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Dialogo settimanale su teatro e danza.
ANNO 2025 NUMERO 12
Dal 18/11/2024 al 25/11/2024
Aggiornato il lunedì sera
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Raccontare la memoria |
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L'università di Bologna, attraverso il Centro di Promozione Teatrale "La soffitta", dedica un progetto alla drammaturgia di Ascanio Celestini.
Bologna, Ex Macello-Teatro. Dal 18 marzo al 13 aprile. |
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di Gian Maria Tosatti
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BOLOGNA - Il prossimo progetto teatrale, inserito nella stagione LA SOFFITTA 2003 del Centro La Soffitta- Dipartimento di Musica e Spettacolo dell'Università di Bologna, a cura di Gerardo Guccini e Cristina Valenti, si intitola Racconti della memoria, ed è dedicato al teatro di Ascanio Celestini, autore e attore di soli ventinove anni che ha appena ricevuto il Premio Speciale Ubu 2002 "per il complesso della sua ricerca".
Le narrazioni orali di Ascanio Celestini sono invenzioni aperte al fantastico, che incastrano fatti, emozioni, profili, voci, restituendo all'ascoltatore il senso umano della realtà narrata. Basate ora su eventi storici ora su vicende di fantasia, le sue storie sono sempre comunque reali, in quanto inseguono senza mediazioni "il bisogno che l'artista ha di operare" e raccontano "lo sguardo del narratore".
Il progetto presenta due spettacoli scritti, diretti e interpretati da Ascanio Celestini. Il primo (martedì 18 e mercoledì 19 marzo, ore 21 all'ex Macello-Teatro), RADIO CLANDESTINA Roma, le Fosse Ardeatine, la Memoria è lo spettacolo rivelazione di Celestini che ricostruisce l'attentato di via Rasella e l'eccidio delle Fosse Ardeatine a partire dal libro di Alessandro Portelli L'ordine è già stato eseguito, un testo che si fonda su centinaia di interviste, per inserire quei tre giorni del marzo '44 nella storia dell'occupazione nazista a Roma. A questo materiale Celestini dà corpo e colore, con il ritmo veloce e ipnotico della sua affabulazione, per disegnare l'affresco di una Roma visiva e antropomorfa, che si tinge del suono delle parlate, dei caratteri e delle storie vissute.
Il progetto prevede inoltre tre conferenze-lezioni di Ascanio Celestini dal titolo Il vestito della festa. All'Ex Macello-Teatro (martedì 18 marzo, ore 15; mercoledì 19 marzo, ore 15 e giovedì 20 marzo, ore 10).
Si tratta di un percorso dalla fonte orale a una possibile drammaturgia, lungo il quale Ascanio Celestini trasmetterà la sua esperienza di cantore contemporaneo di un mondo dove l'oralità è ancora fortemente presente (Ingresso libero e gratuito).
Il progetto Racconti della memoria proseguirà il 12 e 13 aprile ore 21 all'ex Macello-Teatro con il secondo spettacolo di Celestini in programma: La fine del mondo.
Per informazioni: Centro La Soffitta tel.051.2092018-21 [email protected] - www.muspe.unibo.it
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L’ultimo numero di LifeGate Teatro
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Pubblichiamo oggi, 30 marzo 2005 l’ultimo numero di LifeGate Teatro, settimanale di teatro e danza che per due anni e mezzo ha compiuto la sua attività editoriale all’interno del progetto LifeGate. Sono stati mesi importanti per noi. Abbiamo cercato di cambiare il modo di fare giornalismo teatrale. Di rifondare la critica italiana cercando di capire quale fosse il suo ruolo in questo presente storico. La nostra sfida non era riuscirci. Era provarci. E forse ci abbiamo provato piuttosto bene.
On-line rimarranno gli archivi di questi due anni. Il lettore “postumo” potrà trovarvi le tracce del nostro lavoro e certamente dei contributi utili alle sue ricerche sul teatro italiano contemporaneo.
Per il numero di chiusura avevamo chiesto ai nostri lettori di scrivere qualcosa su di noi. Alcuni lo hanno fatto. E pubblichiamo i loro piccoli, ma importanti, contributi nei due articoli intitolati Bon nuit. Altri, davvero molti, hanno preferito mandarci messaggi di carattere più strettamente personale, che scegliamo di non pubblicare. Ma li ringraziamo tutti. Quelli di cui riportiamo i commenti e quelli, troppi per poterli citare, di cui conserveremo gli appelli alla resistenza, che per noi sono stimolo di trasformazione.
Per chiudere ci sembrava infine giusto puntare ancora una volta l’obiettivo su un problema centrale, quello che ha dato vita due anni e mezzo fa a questa rivista, ovvero la necessità di esigere di più dalla critica italiana. E un dovere degli artisti e noi ad essi ci rivolgiamo.
- Redazione Teatro -
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