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Dialogo settimanale su teatro e danza.
ANNO 2025 NUMERO 12
Dal 18/11/2024 al 25/11/2024
Aggiornato il lunedì sera
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Nell'identità dell'Amiata
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È iniziata la rassegna Teatro Memoria Utopia curata da Accademia Amiata.
Arcidosso (Gr), Luoghi vari. Fino al 7 giugno. |
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di Gian Maria Tosatti
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ARCIDOSSO (GR) - È partita nei giorni scorsi la rassegna teatrale "Teatro Memoria Utopia", un progetto curato dall'Accademia Amiata. Un festival che si svilupperà lungo le linee di identità del grossetano e specialmente della zona dell'Amiata.
"Il tema dell'Utopia - afferma Giorgio Zorcù, direttore artistico dell'Accademia - è un portato storico dell'Amiata. Per noi questa parola non ha mai rappresentato una meta malinconicamente irraggiungibile, ma piuttosto l'espressione di picchi di coscienza che indicano un obiettivo lontano, profondamente giusto, uno scarto tra quello che siamo e quello che potremmo essere: un motore di energie creative. Le Utopie come visioni profetiche di futuro, che suscitano scelte di vita, mettono in discussione vecchi modi di fare e ne fanno nascere di nuovi". Perno di questa sezione sarà la lettura di Ricordo di David Lazzaretti a cura di Giorgio Zorcù, tappa intermedia del processo di lavoro verso il secondo studio del Santo della montagna, ispirato alla storia della Società delle Famiglie Cristiane, unico esempio di socialismo utopistico vissuto in Italia nella seconda metà dell'Ottocento (in scena il 23 e 24 maggio).
"A far parte tuttavia del titolo del progetto c'è però un'altra guida - dice Zorcù - la Memoria attraverso la parola. In un'epoca che ci porta ad ascoltare frettolosamente tutto e troppo, rumori di fondo più che segni, e dove l'organo che più viene stimolato è la vista, occorre riappropriarsi dell'ascolto, che non riguarda il solo udito, ma coinvolge tutto l'apparato psicofisico; la comunicazione orale come riconquista di una memoria arcaica che appartiene alla specie, e che rischiamo di perdere".
A due narratori il compito di sviluppare questo tema, Ascanio Celestini, andato in scena il 2 e il 3 maggio, rispettivamente con Fabbrica e Radio Clandestina e Marco Baliani, il 30 e 31 col suo celeberrimo Kohlhaas.
A completare il cartellone sarà Mara Baronti il 7 giugno con Storia del Labirinto, a Cura di Valerio Binasco.
Per informazioni: www.accademiaamiata.it
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L’ultimo numero di LifeGate Teatro
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Pubblichiamo oggi, 30 marzo 2005 l’ultimo numero di LifeGate Teatro, settimanale di teatro e danza che per due anni e mezzo ha compiuto la sua attività editoriale all’interno del progetto LifeGate. Sono stati mesi importanti per noi. Abbiamo cercato di cambiare il modo di fare giornalismo teatrale. Di rifondare la critica italiana cercando di capire quale fosse il suo ruolo in questo presente storico. La nostra sfida non era riuscirci. Era provarci. E forse ci abbiamo provato piuttosto bene.
On-line rimarranno gli archivi di questi due anni. Il lettore “postumo” potrà trovarvi le tracce del nostro lavoro e certamente dei contributi utili alle sue ricerche sul teatro italiano contemporaneo.
Per il numero di chiusura avevamo chiesto ai nostri lettori di scrivere qualcosa su di noi. Alcuni lo hanno fatto. E pubblichiamo i loro piccoli, ma importanti, contributi nei due articoli intitolati Bon nuit. Altri, davvero molti, hanno preferito mandarci messaggi di carattere più strettamente personale, che scegliamo di non pubblicare. Ma li ringraziamo tutti. Quelli di cui riportiamo i commenti e quelli, troppi per poterli citare, di cui conserveremo gli appelli alla resistenza, che per noi sono stimolo di trasformazione.
Per chiudere ci sembrava infine giusto puntare ancora una volta l’obiettivo su un problema centrale, quello che ha dato vita due anni e mezzo fa a questa rivista, ovvero la necessità di esigere di più dalla critica italiana. E un dovere degli artisti e noi ad essi ci rivolgiamo.
- Redazione Teatro -
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