Dialogo settimanale su teatro e danza.

ANNO 2025 NUMERO 12
Dal 18/11/2024
al 25/11/2024


Aggiornato il lunedì sera







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Nazionale

Architetture dinamiche  
Un festival dedicato alla Danza Urbana animerà le strade del capoluogo emiliano.
Bologna, luoghi vari. Dal 3 al 7 settembre.
     
di Gian Maria Tosatti      

Uno dei fenomeni più consolidati di questi ultimi anni è sicuramente quello della danza urbana. L'idea di trovare nuove possibilità di abitare gli spazi cittadini, trovare altre direzioni e scoprire nature alternative per le architetture che fanno parte della vita quotidiana di una metropoli è stato uno dei motori più dinamici dell'europa che danza. Con questi obiettivi è nata infatti la rete internazionale CQD - Città che Danzano, a unire festival e operatori impegnati nella promozione della nuova coreografia. A questo scenario si aggiunge Bologna con Danza Urbana - festival internazionale di danza nei paesaggi urbani. Dal 3 al 7 settembre, nel capoluogo emiliano, si incontreranno dunque giovani formazioni italiane e straniere impegnate nella creazione di un rapporto attivo tra le arti performative e le strutture architettoniche cittadine.

Ad aprire il festival sarà il gruppo Le Supplici, guidato da Fabrizio Favale che alle 22 del 3 settembre, condurrà lo spettatore nello spazio claustrofobico del sottopasso in via Ugo Bassi, trasformato in un'installazione urbana per danzatori o, meglio, in una estemporanea gabbia dello zoo in cui alcuni corpi-miraggi si rendono visibili attraverso i cancelli chiusi del sottopasso, poi gli spettatori possono scendere, a partire dalle 23 circa, per ammirare da vicino la danza ipnotica e rarefatta di The Unclean rest o il mucchio di serpenti.

Tra le altre presenze si segnalano i Sistemi Dinamici Altamente Instabili che in due giornate adatteranno i loro ultimi lavori Itinere.e e Transisters agli spazi della Sala Borsa e del Cortile di Palazzo d'Accursio, Francesca Proia con Racconto Immorale, ispirato al mondo erotico di Walerian Borowczyk e Jordi Galì collaboratore di Wim Vandekeybus per la prima volta in Italia con sue creazioni in cui gioca con la gravità e la semplicità del gesto, trasformando l'energia in forme che abita con spirito.

Nell'ampio panorama delle presenze si ritaglia uno spazio particolare l'esperimento di Danza in Vetrina, che porterà soli e performance in spazi commerciali. Per maggiori informazioni: www.danzaurbana.it


L’ultimo numero di LifeGate Teatro
Pubblichiamo oggi, 30 marzo 2005 l’ultimo numero di LifeGate Teatro, settimanale di teatro e danza che per due anni e mezzo ha compiuto la sua attività editoriale all’interno del progetto LifeGate. Sono stati mesi importanti per noi. Abbiamo cercato di cambiare il modo di fare giornalismo teatrale. Di rifondare la critica italiana cercando di capire quale fosse il suo ruolo in questo presente storico. La nostra sfida non era riuscirci. Era provarci. E forse ci abbiamo provato piuttosto bene.
On-line rimarranno gli archivi di questi due anni. Il lettore “postumo” potrà trovarvi le tracce del nostro lavoro e certamente dei contributi utili alle sue ricerche sul teatro italiano contemporaneo.
Per il numero di chiusura avevamo chiesto ai nostri lettori di scrivere qualcosa su di noi. Alcuni lo hanno fatto. E pubblichiamo i loro piccoli, ma importanti, contributi nei due articoli intitolati Bon nuit. Altri, davvero molti, hanno preferito mandarci messaggi di carattere più strettamente personale, che scegliamo di non pubblicare. Ma li ringraziamo tutti. Quelli di cui riportiamo i commenti e quelli, troppi per poterli citare, di cui conserveremo gli appelli alla resistenza, che per noi sono stimolo di trasformazione. Per chiudere ci sembrava infine giusto puntare ancora una volta l’obiettivo su un problema centrale, quello che ha dato vita due anni e mezzo fa a questa rivista, ovvero la necessità di esigere di più dalla critica italiana. E un dovere degli artisti e noi ad essi ci rivolgiamo.
- Redazione Teatro -