Dialogo settimanale su teatro e danza.

ANNO 2025 NUMERO 12
Dal 18/11/2024
al 25/11/2024


Aggiornato il lunedì sera







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Con una "pedana" in Europa    
In queste settimane a Torino si completa la prima sezione di Torinodanza.
Torino, Teatro Regio. Fino ad ottobre.
     
di Gian Maria Tosatti      

Una nuova realtà che faccia da punto d'incontro fra la danza italiana ed europea, una "pedana" realmente internazionale. Questa è l'impressione che fa Torinodanza, progetto nuovo di zecca dedicato alla danza contemporanea che da quest'anno sta occupando il capoluogo piemontese con le sue iniziative e i suoi eventi spettacolari. Aveva iniziato a capodanno, con le coreografie aeree di Valerio Festi realizzate in equilibrio su una rete di cavi tesa su Piazza Vittorio Emanuele, e apre in maniera più strutturata ora con il "Primo Focus", che si sta svolgendo in queste settimane.

In tre "focus" è infatti organizzata l'edizione di quest'anno, tre sezioni per un viaggio attraverso alcune possibilità artistiche della scena contemporanea.

Fino all'11 aprile sarà dunque il tempo di Danze indisciplinate, un contatto tangente al mondo della danza vera e propria, e più precisamente uno sguardo alla creatività multidisciplinare, che mescola arte figurativa, espressione corporea e sonora. Dopo NASPELshow degli olandesi Paul & Menno de Nooijer, basato sul rapporto tra video e fotografia, con 11 schermi, 10 proiettori, nove scale e due danzatrici, e Bleeding Stone, omaggio alle atmosfere degli anni '60, di Nasser Martin-Gousset, debutterà in prima nazionale Kings di Michel Schweizer. Quest'ultimo lavoro, in scena giovedì 10 e venerdì 11, è una pura follia performativa, che vede coinvolti un addestratore di cani, una danzatrice di claquette, un ballerino hip-hop, un cabarettista specializzato nell'animazione di piante e vegetali e un tifoso di Mike Tyson. Uno spettacolo dissacrante in bilico tra teatro e danza sulla vita e le sue forme.

Torino danza proseguirà poi in autunno col Secondo Focus dedicato a Josef Nadj (12 - 17 settembre), coreografo geniale e certamente una delle figure di riferimento della scena internazionale, che sarà presente con la sua nuova creazione Il n'y a plus de firmament e con Le temps du repli (vedi critica in archivio).

L'ultimo Focus, che ospiterà anche le Giornate Professionali Italo Francesi, porterà invece il nome indicativo di Casa della Danza e vedrà mescolarsi, dal 16 al 26 ottobre, il lavoro di coreografi italiani e stranieri in un percorso di stanze per un viaggio dello spettatore attraverso mondi e visioni diverse.

Per informazioni: www.teatroregio.torino.it

L’ultimo numero di LifeGate Teatro
Pubblichiamo oggi, 30 marzo 2005 l’ultimo numero di LifeGate Teatro, settimanale di teatro e danza che per due anni e mezzo ha compiuto la sua attività editoriale all’interno del progetto LifeGate. Sono stati mesi importanti per noi. Abbiamo cercato di cambiare il modo di fare giornalismo teatrale. Di rifondare la critica italiana cercando di capire quale fosse il suo ruolo in questo presente storico. La nostra sfida non era riuscirci. Era provarci. E forse ci abbiamo provato piuttosto bene.
On-line rimarranno gli archivi di questi due anni. Il lettore “postumo” potrà trovarvi le tracce del nostro lavoro e certamente dei contributi utili alle sue ricerche sul teatro italiano contemporaneo.
Per il numero di chiusura avevamo chiesto ai nostri lettori di scrivere qualcosa su di noi. Alcuni lo hanno fatto. E pubblichiamo i loro piccoli, ma importanti, contributi nei due articoli intitolati Bon nuit. Altri, davvero molti, hanno preferito mandarci messaggi di carattere più strettamente personale, che scegliamo di non pubblicare. Ma li ringraziamo tutti. Quelli di cui riportiamo i commenti e quelli, troppi per poterli citare, di cui conserveremo gli appelli alla resistenza, che per noi sono stimolo di trasformazione. Per chiudere ci sembrava infine giusto puntare ancora una volta l’obiettivo su un problema centrale, quello che ha dato vita due anni e mezzo fa a questa rivista, ovvero la necessità di esigere di più dalla critica italiana. E un dovere degli artisti e noi ad essi ci rivolgiamo.
- Redazione Teatro -