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Dialogo settimanale su teatro e danza.
ANNO 2025 NUMERO 12
Dal 18/11/2024 al 25/11/2024
Aggiornato il lunedì sera
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Nasce il progetto develop.net |
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Pubblichiamo la lettera che ne dà l'annuncio |
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di
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develop.net
prototipo per un sistema teatrale
A tutti i responsabili di centri sociali e spazi autogestiti che
operano (anche) nel campo delle arti performative rivolgiamo l'invito a prender parte in un progetto sperimentale mirato alla creazione di un coordinamento di spazi sul territorio nazionale con la finalità di creare un centro di ricerca nazionale in rete, per il teatro e la danza, che sostenga lo sviluppo dei percorsi artistici di tutte quelle realtà che al presente operano "fuori dal sistema".
Durante la prima parte del 2004, la principale questione sollevata dal mondo teatrale è stata l'impossibilità dell'attuale sistema istituzionale a sostenere le correnti di sviluppo della scena contemporanea. Non staremo qui a ricordare i molti eventi importanti, dai dibattiti aperti sulle riviste, alle diatribe sindacali dell'Eti, all'individuazione di nuove prospettive economiche per il futuro.
Tra queste iniziative va certamente segnalato l'incontro del 16 luglio 2004 dal titolo Le vie possibili del nuovo teatro che si è svolto a Napoli nell'ambito del festival "Teatri di Napoli" e che avrà un seguito in un secondo incontro che si terrà il 6 novembre a Milano presso la Scuola Civica d'Arte Drammatica "Paolo Grassi". (Si può leggere un resoconto dell'incontro di Napoli, a firma di Franco D'Ippolito, su www.ateatro.it.).
L'appuntamento milanese di novembre servirà a definire alcune linee concrete di azione per apportare i necessari cambiamenti all'attuale logica produttiva e di mercato attualmente dominante che determina la crisi della nostra scena.
Il progetto al quale Vi invitiamo a partecipare nasce da una delle relazioni del convegno di Napoli che ha cercato di spostare l'attenzione dall'ipotesi di riforma del "sistema istituzionale" a un intervento di organizzazione atta ad ottimizzare e sviluppare le risorse di tutta quell'ampia fetta di artisti, operatori e strutture che non hanno rapporti con gli organismi istituzionali del Teatro nazionale, lavorano quotidianamente "fuori dal sistema" e per le quali gli attuali regolamenti non prevedono prospettive di un dialogo realmente funzionale con i soggetti istituzionali esistenti. Tali soggetti, tra cui centri sociali e associazioni varie, tuttavia, raccolgono la maggior parte delle forze produttive autogestite che fanno riferimento alla nuova scena.
Gli spazi autogestiti sono al presente le "cattedrali ignoranti" di un nuovo campo di lavoro che potrebbe razionalizzare le proprie risorse umane ed economiche per diventare il prototipo di un nuovo sistema teatrale in grado di assistere con maggiore continuità e impegno, e dunque con risultati migliori, il fermento della nuova scena che vive senza sovvenzioni o organi di monitoraggio adeguati.
L'intervento, che ha posto l'accento su questo problema e sulle possibilità di attingere a un bacino di risorse alternativo a quello "centralizzato" del FUS (Fondo Unico per lo Spettacolo) o dagli enti locali per il Teatro, è stato tenuto da Gian Maria Tosatti, direttore della rivista settimanale on-line "LifeGate Teatro" e del gruppo di ricerca "Hôtel de la Lune".
Milano sarà per noi l'appuntamento per un'ulteriore definizione delle possibilità di realizzazione del progetto develop.net e l'occasione per presentarlo a coloro che parteciperanno al convegno.
A seguito dell'incontro milanese, a Gian Maria Tosatti verrà affidata la guida di un tavolo di lavoro il cui scopo sarà mettere concretamente in pratica le proposte.
A questo tavolo di lavoro, che indicativamente si terrà a fine ottobre, prenderanno parte tutti i responsabili di centri sociali o spazi sparsi su tutto il territorio nazionale che accetteranno la sfida di dedicarsi alle arti performative impegnandosi nel progetto sperimentale develop.net.
Il progetto prevede la creazione di un coordinamento tra le strutture aderenti, che sosterranno un anno di collaborazione estesa mirata a creare un grande centro di ricerca teatrale indipendente e autogestito con spazi dislocati nel nostro Paese, e a costituire il prototipo di un circuito produttivo e organizzativo alternativo e attivamente complementare a quello attualmente finanziato istituzionalmente.
Questa lettera invita tutti i responsabili di spazi e centri sociali che vorranno contattarci nell'eventualità di aderire al progetto, a partecipare all'incontro di Milano e, in seguito, a prendere parte al tavolo di lavoro per discutere e disegnare una proposta di collaborazione per il 2005.
Sarà tempestivamente comunicata la data dell'incontro di Milano a quanti ci contatteranno per ricevere informazioni al riguardo.
Roma, 31 agosto 2004
Per develop.net
Gian Maria Tosatti
Per info e contatti scrivere a: [email protected]
Noemi Quarantelli (collaborazione organizzativa al progetto)
Per consentirci di fornirVi in tempo utile tutte le informazioni necessarie, Vi preghiamo di contattarci entro e non oltre la fine di settembre.
Inoltre, sarebbe per noi estremamente prezioso ricevere da chi fosse interessato al progetto un breve resoconto delle attività svolte dal centro sociale o dall'associazione, e una descrizione degli spazi a disposizione.
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L’ultimo numero di LifeGate Teatro
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Pubblichiamo oggi, 30 marzo 2005 l’ultimo numero di LifeGate Teatro, settimanale di teatro e danza che per due anni e mezzo ha compiuto la sua attività editoriale all’interno del progetto LifeGate. Sono stati mesi importanti per noi. Abbiamo cercato di cambiare il modo di fare giornalismo teatrale. Di rifondare la critica italiana cercando di capire quale fosse il suo ruolo in questo presente storico. La nostra sfida non era riuscirci. Era provarci. E forse ci abbiamo provato piuttosto bene.
On-line rimarranno gli archivi di questi due anni. Il lettore “postumo” potrà trovarvi le tracce del nostro lavoro e certamente dei contributi utili alle sue ricerche sul teatro italiano contemporaneo.
Per il numero di chiusura avevamo chiesto ai nostri lettori di scrivere qualcosa su di noi. Alcuni lo hanno fatto. E pubblichiamo i loro piccoli, ma importanti, contributi nei due articoli intitolati Bon nuit. Altri, davvero molti, hanno preferito mandarci messaggi di carattere più strettamente personale, che scegliamo di non pubblicare. Ma li ringraziamo tutti. Quelli di cui riportiamo i commenti e quelli, troppi per poterli citare, di cui conserveremo gli appelli alla resistenza, che per noi sono stimolo di trasformazione.
Per chiudere ci sembrava infine giusto puntare ancora una volta l’obiettivo su un problema centrale, quello che ha dato vita due anni e mezzo fa a questa rivista, ovvero la necessità di esigere di più dalla critica italiana. E un dovere degli artisti e noi ad essi ci rivolgiamo.
- Redazione Teatro -
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