Dialogo settimanale su teatro e danza.

ANNO 2025 NUMERO 12
Dal 18/11/2024
al 25/11/2024


Aggiornato il lunedì sera







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Ritorno alle origini  
La terza edizione di Trasform'azioni è dedicata ai maestri giapponesi.
Roma, Teatro Furio Camillo. Dal 12 al 27 aprile.
     
di Gian Maria Tosatti      

ROMA - È consueto ormai l'appuntamento che il teatro Furio Camillo dedica alla danza Buto. Dopo due edizioni dedicate alla ricerca individuale di artisti che a partire dal Buto hanno costruito un proprio percorso, Trasform'azioni di quest'anno vuole tornare all'origine dei maestri. Due settimane segnate dalla presenza di due punti di vista complementari sul Buto, espressi da Masaki Iwana e Yoko Muronoi, e dal lavoro della compagnia Lios, organizzatrice della rassegna, e dai loro ospiti, per creare un'occasione di incontro performativo e pedagogico con questa possibilità artistica.

Ad "aprire le danze" sarà Yoko Muronoi, danzatrice tra le poche di sesso femminile che ha scelto di continuare a lavorare in Giappone, dedicandosi all'aspetto più spirituale del buto, focalizzando la sua attenzione sugli stati energetici, sul profondo legame tra la vita e le forze che scaturiscono dagli elementi della natura. Un suo workshop occuperà i primi due giorni della rassegna per poi presentare, dopo le performance di Claude Parle e Silvia Rampelli previste per il 14, un proprio lavoro intitolato An occurrence of a world beyond (15 e 16 aprile).

A chiudere, il 26 e 27 aprile, sarà invece Masaki Iwana, danzatore che appartiene alla seconda generazione del buto, e che ha intrapreso un lavoro sul "buto bianco", una visione della danza che si pone l'obbiettivo di portare alle sue estreme conseguenze il "buto delle tenebre" di Tatsumi Hijikata, padre fondatore di questa danza.

Tra queste due esperienze si alterneranno i lavori di artisti europei che portano avanti le proprie ricerche a partire dal nucleo originario del Buto. Il 17 aprile sarà dunque la volta di Giuseppe Asaro (Roma), Mò Aroussi (Parigi) e Alessandro Pintus (Roma). Il 18 Marcello Sambati aprirà con una lettura dalla sua raccolta poetica Dieci danze locuste per poi lasciar spazio a Profughi una visione di Gianni Staropoli.

Il 22 danzeranno i soli di Francesca Proia (Ravenna), Stefano Taiuti (Roma - Lios) e Maddalena Gana (Roma - Lios). A Lios sono completamente dedicata le serate del 23 e 24 con i soli di Samantha Marenzi, Flavio Arcangeli e Alessandra Cristiani e poi il duo di Marie-Thérèse Sitzia e Valentine Mirage e il solo di Manuela Giovagnetti.

Per informazioni: [email protected]

L’ultimo numero di LifeGate Teatro
Pubblichiamo oggi, 30 marzo 2005 l’ultimo numero di LifeGate Teatro, settimanale di teatro e danza che per due anni e mezzo ha compiuto la sua attività editoriale all’interno del progetto LifeGate. Sono stati mesi importanti per noi. Abbiamo cercato di cambiare il modo di fare giornalismo teatrale. Di rifondare la critica italiana cercando di capire quale fosse il suo ruolo in questo presente storico. La nostra sfida non era riuscirci. Era provarci. E forse ci abbiamo provato piuttosto bene.
On-line rimarranno gli archivi di questi due anni. Il lettore “postumo” potrà trovarvi le tracce del nostro lavoro e certamente dei contributi utili alle sue ricerche sul teatro italiano contemporaneo.
Per il numero di chiusura avevamo chiesto ai nostri lettori di scrivere qualcosa su di noi. Alcuni lo hanno fatto. E pubblichiamo i loro piccoli, ma importanti, contributi nei due articoli intitolati Bon nuit. Altri, davvero molti, hanno preferito mandarci messaggi di carattere più strettamente personale, che scegliamo di non pubblicare. Ma li ringraziamo tutti. Quelli di cui riportiamo i commenti e quelli, troppi per poterli citare, di cui conserveremo gli appelli alla resistenza, che per noi sono stimolo di trasformazione. Per chiudere ci sembrava infine giusto puntare ancora una volta l’obiettivo su un problema centrale, quello che ha dato vita due anni e mezzo fa a questa rivista, ovvero la necessità di esigere di più dalla critica italiana. E un dovere degli artisti e noi ad essi ci rivolgiamo.
- Redazione Teatro -