Dialogo settimanale su teatro e danza.

ANNO 2025 NUMERO 12
Dal 18/11/2024
al 25/11/2024


Aggiornato il lunedì sera







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Storia di un protagonista  
S'è aperta alla Biblioteca del Burcardo una mostra antologica su Ettore Petrolini.
Roma, Biblioteca del Burcardo (via del sudario, 44). Fino al 31 maggio.
     
di Gian Maria Tosatti      

ROMA - Immaginarsi Roma senza Petrolini è un po' come immaginarla senza Nerone. A questa figura storica della comicità teatrale (dico teatrale per significare studiata, tecnica, artistica, a differenza delle panzanate televisive di oggi) la Siae dedica un'antologica presso le sale del Burcardo, che ha recentemente arricchito i suoi archivi su Petrolini grazie alla donazione dell'Associazione Culturale "Ettore Petrolini", che ha passato alla storica biblioteca del teatro tutti i suoi materiali sull'artista.

Chi è Petrolini? Una maschera, una macchietta, un erede di tradizioni sceniche antichissime? Visitare la mostra è un'occasione per scoprirlo e per riscoprirlo.

Dalle Macchiette a Molière il percorso di un "comico"(questo il titolo dell'iniziativa) si articola attraverso un percorso cronologico-tematico, che segue le tappe della vita e della carriera artistica dell'attore (scomparso a soli cinquantuno anni), ricostruendone, con foto e documenti originali (contratti, locandine, scritti autografi), gli esordi nei teatrini di provincia e nei café-chantant, le tournée americane (1907-1912) e quelle in Europa e in Nord Africa degli anni Trenta. Le fotografie con dedica e le lettere provenienti dall'archivio sottolineano i rapporti di collaborazione con i Futuristi e con i molti autori italiani dei quali l'attore portò sulle scene le commedie.

Una sezione è dedicata anche al rapporto di Petrolini con il cinema, a partire dai suoi film più famosi, Nerone e il Medico per forza, fino al primo film interpretato dall'attore nel 1919 (era ancora l'epoca del cinema muto) Mentre il pubblico ride, trasposizione cinematografica del suo atto unico Radioscopia di un duetto, scritto in collaborazione col futurista Cangiullo.

L'esposizione, inoltre, presenta diversi accessori di scena dalle parrucche di Sganarello nel Medico per forza e dell'Illusionista, al cappello e i salamini dell'omonima macchietta, dal cilindro, i guanti e il bastone di Gastone ai costumi di Faust per Oh Margherita, di Nerone e di Fortunello.

Materiali in mostra al Burcardo sono anche intera serie dei manifesti realizzati da Mario Pozzati sulle più celebri interpretazioni dell'attore, alcuni quadri realizzati dal pittore Ghiglia, manifesti e caricature, tra i quali quelli di Onorato.

L’ultimo numero di LifeGate Teatro
Pubblichiamo oggi, 30 marzo 2005 l’ultimo numero di LifeGate Teatro, settimanale di teatro e danza che per due anni e mezzo ha compiuto la sua attività editoriale all’interno del progetto LifeGate. Sono stati mesi importanti per noi. Abbiamo cercato di cambiare il modo di fare giornalismo teatrale. Di rifondare la critica italiana cercando di capire quale fosse il suo ruolo in questo presente storico. La nostra sfida non era riuscirci. Era provarci. E forse ci abbiamo provato piuttosto bene.
On-line rimarranno gli archivi di questi due anni. Il lettore “postumo” potrà trovarvi le tracce del nostro lavoro e certamente dei contributi utili alle sue ricerche sul teatro italiano contemporaneo.
Per il numero di chiusura avevamo chiesto ai nostri lettori di scrivere qualcosa su di noi. Alcuni lo hanno fatto. E pubblichiamo i loro piccoli, ma importanti, contributi nei due articoli intitolati Bon nuit. Altri, davvero molti, hanno preferito mandarci messaggi di carattere più strettamente personale, che scegliamo di non pubblicare. Ma li ringraziamo tutti. Quelli di cui riportiamo i commenti e quelli, troppi per poterli citare, di cui conserveremo gli appelli alla resistenza, che per noi sono stimolo di trasformazione. Per chiudere ci sembrava infine giusto puntare ancora una volta l’obiettivo su un problema centrale, quello che ha dato vita due anni e mezzo fa a questa rivista, ovvero la necessità di esigere di più dalla critica italiana. E un dovere degli artisti e noi ad essi ci rivolgiamo.
- Redazione Teatro -