenti e quelli, troppi per poterli citare, di cui conserveremo gli appelli alla resistenza, che per noi sono stimolo di trasformazione.
Per chiudere ci sembrava infine giusto puntare ancora una volta l’obiettivo su un problema centrale, quello che ha dato vita due anni e mezzo fa a questa rivista, ovvero la necessità di esigere di più dalla critica italiana. E un dovere degli artisti e noi ad essi ci rivolgiamo.
- Redazione Teatro -
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