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Dialogo settimanale su teatro e danza.
ANNO 2025 NUMERO 12
Dal 18/11/2024 al 25/11/2024
Aggiornato il lunedì sera
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Lasciate che i pargoli vengano a me |
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Uno spettacolo, frutto di un laboratorio con minori parla della tragica vicenda della Crociata dei bambini.
Noto, Auditorium S.Caterina. Martedì 2 aprile. |
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di Gian Maria Tosatti
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"Io non so se il dono sia questo portarci via le carezze"
(M. Gualtieri)
NOTO - "Se fosse una fiaba sarebbe una fiaba buia, oscura, illuminata dalla lama tagliente della spada di un angelo che chiama alla guerra e che poi è il primo a piangere la disperazione della perdita".
Così Corrado Russo, del Centro Mobilità delle Arti, parla di Passione, uno spettacolo sul tema della Crociata dei bambini, svoltasi attorno al Duecento e conclusasi in tragedia. Un lavoro che segue come testo guida La croisade des enfants di Marcel Schowb, ma che per la drammaturgia s'affida ai versi di Mariangela Gualtieri.
"Mi aveva colpito l'incoscienza tipica dei bambini - prosegue Russo - che, senza alcuna regola e in totale autogestione, partirono per un impresa molto più grande di loro. Essi non giunsero mai a termine del loro viaggio. Ma un'altra immagine è più dolorosa: quella degli innumerevoli bambini che si persero e dell'impossibile ritorno.
Ne è scaturito uno spettacolo estremo, che si regge su due cardini di passione e morte, che ha delle tinte oscure, delle forti emozioni che solo "l'incoscienza" di un bambino poteva esprimere. Supera i limiti del pericolo, ed è una sfida alla vita e alle sue regole".
Così il 2 aprile, alle 18 e alle 20 nell'Auditorium S. Caterina di Noto sarà presentato questo lavoro frutto di un laboratorio integrato che ha visto partecipare minori della comunità dei 'camminanti' e minori residenti nella città di Noto (iniziativa voluta dall'ass.to ai Servizi Sociali per il progetto "insieme nella città"). L'ingresso è gratuito fino ad esaurimento posti con obbligo di prenotazione telefonica.
Per informazioni: Centro mobilità delle arti tel. 0931.837729
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L’ultimo numero di LifeGate Teatro
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Pubblichiamo oggi, 30 marzo 2005 l’ultimo numero di LifeGate Teatro, settimanale di teatro e danza che per due anni e mezzo ha compiuto la sua attività editoriale all’interno del progetto LifeGate. Sono stati mesi importanti per noi. Abbiamo cercato di cambiare il modo di fare giornalismo teatrale. Di rifondare la critica italiana cercando di capire quale fosse il suo ruolo in questo presente storico. La nostra sfida non era riuscirci. Era provarci. E forse ci abbiamo provato piuttosto bene.
On-line rimarranno gli archivi di questi due anni. Il lettore “postumo” potrà trovarvi le tracce del nostro lavoro e certamente dei contributi utili alle sue ricerche sul teatro italiano contemporaneo.
Per il numero di chiusura avevamo chiesto ai nostri lettori di scrivere qualcosa su di noi. Alcuni lo hanno fatto. E pubblichiamo i loro piccoli, ma importanti, contributi nei due articoli intitolati Bon nuit. Altri, davvero molti, hanno preferito mandarci messaggi di carattere più strettamente personale, che scegliamo di non pubblicare. Ma li ringraziamo tutti. Quelli di cui riportiamo i commenti e quelli, troppi per poterli citare, di cui conserveremo gli appelli alla resistenza, che per noi sono stimolo di trasformazione.
Per chiudere ci sembrava infine giusto puntare ancora una volta l’obiettivo su un problema centrale, quello che ha dato vita due anni e mezzo fa a questa rivista, ovvero la necessità di esigere di più dalla critica italiana. E un dovere degli artisti e noi ad essi ci rivolgiamo.
- Redazione Teatro -
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