Dialogo settimanale su teatro e danza.

ANNO 2025 NUMERO 12
Dal 18/11/2024
al 25/11/2024


Aggiornato il lunedì sera







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Il ciclo delle stagioni  
Editoriale per nascite e morti.      
di Redazione Teatro      

Eh noi artisti…
siamo soggetti noi artisti a molte umiliazioni,
ci toccano durezze,
arbitri di potenti, ottusità della gente.
Ci viene data con l’arte anche quella pazienza.
L’umiltà del mestiere non ha mai lasciato Ambrogio
o Duccio e nemmeno Cimabue né Giotto.
Perché oggi mi sgomento?
Perché la bruta forza
del tempo è inesorabile? per questo?

Mario Luzi, Viaggio terrestre e celeste di Simone Martini.

Un editoriale per spiegare questo titolo.
Inizia la primavera e finisce l’inverno. Si avvicendano le stagioni. Ce ne accorgiamo dalla fioritura dei festival. Così tanto già dalla prima settimana di marzo che non riusciamo a dar conto di tutti. Una stagione si apre.
Ma, gioco forza, c’è anche una stagione che si chiude. E’ quella di LifeGate Teatro, la nostra rivista.
Il trentuno marzo cesserà le pubblicazioni dopo due anni e mezzo. Abbiamo il tempo per altri quattro numeri (cinque con questo).
Le stagioni si avvicendano. Ma tornano. Mi pare che questo possa essere un buon augurio. E forse anche un impegno per i lettori che hanno apprezzato il nostro lavoro.
Ma oggi si chiude anche una stagione ben più importante della nostra. E’ quella che ci ha portato i versi di Mario Luzi, poeta altissimo e figura indimenticabile tra i nostri migliori intellettuali. Una voce critica preziosissima. Cui dedichiamo questo numero.

L’ultimo numero di LifeGate Teatro
Pubblichiamo oggi, 30 marzo 2005 l’ultimo numero di LifeGate Teatro, settimanale di teatro e danza che per due anni e mezzo ha compiuto la sua attività editoriale all’interno del progetto LifeGate. Sono stati mesi importanti per noi. Abbiamo cercato di cambiare il modo di fare giornalismo teatrale. Di rifondare la critica italiana cercando di capire quale fosse il suo ruolo in questo presente storico. La nostra sfida non era riuscirci. Era provarci. E forse ci abbiamo provato piuttosto bene.
On-line rimarranno gli archivi di questi due anni. Il lettore “postumo” potrà trovarvi le tracce del nostro lavoro e certamente dei contributi utili alle sue ricerche sul teatro italiano contemporaneo.
Per il numero di chiusura avevamo chiesto ai nostri lettori di scrivere qualcosa su di noi. Alcuni lo hanno fatto. E pubblichiamo i loro piccoli, ma importanti, contributi nei due articoli intitolati Bon nuit. Altri, davvero molti, hanno preferito mandarci messaggi di carattere più strettamente personale, che scegliamo di non pubblicare. Ma li ringraziamo tutti. Quelli di cui riportiamo i commenti e quelli, troppi per poterli citare, di cui conserveremo gli appelli alla resistenza, che per noi sono stimolo di trasformazione. Per chiudere ci sembrava infine giusto puntare ancora una volta l’obiettivo su un problema centrale, quello che ha dato vita due anni e mezzo fa a questa rivista, ovvero la necessità di esigere di più dalla critica italiana. E un dovere degli artisti e noi ad essi ci rivolgiamo.
- Redazione Teatro -