Dialogo settimanale su teatro e danza.

ANNO 2025 NUMERO 12
Dal 18/11/2024
al 25/11/2024


Aggiornato il lunedì sera







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Venti internazionali sull'Adriatico    
Apre la XXVI edizione del Festival Inteatro all'insegna dell'America del Big Art Group e del Cile di Mauricio Celedon.
Polverigi (An), Luoghi vari. Dal 4 al 12 luglio
     
di Gian Maria Tosatti      

Conferma il suo spirito internazionale il Festival Inteatro di Polverigi, vetrina particolare nel panorama delle rassegne estive. La XXVI edizione prosegue il percorso interdisciplinare che ha contribuito a qualificare il festival come una finestra aperta sulle più innovative ricerche legate ai linguaggi delle arti performative.

Due gli eventi chiave, ma molte saranno le sorprese e le scoperte interessanti in un cartellone che si muove nei territori di confine della danza e del teatro.

Ad aprire le danze sarà il Big Art Group, formazione newyorkese tra le più feroci ed innovative che con Flicker porterà in scena un "real-time film" (tra teatro e televisione) altamente satirico sulla società dei media e la tv spazzatura (dal 4 al 6 luglio).

Mentre la chiusura è affidata ad una vecchia conoscenza del festival, Mauricio Celedon regista e leader del Teatro del Silencio, che dopo il successo di Alice Underground (2001) porta a Polverigi una versione dell'Inferno dantesco dal titolo O Divina la Commedia - Inferno. Ancora una volta sotto un tendone da circo gli artisti franco-cileni daranno vita ad un turbine di azioni tra danza teatro e numeri da pista che s'annuncia di estremo interesse (dall'8 al 12 luglio).

Tra queste due colonne si dipana la proposta del direttore Velia Papa.
Una finestra comica sarà aperta da Antonio Rezza col debutto del suo ultimo spettacolo, Fotofinish in bianco e nero (dal 10 al 12 luglio), mentre un'attenzione particolare sarà rivolta alla danza. Adriana Borriello debutterà col suo nuovo progetto legato ad Orlando (5 luglio), mentre attesissimo è il connubio che vedrà Sidi Larbi Cherkaoui impegnato in It, coreografia di Wim Vandekeybus (7 e 8 luglio).

Sempre legate al linguaggio della danza la riflessione sulle origini primordiali di Bruno Krief e Armance Brown con Bambous de souffle (11 luglio), e la ricerca di Foofwa d'Imobilité con Distance.dancerun.2 (9 luglio). Nato da una residenza a Polverigi, sarà presentato Corps complices della più affermata coreografa tunisina Nawel Skandrani (9 luglio).

Agli artisti emergenti Inteatro dedica il progetto Generazione danza, che ospiterà (il 9 luglio) i lavori Elisa Cuppini (I don't know), Cinzia Scordia (Cadò) e Cinzia De Lorenzi (Studio per primavera).

Torna a Polverigi il Teatro delle Ariette con i due spettacoli tra teatro e alimentazione naturale che ne hanno decretato il successo europeo, Teatro di terra e Teatro da mangiare? (dal 6 al 9 luglio), e tra le altre proposte gli ultimi lavori di Vasco della Mirandola e Giorgio Pavan, Davide Enia, Ruggero Cara e Caterina Sagna.

Tra i progetti collaterali si segnala la terza edizione di A_D_E_ Art Digital Era piattaforma dedicata all'arte nelle nuove tecnologie e l'allestimento del Teatro della Biosphera.

Per informazioni: 071-9090007

L’ultimo numero di LifeGate Teatro
Pubblichiamo oggi, 30 marzo 2005 l’ultimo numero di LifeGate Teatro, settimanale di teatro e danza che per due anni e mezzo ha compiuto la sua attività editoriale all’interno del progetto LifeGate. Sono stati mesi importanti per noi. Abbiamo cercato di cambiare il modo di fare giornalismo teatrale. Di rifondare la critica italiana cercando di capire quale fosse il suo ruolo in questo presente storico. La nostra sfida non era riuscirci. Era provarci. E forse ci abbiamo provato piuttosto bene.
On-line rimarranno gli archivi di questi due anni. Il lettore “postumo” potrà trovarvi le tracce del nostro lavoro e certamente dei contributi utili alle sue ricerche sul teatro italiano contemporaneo.
Per il numero di chiusura avevamo chiesto ai nostri lettori di scrivere qualcosa su di noi. Alcuni lo hanno fatto. E pubblichiamo i loro piccoli, ma importanti, contributi nei due articoli intitolati Bon nuit. Altri, davvero molti, hanno preferito mandarci messaggi di carattere più strettamente personale, che scegliamo di non pubblicare. Ma li ringraziamo tutti. Quelli di cui riportiamo i commenti e quelli, troppi per poterli citare, di cui conserveremo gli appelli alla resistenza, che per noi sono stimolo di trasformazione. Per chiudere ci sembrava infine giusto puntare ancora una volta l’obiettivo su un problema centrale, quello che ha dato vita due anni e mezzo fa a questa rivista, ovvero la necessità di esigere di più dalla critica italiana. E un dovere degli artisti e noi ad essi ci rivolgiamo.
- Redazione Teatro -