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Dialogo settimanale su teatro e danza.
ANNO 2025 NUMERO 12
Dal 18/11/2024 al 25/11/2024
Aggiornato il lunedì sera
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Una stagione all'inferno |
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Si riapre sull'inferno la finestra di Punti di Fuga, il nuovo festival del Teatro del Lemming.
Rovigo, Spazio Lemming. Fino a maggio. |
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di Gian Maria Tosatti
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"La Commedia dantesca, intersecata dai venti della storia, continua ad invitarci a tornare alla semplicità iniziale dell'uomo, a quella purezza che, attraverso il passaggio della vita, viene atrocemente corrotta.
ROVIGO - Alda Merini scrisse questa frase nella prima edizione di Punti di Fuga, il festival curato a Rovigo dal Teatro del Lemming, che raccoglie l'eredità di Opera Prima.
Oggi, la seconda edizione, che si apre in questa settimana porta proprio l'inferno come tema dominante. Forse sarebbe stato difficile pensare ad un'altra tematica di questi tempi, tuttavia l'inferno che si scatenerà nella città veneta fino a maggio avrà i connotati dell'ade dantesca che vuole fortemente essere una "discesa verso l'ascensione".
A prender parte a questo pellegrinaggio nelle terre del dolore sono artisti che a loro modo stanno sviluppando percorso sull'infera realtà del presente, a partire dall'amara ironia Roberto Castello con la sua danza poetica, Il Migliore dei Mondi possibili, al mondo descritto in Carnezzeria dei giovani palermitani di Sud Costa Occidentale; all'"infera" memoria storica italica, segnatamente quella della Repubblica di Salò, cui fanno invece riferimento Renato Sarti e Bebo Storti con Mai Morti e, ancora, più che mai "dannato" appare l'eroe tragico per antonomasia, Edipo nella rilettura proposta da Roberto Latini con Buio Re. Ai primi sette canti Danteschi, infine, affonda L'Inferno dei Ragazzi realizzato con un gruppo di adolescenti dal Lemming al termine di un lungo lavoro laboratoriale realizzato in collaborazione con il Teatro del Parco di Mestre.
Direttamente alla Cantica e alla parola Dantesca fa invece riferimento la La Bella Scola a cura del poeta Marco Munaro. In continuità con la Rassegna dello scorso anno, di cui ora vengono pubblicati i contributi dei Primi Sette Canti con la collaborazione dell'Istituto Magistrale di Rovigo, dieci fra i più importanti poeti italiani sono chiamati a leggere e a commentare dieci canti dell'Inferno: dall'ottavo al diciassettesimo canto. I dieci poeti sono: Gianni Priano, Mariangela Gualtieri, Ferruccio Brugnaro, Pasquale Di Palmo, Marco Molinari, Claudio Damiani, Amedeo Giacomini, Franco Buffoni, Gianni D'Elia, Edoardo Zuccato.
Il ciclo è rivolto principalmente agli studenti e agli insegnanti delle Scuole Medie Superiori della Provincia. "Sottrarre Dante alla retorica scolastica" ha scritto Osip Mandel'stam, "significherebbe rendere un servigio non trascurabile alla cultura europea". In ogni giornata al commento ed alla lettura di un canto da parte del poeta sarà affiancato uno studio teatrale proposto dal Teatro del Lemming di volta in volta su uno dei canti dell'Inferno di Dante, e una composizione musicale suonata dal vivo da alcuni insegnanti del Conservatorio "Venezze"di Rovigo. Un incontro ancora più diretto ed estremo fra teatro, musica e poesia, fra artisti di diverse provenienze, e, soprattutto, fra artisti e giovani spettatori.
Per informazioni: www.teatrodellemming.it
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L’ultimo numero di LifeGate Teatro
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Pubblichiamo oggi, 30 marzo 2005 l’ultimo numero di LifeGate Teatro, settimanale di teatro e danza che per due anni e mezzo ha compiuto la sua attività editoriale all’interno del progetto LifeGate. Sono stati mesi importanti per noi. Abbiamo cercato di cambiare il modo di fare giornalismo teatrale. Di rifondare la critica italiana cercando di capire quale fosse il suo ruolo in questo presente storico. La nostra sfida non era riuscirci. Era provarci. E forse ci abbiamo provato piuttosto bene.
On-line rimarranno gli archivi di questi due anni. Il lettore “postumo” potrà trovarvi le tracce del nostro lavoro e certamente dei contributi utili alle sue ricerche sul teatro italiano contemporaneo.
Per il numero di chiusura avevamo chiesto ai nostri lettori di scrivere qualcosa su di noi. Alcuni lo hanno fatto. E pubblichiamo i loro piccoli, ma importanti, contributi nei due articoli intitolati Bon nuit. Altri, davvero molti, hanno preferito mandarci messaggi di carattere più strettamente personale, che scegliamo di non pubblicare. Ma li ringraziamo tutti. Quelli di cui riportiamo i commenti e quelli, troppi per poterli citare, di cui conserveremo gli appelli alla resistenza, che per noi sono stimolo di trasformazione.
Per chiudere ci sembrava infine giusto puntare ancora una volta l’obiettivo su un problema centrale, quello che ha dato vita due anni e mezzo fa a questa rivista, ovvero la necessità di esigere di più dalla critica italiana. E un dovere degli artisti e noi ad essi ci rivolgiamo.
- Redazione Teatro -
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