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Dialogo settimanale su teatro e danza.
ANNO 2025 NUMERO 12
Dal 18/11/2024 al 25/11/2024
Aggiornato il lunedì sera
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Festival come incontro |
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A Dro, un cartellone di grande qualità che si pone il problema dell'incontro tra pubblico e artisti.
Dro (Tn), luoghi vari. Dal 25 luglio al 3 agosto
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di Gian Maria Tosatti
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DRO (TN) - La memoria di Drodesera raccolta in un libro. Così ultimamente ho esplorato la biografia di un festival che si racconta in emozioni per immagini e per lettere. Un appuntamento che diventa sempre più un punto di riferimento per la geografia teatrale ritorna anche quest'anno, per la sua XXIII edizione sdoppiandosi e trovando un nuovo spazio. Sarà, infatti, un festival nel festival ad aprire le danze. Anne One Week è una personale che da quest'anno la coppia direttrice Boninsegna-Sommadossi, dedicheranno ad un artista che possa ricostruire in una settimana il proprio percorso. Quest'anno tocca a Virgilio Sieni che dal 25 al 28 luglio porterà in scena tra istallazioni e incontri i suoi ultimi lavori: Yes Yes Yes Capux Red, Messaggero Muto, Il Funambolo e Empty Space.
Significativa è anche l'acquisizione della Centrale Idroelettrica di Fiess, i cui spazi potranno ospitare spettacoli e performance.
Con queste premesse si apre dunque un'altra edizione di Drodesera, che quest'anno, più che mai, si pone il problema dell'incontro tra pubblico e artisti cercando di creare strade e punti di contatto collaterali, tangenze e incontri tra gli individui-artisti e gli individui-spettatori.
Ogni compagnia ospite presenterà due spettacoli per dare la possibilità agli spettatori di stabilire un rapporto più profondo con le poetiche: "non un consumo veloce dei lavori teatrali quindi, ma un breve percorso, una possibilità data al nostro pubblico di capire l'abilità dei gruppi di lavorare su progetti completamente diversi, a volte opposti, o di vedere l'evoluzione di una modalità di lavoro che sviluppano linee già sondate ma sempre più in profondità creando nuovi scenari".
Tra i molti lavori in cartellone ci limitiamo a segnalarne alcuni a nostro avviso imperdibili raccomandando un giro sul sito del festival per poter avere uno sguardo più ampio sulla programmazione che ad onor del vero propone quest'anno tutti lavori che val la pena di vedere.
Davide Enia sarà in scena con Italia Brasile 3 a 2 (vedi recensione su questo numero), giovedì 31 luglio, e con Schegge, venerdì 1 agosto), mentre il Teatro del Lemming proporrà il primo movimento della sua tetralogia sul mito, Edipo, da domenica 27 luglio a venerdì 1 agosto, e le prime due tappe dell'esplorazione dell'Inferno (domenica 3 agosto). Le forze romagnole saranno presenti coi Motus (Splendid's e Twin Rooms) e con il Teatro Valdoca impegnato nell'imperdibile Imparare è anche bruciare (sabato 2 agosto) e col concerto Non-splendore rock (domenica 3 agosto).
Prosegue intanto il progetto delle Energie a domicilio dal 29 luglio al 3 agosto, dove gli artisti ospiti di Drodesera incontreranno il pubblico durante brevi performance in alcune case del paese aperte per l'occasione dai suoi abitanti per un happy hour.
E ancora le piazze di Dro si lasceranno abitare da spettacoli per bambini.
Per informazioni: www.drodesera.it
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L’ultimo numero di LifeGate Teatro
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Pubblichiamo oggi, 30 marzo 2005 l’ultimo numero di LifeGate Teatro, settimanale di teatro e danza che per due anni e mezzo ha compiuto la sua attività editoriale all’interno del progetto LifeGate. Sono stati mesi importanti per noi. Abbiamo cercato di cambiare il modo di fare giornalismo teatrale. Di rifondare la critica italiana cercando di capire quale fosse il suo ruolo in questo presente storico. La nostra sfida non era riuscirci. Era provarci. E forse ci abbiamo provato piuttosto bene.
On-line rimarranno gli archivi di questi due anni. Il lettore “postumo” potrà trovarvi le tracce del nostro lavoro e certamente dei contributi utili alle sue ricerche sul teatro italiano contemporaneo.
Per il numero di chiusura avevamo chiesto ai nostri lettori di scrivere qualcosa su di noi. Alcuni lo hanno fatto. E pubblichiamo i loro piccoli, ma importanti, contributi nei due articoli intitolati Bon nuit. Altri, davvero molti, hanno preferito mandarci messaggi di carattere più strettamente personale, che scegliamo di non pubblicare. Ma li ringraziamo tutti. Quelli di cui riportiamo i commenti e quelli, troppi per poterli citare, di cui conserveremo gli appelli alla resistenza, che per noi sono stimolo di trasformazione.
Per chiudere ci sembrava infine giusto puntare ancora una volta l’obiettivo su un problema centrale, quello che ha dato vita due anni e mezzo fa a questa rivista, ovvero la necessità di esigere di più dalla critica italiana. E un dovere degli artisti e noi ad essi ci rivolgiamo.
- Redazione Teatro -
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