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Dialogo settimanale su teatro e danza.
ANNO 2025 NUMERO 12
Dal 18/11/2024 al 25/11/2024
Aggiornato il lunedì sera
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Comporre il prefisso |
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Area 02 rinforza il legame tra gli Stabili d'Innovazione milanesi con l'obiettivo di promuovere la nuova scena cittadina. |
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Milano, Teatro Verdi e Salone di via Dini. Fino al 9 maggio.
di Gian Maria Tosatti
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MILANO - Si rafforza il legame del Consorzio Poliscena, l'alleanza di Crt e Teatro del Buratto per una organica proposta contemporanea a Milano. Dopo i risultati incoraggianti della stagione "Sequenze", giocata tra Teatro dell'Arte e Teatro Verdi lo scorso anno, si è deciso di raddoppiare e affiancare ad una nuova edizione di "Sequenze", che resta un cartellone nel cartellone, un progetto mirato specificamente alla promozione di realtà legate al territorio meneghino. Area 02, questo il titolo della nuova iniziativa, è dunque una finestra su quattro gruppi milanesi emergenti.
Iniziata in questi giorni con il Collettivo Dionisi Compagnia Teatrale, di cui è andato in scena il monologo Assola la scorsa settimana e che in questi giorni propone Molti amori (diversi odii) quadro d'insieme quotidiano di Renato Ciaravino, la sequenza di spettacoli si articolerà in equilibrio con le proposte dei due teatri fino in primavera.
Oltre al Collettivo Dionisi sono infatti previste le presenze di Alma Rosé, col suo Gente come uno, spettacolo centrato sugli scenari di disillusione della nuova Argentina, Macrò Maudit, con I sovversivi, e di La Fionda Teatro, che proporrà il suo provocatorio nuovo lavoro, Pane pagano ispirato a Diogene.
Tale percorso continua la volontà dei due Stabili d'Innovazione milanesi di aiutare la nuova scena cittadina dando ascolto alle loro proposte ed articolandole in progetti concreti (vedi Scena Prima di cui abbiamo parlato nelle settimane passate) per un più calcolato impatto con il pubblico.
Per informazioni: www.teatrodelburatto.it
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L’ultimo numero di LifeGate Teatro
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Pubblichiamo oggi, 30 marzo 2005 l’ultimo numero di LifeGate Teatro, settimanale di teatro e danza che per due anni e mezzo ha compiuto la sua attività editoriale all’interno del progetto LifeGate. Sono stati mesi importanti per noi. Abbiamo cercato di cambiare il modo di fare giornalismo teatrale. Di rifondare la critica italiana cercando di capire quale fosse il suo ruolo in questo presente storico. La nostra sfida non era riuscirci. Era provarci. E forse ci abbiamo provato piuttosto bene.
On-line rimarranno gli archivi di questi due anni. Il lettore “postumo” potrà trovarvi le tracce del nostro lavoro e certamente dei contributi utili alle sue ricerche sul teatro italiano contemporaneo.
Per il numero di chiusura avevamo chiesto ai nostri lettori di scrivere qualcosa su di noi. Alcuni lo hanno fatto. E pubblichiamo i loro piccoli, ma importanti, contributi nei due articoli intitolati Bon nuit. Altri, davvero molti, hanno preferito mandarci messaggi di carattere più strettamente personale, che scegliamo di non pubblicare. Ma li ringraziamo tutti. Quelli di cui riportiamo i commenti e quelli, troppi per poterli citare, di cui conserveremo gli appelli alla resistenza, che per noi sono stimolo di trasformazione.
Per chiudere ci sembrava infine giusto puntare ancora una volta l’obiettivo su un problema centrale, quello che ha dato vita due anni e mezzo fa a questa rivista, ovvero la necessità di esigere di più dalla critica italiana. E un dovere degli artisti e noi ad essi ci rivolgiamo.
- Redazione Teatro -
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