Dialogo settimanale su teatro e danza.

ANNO 2025 NUMERO 12
Dal 18/11/2024
al 25/11/2024


Aggiornato il lunedì sera







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La strategia della lumaca    
Il mito nelle riscritture al centro della quarta edizione del Festival SegnaleMosso.
Bologna, Giardini Margherita. Dal 1 al 6 agosto.
     
di Gian Maria Tosatti      

BOLOGNA - Il festival SegnaleMosso è arrivato alla sua quarta edizione ed è proprio il caso di parlare di "strategia della lumaca" (com'è da sottotitolo). In una città come Bologna diventa infatti sempre più difficile, anche alla luce dei recentissimi tagli ulteriori al bilancio per la cultura, poter condurre un percorso artistico per lo spettatore che anno dopo anno possa proporre uno sguardo ed un tema entro i quali addentrarsi. Ai Giardini Margherita torna quindi la piccola manifestazione di Gruppoelettrogeno che quest'anno centra il suo obiettivo sul senso della drammaturgia come spazio di confronto tra l'artista e la comunità. Tre dei quattro lavori in cartellone saranno infatti attraversamenti di testi che fanno ormai parte di quella che può essere definita una mitologia contemporanea, che va dal Piccolo Principe a Frankenstein. E cinque sono anche gli artisti o i gruppi coinvolti. Aprirà, il primo agosto, una formazione storica come il Teatro Nucleo di Ferrara, affiancato, nella sua ricognizione dal forte impatto visionario e ritmico sul Frankenstein di Mary Shelley, dai giovani Garabombo Teatro.

Due serate (2 e 3 agosto) vedranno invece in scena gli attori di Motus che da quest'anno diventa Motusfactory impegnandosi nella produzione di percorsi organicamente collaterali alla linea di ricerca che in questi anni ha distinto la formazione di Daniela Nicolò e Enrico Casagrande. Proprio nell'ambito di questo progetto Vladimir Aleksic ha realizzato assieme a Cristina Negrini e Damir Todorovic una versione "singolare" dei Due fratelli di Fabrizio Paravidino.

Un ritorno al mito puro è quello di Roberto Latini e del suo Fortebraccio Teatro con Buio Re, flusso onirico di ombre dall'Edipo che il 4 agosto debutterà con una versione "all'aperto".

Chiude il festival (il 6 agosto) Mariano Dammacco con Antoine Antoine, autopsia finissima del Piccolo Principe attraverso un testo acuminato e preciso nel porre interrogativi al centro dei disagi contemporanei.

Il festival, realizzato col sostegno di Viva Bologna e con il riconoscimento della Regione Emilia Romagna non prevede biglietto, l'incasso delle offerte libere sarà devoluto ad ASPHI onlus per promuovere l'integrazione delle persone disabili nella scuola, nel lavoro e nella società attraverso l'uso della tecnologia ICT (Information Comunication Tecnology)

Per informazioni: www.comune.bologna.it/iperbole/elettrog oppure [email protected]

L’ultimo numero di LifeGate Teatro
Pubblichiamo oggi, 30 marzo 2005 l’ultimo numero di LifeGate Teatro, settimanale di teatro e danza che per due anni e mezzo ha compiuto la sua attività editoriale all’interno del progetto LifeGate. Sono stati mesi importanti per noi. Abbiamo cercato di cambiare il modo di fare giornalismo teatrale. Di rifondare la critica italiana cercando di capire quale fosse il suo ruolo in questo presente storico. La nostra sfida non era riuscirci. Era provarci. E forse ci abbiamo provato piuttosto bene.
On-line rimarranno gli archivi di questi due anni. Il lettore “postumo” potrà trovarvi le tracce del nostro lavoro e certamente dei contributi utili alle sue ricerche sul teatro italiano contemporaneo.
Per il numero di chiusura avevamo chiesto ai nostri lettori di scrivere qualcosa su di noi. Alcuni lo hanno fatto. E pubblichiamo i loro piccoli, ma importanti, contributi nei due articoli intitolati Bon nuit. Altri, davvero molti, hanno preferito mandarci messaggi di carattere più strettamente personale, che scegliamo di non pubblicare. Ma li ringraziamo tutti. Quelli di cui riportiamo i commenti e quelli, troppi per poterli citare, di cui conserveremo gli appelli alla resistenza, che per noi sono stimolo di trasformazione. Per chiudere ci sembrava infine giusto puntare ancora una volta l’obiettivo su un problema centrale, quello che ha dato vita due anni e mezzo fa a questa rivista, ovvero la necessità di esigere di più dalla critica italiana. E un dovere degli artisti e noi ad essi ci rivolgiamo.
- Redazione Teatro -