Dialogo settimanale su teatro e danza.

ANNO 2025 NUMERO 12
Dal 18/11/2024
al 25/11/2024


Aggiornato il lunedì sera







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C'è tempo per scoprire il teatro    
Due iniziative legate all'infanzia.      
Roma, Teatro San Luca. Fino al 18 aprile; Urgnano (Bg), Castello Rocca di Urgnano. Dal 9 febbraio al 4 marzo.
di Redazione Teatro
     

Oggi l'unica domanda realmente significativa sul teatro potrebbe essere: "cosa è il teatro?". Oggi dare per scontata una risposta può significare davvero perdere uno strumento importante tra quelli che l'uomo nella sua storia millenaria ha concepito e realizzato allo scopo di controllare il suo rapporto con l'esistente.

Di questi tempi la domanda su cosa sia il teatro assume sulle riviste (dai quotidiani o dai telegiornali il palcoscenico è sparito da un pezzo) toni complessi, raggiunge livelli approfonditi di analisi, ma forse la cosa importante è solo farsi questa domanda. E farsela al momento giusto.

Tra le diverse età dell'uomo l'infanzia è forse quella a cui il teatro può trasmettere non solo tutta la sua carica immaginifica e fantastica, ma anche il proprio radicale senso civile.

Con un'attenzione particolare a questo scopo-valore, partono in queste settimane tra Lombardia e Roma due iniziative interessanti.

L'Orco Botanico, realizzato in collaborazione dal Sistema Bibliotecario di Dalmine e dal Teatro del Buratto di Milano è un percorso spettacolare ed educativo tra le storie e le informazioni sulla cultura agraria. Un progetto dedicato alle scuole elementari, che possono partecipare attivamente ad una creazione che, all'interno del Castello di Urgnano (Bg), prende spunto dalle favole e dalle storie tradizionali legate al mondo degli ortaggi e della natura. "I bambini, - spiegano gli organizzatori - verranno invitati ad entrare nelle stanze del castello di un orco che ammassa oggetti, piante, attrezzi legati al lavoro nell'orto". In una grande casa-orto i piccoli, protagonisti della propria avventura, visiteranno una galleria storico-scientifica, una galleria d'arte e infine una galleria di sapori dedicati al mondo degli ortaggi e della verdura (vera bestia nera dei pasti dell'infanzia). Un lungo percorso disseminato di prove che i bambini dovranno compiere per accedere alla zona fantastica dove si coltivano le zucche di Cenerentola e fagioli magici. Un'esperienza attiva dunque in grado di far scoprire il fascino di un mondo da cui poter avvicinare le elementari leggi del creato.

Differente l'obiettivo che si prefigge il Sipario Magico, realizzato dall'Assessorato alle Politiche di Promozione dell'Infanzia e della Famiglia del Comune di Roma e Ruotalibera Teatro.

"Questa rassegna - spiegano gli organizzatori - nasce da una riflessione sull'evento teatrale inteso come momento di incontro fra generazioni, una sorta di rito o festa che scardina la routine quotidiana producendo nuove possibilità di confronto".

A questo proposito sette compagnie che da anni si occupano del teatro per l'infanzia si susseguiranno al Teatro San Luca di Roma in week-end dedicati ad un'arte che nasce appunto dall'incontro di spettatori e artisti, di spettatori e spettatori, di genitori e figli, nello stesso luogo e nello stesso tempo.

Per informazioni:
Orco Botanico: Le scuole elementari possono prendere informazioni e prenotarsi al numero 035/562593
Sipario Magico: 06/7615161

L’ultimo numero di LifeGate Teatro
Pubblichiamo oggi, 30 marzo 2005 l’ultimo numero di LifeGate Teatro, settimanale di teatro e danza che per due anni e mezzo ha compiuto la sua attività editoriale all’interno del progetto LifeGate. Sono stati mesi importanti per noi. Abbiamo cercato di cambiare il modo di fare giornalismo teatrale. Di rifondare la critica italiana cercando di capire quale fosse il suo ruolo in questo presente storico. La nostra sfida non era riuscirci. Era provarci. E forse ci abbiamo provato piuttosto bene.
On-line rimarranno gli archivi di questi due anni. Il lettore “postumo” potrà trovarvi le tracce del nostro lavoro e certamente dei contributi utili alle sue ricerche sul teatro italiano contemporaneo.
Per il numero di chiusura avevamo chiesto ai nostri lettori di scrivere qualcosa su di noi. Alcuni lo hanno fatto. E pubblichiamo i loro piccoli, ma importanti, contributi nei due articoli intitolati Bon nuit. Altri, davvero molti, hanno preferito mandarci messaggi di carattere più strettamente personale, che scegliamo di non pubblicare. Ma li ringraziamo tutti. Quelli di cui riportiamo i commenti e quelli, troppi per poterli citare, di cui conserveremo gli appelli alla resistenza, che per noi sono stimolo di trasformazione. Per chiudere ci sembrava infine giusto puntare ancora una volta l’obiettivo su un problema centrale, quello che ha dato vita due anni e mezzo fa a questa rivista, ovvero la necessità di esigere di più dalla critica italiana. E un dovere degli artisti e noi ad essi ci rivolgiamo.
- Redazione Teatro -