Dialogo settimanale su teatro e danza.

ANNO 2025 NUMERO 12
Dal 18/11/2024
al 25/11/2024


Aggiornato il lunedì sera







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Obiettivo puntato sul "fare" teatro    
Spina, una piccola rassegna tra laboratori e spettacoli per riciclare una città.
Comacchio (Fe), luoghi vari. Dal 20 al 21 settembre
     
di Gian Maria Tosatti      

COMACCHIO (FE) - Esistono luoghi che stanno lì quasi dimenticati, obliati, si direbbe meglio alla francese, dalla vista categorizzante del quotidiano, quella per cui un albero è un albero e non quello specifico albero. Però quei luoghi continuano a cantare la loro unicità, la loro extraordinarietà. Alcuni artisti ascoltano quel canto e partono alla conquista dell'identità dei luoghi, degli spazi in disuso che nascondono infinite potenzialità per la cultura. Con questi propositi nasce a Comacchio (Fe) Spina, un festival che si dà due giorni per poter inserire lo spettatore in un mondo di creazioni e visioni. In spazi diversi della città alcuni gruppi hanno tenuto laboratori, altri vi allestiranno performances o mostre.

Ospiti di Silvano Voltolina, direttore, saranno gruppi giovani o più accreditati, che nella loro storia recano i segni di una particlare tensione all'incontro col pubblico non limitato alle sole occasioni convenzionali.

Nella due giorni in cui si svolgerà il programma che dal pomeriggio terrà impegnato lo spettatore fino a notte inoltrata spiccano i nomi della Nuova Complesso Camerata con Bestie, spettacolo di altissimo livello dall'opera omonima di Federigo Tozzi e Zimmer Frei.

Per spiegare la logica della sua piccola manifestazione il direttore ricorre ad una citazione. "Una amica francese, - spiega - più brava di me a descrivere moti artistici, mi ha lasciato questa nota: 'Poi Lo bello che trovo nel Spina e che tutti le proposizione si approno alla persona che circula nella rassegna di manera a volta intima, ma mai individualistica (!) - cela interpelle, interroge, ouvre le chantier de l'imagination et invite à penser, réfléchir, construire ensemble, rêver aussi'...
Anche se c'è l'iperproposività dei francesi (nella quale poi si fatica a ritrovare il filo), mi piace identificare la mia manifestazione in queste parole. Mi piacerebbe, almeno".

Per informazioni: www.comune.comacchio.fe.it

L’ultimo numero di LifeGate Teatro
Pubblichiamo oggi, 30 marzo 2005 l’ultimo numero di LifeGate Teatro, settimanale di teatro e danza che per due anni e mezzo ha compiuto la sua attività editoriale all’interno del progetto LifeGate. Sono stati mesi importanti per noi. Abbiamo cercato di cambiare il modo di fare giornalismo teatrale. Di rifondare la critica italiana cercando di capire quale fosse il suo ruolo in questo presente storico. La nostra sfida non era riuscirci. Era provarci. E forse ci abbiamo provato piuttosto bene.
On-line rimarranno gli archivi di questi due anni. Il lettore “postumo” potrà trovarvi le tracce del nostro lavoro e certamente dei contributi utili alle sue ricerche sul teatro italiano contemporaneo.
Per il numero di chiusura avevamo chiesto ai nostri lettori di scrivere qualcosa su di noi. Alcuni lo hanno fatto. E pubblichiamo i loro piccoli, ma importanti, contributi nei due articoli intitolati Bon nuit. Altri, davvero molti, hanno preferito mandarci messaggi di carattere più strettamente personale, che scegliamo di non pubblicare. Ma li ringraziamo tutti. Quelli di cui riportiamo i commenti e quelli, troppi per poterli citare, di cui conserveremo gli appelli alla resistenza, che per noi sono stimolo di trasformazione. Per chiudere ci sembrava infine giusto puntare ancora una volta l’obiettivo su un problema centrale, quello che ha dato vita due anni e mezzo fa a questa rivista, ovvero la necessità di esigere di più dalla critica italiana. E un dovere degli artisti e noi ad essi ci rivolgiamo.
- Redazione Teatro -